Accertamenti fiscali 2017: periodi di prescrizione
Non tutti gli avvisi di accertamento sono legittimi. Può capitare che ti venga recapitato un avviso relativo ad una dichiarazione o ad una imposta i cui effetti sono decaduti perché è passato un determinato periodo di tempo.
Per sapere se l’accertamento è valido o meno, devi controllare l’anno a cui si riferisce. Parlando degli atti che potrebbero arrivare nel 2017, ci sono due casi:
- per le dichiarazioni presentate ma contenenti irregolarità , sono validi gli atti notificati nel 2017 e riferiti all’anno 2012 e successivi (insomma se l’irregolarità riguarda il 2011, l’accertamento è fuori termine);
- per le dichiarazioni mai presentate, dunque omesse, sono validi gli atti notificati nel 2017 e riferiti all’anno 2011 e successivi (insomma se l’omissione riguarda il 2010, l’accertamento è fuori termine).
Parliamo di accertamenti relativi ad IRPEF, IRAP ed IVA.
Attenzione! Non fa fede la data di ricezione dell’avviso da parte del contribuente, ma quella in cui tale avviso viene affidato all’ufficiale giudiziario o alle Poste. Quindi soprattutto nel mese di gennaio è possibile ricevere avvisi affidati a dicembre 2016 e dunque ancora validi.
Accertamenti fiscali 2017: termini per l’invio
Per gli accertamenti fino all’anno 2016, la norma prevede i seguenti termini per l’invio degli avvisi di accertamento:
- entro il quarto anno successivo a quello in cui è stata inviata la dichiarazione ritenuta irregolare;
- entro il quinto anno successivo a quello in cui bisognava inviare la dichiarazione invece omessa.
Da qui il conteggio che ci dice che il 2011 nel primo caso e il 2010 nel secondo, sono gli anni per cui gli atti notificati nel 2017 non sono più validi.
Attenzione! Nei prossimi anni questi termini subiranno una variazione, variazione che riguarderà le dichiarazioni inviate, o omesse, dal 2016 in poi. I nuovi termini saranno:
- entro il quinto anno successivo a quello in cui è stata inviata la dichiarazione ritenuta irregolare;
- entro il settimo anno successivo a quello in cui bisognava inviare la dichiarazione invece omessa.
Accertamenti fiscali 2017: come impugnare gli atti prescritti
Una volta controllate tutte le date e cioè quella dell’anno a cui si riferisce l’accertamento e quella dell’anno in cui tale accertamento è stato affidato all’ufficiale giudiziario o alle Poste, occorre attivarsi per il ricorso, nei casi in cui l’avviso riguardi una situazione ormai prescritta.
Il contribuente ha 60 giorni dalla data in cui riceve l’atto per fare ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale.
Nel caso in cui l’importo oggetto dell’atto sia inferiore a 20 mila euro, prima di andare in giudizio si attiverà la cosiddetta mediazione tributaria, un sistema ideato per ridurre il contenzioso tributario e giungere a conciliazione prima di attivare un processo con i relativi costi.
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