È in corso da qualche giorno la campagna informativa 2017 dell’Agenzia delle Entrate per evitare i controlli fiscali legati alle anomalie registrate negli studi di settore. Il Fisco ha inviato 147.000 lettere ad altrettante imprese per comunicare le anomalie e per invitarle a rettificare spontaneamente gli errori nelle dichiarazioni, evitando così un accertamento.
Anomalie negli studi di settore nel periodo 2013-2015
A ricevere le lettere di compliance saranno i contribuenti per i quali l’Agenzia delle Entrate ha rilevato delle anomalie nei redditi dichiarati nel periodo compreso tra il 2013 e il 2015.
Come accade nel caso delle lettere di compliance inviate ai cittadini per i redditi non dichiarati, i contribuenti che ricevono la comunicazione da parte dell’Agenzia ritroveranno nel proprio cassetto fiscale tutte le informazioni riguardanti le anomalie riscontrate e le istruzioni per provvedere alla rettifica della propria dichiarazione. Se l’anomalia rilevata dall’Agenzia delle Entrate ha una giustificazione bisognerà motivarla senza dover ovviamente modificare la dichiarazione presentata.
Oltre a poter consultare le comunicazioni del Fisco tramite il cassetto fiscale, i contribuenti che hanno abilitato il servizio riceveranno un avviso anche via SMS ed email.
Online i modelli da usare per comunicare le anomalie all’Agenzia delle Entrate
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nell’area dedicata agli studi di settore, sono presenti i modelli da usare per comunicare le anomalie. In totale sono 70 i possibili casi di anomalia tra quanto dichiarato e i dati riferiti agli studi di settore, 8 casi in più rispetto a quelli individuati lo scorso anno. I casi si riferiscono all’attività d’impresa (58 tipi), all’attività professionale (6 tipi) e a entrambi i tipi di attività (6 tipi).
Le lettere di compliance inviate dall’Agenzia delle Entrate servono a comunicare delle incongruenze tra le caratteristiche dell’attività e lo studio di settore effettivamente presentato. Gli studi di settore stanno per essere superati una volta per tutte, ma prima di accogliere i nuovi indici di affidabilità , bisogna fare i conti con i controlli del Fisco e gestire le richieste di compliance.
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