Il pignoramento presso terzi è una forma di esecuzione forzata in cui, ad essere espropriati (cioè sottratti forzatamente a colui che li detiene), non sono soltanto oggetti, ma anche somme di denaro e crediti, purché tutti riconducibili come titolarità al debitore. È la misura preferibile per recuperare il dovuto, soprattutto se si tratta di somme o crediti, che consentono una soddisfazione immediata, rispetto ai beni, che devono essere prelevati, custoditi e venduti, con esiti non sempre favorevoli in termini di ricavo.
Vediamo quindi:
- che cos’è
- come si svolge il pignoramento presso terzi
- cosa succede per il conto corrente e se lo stesso è cointestato
- come avviene la ricerca dei conti e il blocco
- il pignoramento presso terzi su stipendio, TFR e pensione (sia dal datore di lavoro che sul conto corrente proprio)
- che cosa succede quando il pignoramento presso terzi proviene da Equitalia
- contestazione della dichiarazione
Che cos’è il pignoramento presso terzi
Il pignoramento presso terzi è una procedura giudiziale che mira a recuperare le somme dovute attraverso l’assegnazione, al creditore, di somme o crediti del debitore, oppure attraverso la vendita. Si può attivare anche nei casi in cui si attua l’assegnazione di beni che sono del debitore, ma sono materialmente in mano ad una terza persona.
Rispetto agli altri tipi di procedure, si distingue perché coinvolge non solo il debitore e il creditore, ma anche una terza persona, detto appunto terzo pignorato, il quale ha materialmente nelle proprie mani i beni o le somme del debitore o intrattiene un rapporto tale per cui il debitore stesso è a sua volta creditore.
Come si svolge il pignoramento presso terzi
La procedura di pignoramento ha inizio con un atto, preparato da un legale, che viene consegnato agli Ufficiali Giudiziari e che ha lo scopo di informare sia il debitore che il terzo di ciò che sta avvenendo. Viene quindi portata a loro conoscenza l’entità del debito, l’atto (detto titolo esecutivo) che legittima il creditore ad agire per mezzo di un pignoramento, le somme, i crediti o i beni, anche genericamente individuati, su cui si agirà per soddisfare la pretesa di pagamento.
Il terzo (ma anche il debitore), che è nel possesso di questi beni o somme, è invitato a lasciarli nelle condizioni in cui si trovano al momento della comunicazione, non può cioè più disporne liberamente dal momento in cui il pignoramento presso terzi gli viene notificato.
Al terzo è comunicato ed imposto anche un altro importante obbligo: quello di comunicare al creditore, entro 10 giorni dal ricevimento dell’atto di pignoramento presso terzi, se i beni, le somme o i crediti pignorati sono effettivamente esistenti e nella sua disponibilità, se effettivamente spettano al debitore e quale sia la loro entità.
La comunicazione va fatta con una raccomandata con avviso di ricevimento, oppure con una comunicazione inviata a mezzo Posta Elettronica Certificata.
Il terzo, poi, è invitato a presentarsi all’udienza che viene fissata presso il Tribunale competente, per la verifica del pignoramento presso terzi e l’assegnazione di somme e beni.
Se non ha fatto la dichiarazione per iscritto entro i 10 giorni predetti, può sempre presentarsi a questa udienza e rendere personalmente tale dichiarazione davanti al giudice. Nel fare ciò, non necessita di essere rappresentato da un avvocato, sebbene in alcuni casi più complessi sia assolutamente consigliabile avere l’assistenza di un legale.
Questa dichiarazione è di importanza fondamentale per il terzo: se non la trasmette per iscritto o non si presenta in udienza per renderla, i crediti, le somme o i beni si considerano non contestati e quindi vengono assegnati al creditore, definendo la procedura.
La presentazione della dichiarazione è dunque un momento essenziale, tanto per il creditore che per il terzo: per il primo perché scopre se l’azione di recupero credito che ha attivato è fondata o meno, per il secondo perché, nel caso abbia delle obiezioni da sollevare al pignoramento presso terzi, deve farle ora. Un’obiezione successiva, in caso di notifica regolare degli atti e di procedura senza vizi, potrebbe essere tardiva e quindi respinta.
Questo, in particolare, è il momento per far valere eventuali accordi tra debitore e terzo: per esempio il terzo potrebbe a sua volta essere creditore del debitore ed aver raggiunto da tempo un accordo con quest’ultimo per compensare le somme dovute con i crediti vantati dal primo. Oppure ancora, potrebbe non essere più in possesso dei beni pignorati.
Tutte situazioni che vanno portate il prima possibile a conoscenza di creditore e giudice. Quest’ultimo sulla base delle osservazioni e dichiarazioni del terzo, decide se procedere ad assegnare le somme al creditore, così come le ha richieste, se ridurle o se rilevare che non ci sono somme né crediti di cui disporre.
Il pignoramento presso terzi del conto corrente
Il conto corrente, come quello postale o altri depositi, può essere attaccato con un pignoramento e, nello specifico, proprio con la forma del pignoramento presso terzi. Questo perché le somme sono detenute materialmente dalla banca o dall’ufficio postale e a loro va quindi rivolto l’invito a non disporre più né a consentire disposizione del denaro depositato, in quanto oggetto di procedura di espropriazione forzata da parte del creditore che procede.
