L’olio di cocco è un olio vegetale che si ottiene dalla pressatura della copra, la polpa bianca e fibrosa della noce di cocco. La copra è costituita al 65% di grasso ed è quindi possibile estrarlo con facilità . Il suo punto di solidificazione è intorno ai 15°-20°: ecco perché nei Paesi con clima caldo si presenta in forma di olio, mentre nei Paesi più freddi assume la consistenza di un burro.
L’olio di cocco sta avendo molto successo negli ultimi anni, anche grazie alla pubblicità involontaria fornita da molti VIP, che l’hanno inserito nei propri rituali di bellezza: l’attrice Gwyneth Paltrow lo utilizza quotidianamente per sbiancare i suoi denti, mentre la modella Poppy Delevingne lo applica sul corpo prima del bagno, una volta a settimana, per avere una pelle morbida e idratata.
Olio di cocco: le proprietÃ
L’olio di cocco, nella cosmesi, vanta numerose e benefiche proprietà :
Idratante per la pelle e i capelli
Quando la pelle del corpo è particolarmente disidratata o i capelli sono sfibrati (per esempio dopo una lunga giornata al mare) impacchi di olio di cocco riescono a donare morbidezza alla pelle e lucentezza ai capelli.
Azione anti age
Impacchi regolari di olio di cocco sul viso aiutano a rallentare la comparsa delle rughe;
Presenza di acido laurico
L’olio di cocco contiene circa il 50% di acido laurico, un acido che nell’organismo viene convertito in monoleina, sostanza dalle elevate proprietà antivarali, antimicrobiche, antiprotozoarie ed antifungine;
Effetti sugli ormoni
L’olio di cocco inibisce l’enzima 5-alfa-reduttasi, aiutando a combattere alcune patologie di origine ormonale come l’ovaio policistico e l’ipertrofia prostatica;
Sistema immunitario
L’olio di cocco sembra essere in grado di rafforzare il sistema immunitario e di renderlo quindi più resistente agli attacchi esterni;
Ringiovanimento cellulare
Gli antiossidanti presenti nell’olio di cocco aiutano a combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce.
Olio di cocco alimentare
L’olio di cocco, estremamente calorico, è un grasso che viene utilizzato dall’industria alimentare soprattutto come olio per frittura oltre che come ingrediente per preparare burri e margarine. Può essere una buona alternativa all’olio di arachidi e utilizzato per la preparazione di dolci perché dona ai piatti un sapore particolare.
Inoltre, aumenta il senso di sazietà perché aumenta i tempi di svuotamento gastrico. Può essere, perciò, un buon alleato in una dieta, ma senza abusarne (rimane pur sempre un grasso).
L’olio di cocco fa male?
L’olio di cocco è costituito da acidi grassi saturi, compresi quelli a catena di lunghezza media. Pur trattandosi di acidi grassi saturi (quindi da evitare per la loro pericolosità ), sembra che gli acidi grassi a catena media non contribuiscano ad aumentare il livello del colesterolo nel sangue.
Alcune ricerche recenti, però, hanno messo sul banco degli imputati l’olio di cocco e il suo uso nell’alimentazione. In particolare Alona Pulde e Matthew Lederman, esperti di alimentazione del progetto Fork Over Knives (per la diffusione di una corretta alimentazione a base vegetale), ne sconsigliano l’utilizzo alimentare.
I due esperti ritengono che in questi anni sia stata portata avanti un campagna di disinformazione sull’olio di cocco, relativi agli ipotetici benefici che avrebbe grazie al suo consumo alimentare: riduzione delle malattie cardiache, proprietà antimicrobiche, supporto del sistema immunitario e aiuto nella perdita di peso.
Vediamo come gli esperti di alimentazione hanno smontato le qualità alimentari dell’olio di cocco.
- riduzione del colesterolo: se da un lato è vero che l’olio di cocco contiene gli acidi grassi benefici chiamati MCFAs (utili nella riduzione del colesterolo e nella perdita di peso) è pur vero che questa è solo una delle componenti, e come tale non va esaltata come se fosse l’unica. In realtà , l’olio di cocco contiene una tale quantità di altri acidi grassi saturi dannosi da risultare peggiore persino di lardo e strutto per la salute dell’uomo;
- proprietà antimicrobiche: generalmente l’essere umano non assume degli alimenti per le sue proprietà antimicrobiche, ma per fornire energia all’organismo che rafforzerà il sistema immunitario e, in tal modo, combatterà microbi, batteri e infezioni. Dire, quindi, che l’olio di cocco fa bene perché ha proprietà  antimicrobiche è come dire che si deve assumere più alcool perché anch’esso ha proprietà antimicrobiche;
- Mancanza di omega 3: l’olio di cocco è totalmente privo di omega 3, gli acidi grassi essenziali tanto preziosi per il nostro organismo.
Dove si acquista l’olio di cocco?
L’olio di cocco, sia per uso alimentare che cosmetico, è molto diffuso in Italia. Diventa quindi facile reperirlo negli ipermercati più forniti, ma è comunque più probabile trovarlo nei negozi di alimentazione bio (per uso alimentare) e nelle erboristerie che si occupano di cosmesi naturale. È anche possibile acquistare l’olio di cocco online:
Per concludere: l’olio di cocco può essere una buona soluzione, saltuariamente, per dare vita a piatti dai sapori esotici e diversi dal solito. Per un uso quotidiano, a tavola, meglio preferire l’olio EVO (olio extravergine di oliva), decisamente più salutare per il nostro organismo. Via libera, invece, all’olio e al burro di cocco per la bellezza di pelle e capelli.
Barbara
A me fa benissimo e me lo spalmo assieme alla marmellata per colazione che è a base di latte di cocco e/o acqua di cocco, a seconda di ciò che trovo, con un pochettino di latte di mandorle. L’acqua di cocco è ottima miscelata al mio shampoo, mi rende i capelli esenti forfora e brillanti nonchè vellutati, mentre la maschera di olio di cocco me li appesantisce.
Da quando lo uso mi ha regolarizzato l’intestino ed il reflusso, sarà per questo che mi piace anche mangiarlo fresco quando lo trovo? L’acido laurico è un toccasana per il sistema immunitario di tutta la mia famiglia e massaggiarselo dopo la doccia serve per mantenere elastica l’epidermide senza finire sul lastrico a fine mese, usando un frutto di Madre Natura che non inquina l’ambiente, ovvio, meglio se vergine e Bio.
mark
mi sembra proprio ridicolo lo studio di Pulde e Lederman sul lato negativo presunto dell’olio di cocco. invece di studiare più seriamente le produzioni industriali di cibo..da chi sono pagati? allors i gran consumatori che sono nel sud est asiatico sri lanka e Papua non hanno una sola delle malattie cardiovascolari che conosciamo..non lo dicono?? eh non conviene forse farlo sapere.
Marco
Sono d’accordo con te, ma loro mi sa che mangiano Moltrasio verdura e frutta, e non conoscono formaggi e latticini in genere, niente carne bovina, e niente dolci e dolciumi.. Quindi va visto tutto il regime alimentare.
Comunque lo uso e lo continuerò ad usare
loredana
ok sono d’accordo anch’io buona giornata
Marco
Geazoe per la dettagliata informazione. A discapito di tanti buon dire, vado diritto nel non usare prodotti, specialmente biscotti e dolcetti, che lo contengono. Nella stessa maniera di aborrire l’olio di palma.