Uber e Daimler hanno annunciato l’accordo che porterà le auto a guida autonoma Mercedes-Benz a fare parte della flotta di taxi della famosa piattaforma di car sharing. L’accordo segue la partnership siglata nell’estate scorsa tra Uber e Volvo.
Uber: taxi Mercedes a guida autonoma
Uber, per chi non lo sapesse, fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’app e da tempo ha manifestato un concreto interesso verso le automobili a guida autonoma. Pioniere dei servizi di car sharing, Uber strinse un accordo con Volvo nell’agosto del 2016, per un investimento congiunto di circa 300 milioni dollari. Le automobili verranno costruite da Volvo ed attrezzate con la tecnologia di Uber per la guida autonoma.
Ma ora anche Daimler, il gruppo automobilistico tedesco che include Mercedes, ha firmato una partnership con l’azienda di San Francisco. Al momento non sono trapelate indicazioni sui tempi di realizzazione né i dettagli economici dell’accordo.
Tuttavia la guida autonoma è da tempo sul tavolo dei progetti della società automobilistica di Stoccarda, non solo di Uber. Stando agli annunci, la nuova Classe E sarebbe in grado di percorrere gran parte dei tratti autostradali senza interventi del guidatore. È in fase di test anche una tecnologia che implementa un tipo di guida semiautomatica nei camion.
Un software sostituirà tassisti e camionisti?
Lo scenario futuro che si prospetta è più o meno questo: una persona accede con lo smartphone (o qualunque altro dispositivo) all’app di Uber, al momento attiva in 74 paesi, e richiede un taxi che arriverà e la porterà a destinazione. Ma niente chiacchierata con il tassista sul più e sul meno, o sulla partita della sera prima: l’automobile si guiderà da sola.
Uber sta infatti testando sulle strade dell’Arizona e della Pennsylvania i veicoli per la guida autonoma. Il team di ingegneri è al lavoro anche sulle tecnologie per i mezzi pesanti.
Un taxi senza guidatore costerebbe molto meno al passeggero, circa il 70% secondo le prime stime e c’è da ritenere che anche il trasporto pesante subirebbe un abbattimento dei costi.
Ancora una volta il rovescio della medaglia è la perdita di posti di lavoro per le persone in carne ed ossa a scapito di software e computer. Solo un paio di settimane fa aveva fatto scalpore il licenziamento di 34 operatori di un’assicurazione, avvicendati dall’ algoritmo digitale “Watson”. Se ti è sfuggito l’articolo puoi leggerlo qui Assicurazione auto: un software rimpiazza gli operatori.
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