Sarà dunque la banca, o chi comunque detiene le somme in deposito, a dover rispondere al creditore, comunicando l’esistenza o meno di un saldo attivo su conto intestato al debitore e quindi la pignorabilità o meno di somme. Naturalmente l’istituto coinvolto come terzo dovrà confermare o negare al creditore l’esistenza del rapporto contrattuale con il debitore, cioè se sia ancora esistente un conto o un deposito riconducibile al destinatario del pignoramento.
Nel pignoramento presso terzi, si può pignorare un conto cointestato?
Cosa succede se il conto non è soltanto del debitore, ma risulta cointestato? Qui soccorre una regola generale applicata dalla giurisprudenza, quella data dalla combinazione tra l’articolo 1854 e l’articolo 1298 del codice civile: i cointestatari di un conto si presumono esserlo in solido e, quindi, le somme presenti nel deposito si presumono di ciascuno dei due in misura uguale.
Pertanto, in caso di pignoramento presso terzi nei confronti di uno solo dei cointestatari, non potrà procedersi a pignorare le somme presenti sul conto in maniera eccedente la misura del 50%, previa divisione delle somme stesse.
Diversamente, il pignoramento presso terzi sarà da contestare, in quanto intervenuto sui beni di un altro soggetto, non coinvolto in alcun modo dalla procedura e contro cui il creditore non ha titolo per agire.
Come detto, l’equa divisione delle somme cointestate è sancita per presunzione: ciò significa che, prendendo un conto che abbia due titolari, si presume che ognuno dei due sia proprietario di metà della somma depositata, fino a che non viene dimostrato il contrario.
Ciascuno dei titolari può dunque tentare di dimostrare che le somme depositate sono da dividersi in maniera diversa, per ottenere una ripartizione diversa dal citato 50%. Ad esempio, il debitore potrebbe dimostrare che le somme depositate sono interamente dell’altro titolare e che la doppia intestazione non è niente di più di un pro forma. A tale prova si può arrivare con la documentazione dei movimenti di denaro o con la prova di un accordo esistente tra i titolari.
Naturalmente la prova della divisione in diversa percentuale, in astratto, potrebbe funzionare anche al contrario e servire a dimostrare che il debitore pignorato detiene più del 50% delle somme depositate sul conto.
Pignoramento presso terzi: ricerca dei conti e blocco
Oggi il codice di procedura civile offre un nuovo strumento al creditore che vuole sapere quali bene del debitore può aggredire: si tratta della ricerca telematica dei beni da pignorare.
È una vera e propria procedura che va richiesta, con istanza, al tribunale e autorizzata. Richiede quindi i tempi tecnici della giustizia e l’intervento di un legale.
Consente però di attingere direttamente alle banche dati telematiche degli enti pubblici e delle banche, per cui è possibile vedere tutti i beni riconducibili al debitore, i suoi conti e in generale i rapporti che intrattiene con gli istituti, nonché il nominativo di un eventuale datore di lavoro per il pignoramento dello stipendio.
Come già detto, i beni devono essere custoditi e non possono essere spostati o diminuiti. Di conseguenza, il conto corrente oggetto di pignoramento presso terzi non può essere movimentato dal suo titolare, salvo autorizzazione del giudice della procedura esecutiva.
Il debitore può in astratto aprire un nuovo conto. Tuttavia non potrà spostarvi le somme già pignorate né potrà evitare che il creditore azioni un’ulteriore azione esecutiva o, se ci sono i presupposti, estenda quella già in corso anche al nuovo deposito.
Particolare attenzione deve poi essere fatta a non mettere in atto delle misure chiaramente destinate soltanto a sottrarre denaro al creditore che cerca di soddisfarsi, che come tali vanno incontro a possibili conseguenze negative.
Il pignoramento presso terzi di stipendio, TFR e pensione
Anche il pignoramento di stipendio, TFR o altre somme che derivano dall’attività lavorativa dipendente, nonché quello delle pensioni ed indennità, si classifica come presso terzi. Questo perché il pignoramento presso terzi viene esercitato direttamente alla fonte, cioè rivolgendosi al soggetto, datore di lavoro privato o ente pubblico, che quelle somme le deve periodicamente versare al debitore. Anche in questo caso l’atto di pignoramento presso terzi andrà notificato a questi soggetti, che saranno tenuti a dare le loro comunicazioni in merito.
Stiamo tuttavia parlando di somme definite come crediti impignorabili: la possibilità di prenderle forzatamente è limitata dalla legge a casi e modalità specifiche. Così da un lato si tutelano situazioni meritevoli (come il mancato pagamento degli alimenti dovuti a seguito di separazione) e dall’altro si impedisce che il debitore possa essere totalmente privato del sostentamento, riducendo le quote di stipendio e pensioni che gli possono essere materialmente sottratte. Queste sono le percentuali di stipendio e somme:
- che vengono da un rapporto di lavoro o dalla sua fine: possono essere pignorate in misura definita dal tribunale quando si tratta di soddisfare i crediti da alimenti verso i membri della propria famiglia, oppure nella misura di 1/5 per ogni altro credito, in particolare per pagare i tributi dovuti a Stato, province e comuni. Se concorrono contemporaneamente più pignoramenti, non possono interessare più della metà delle somme. Sono però sempre fatte salve eventuali previsioni speciali di legge, che derogano a queste misure;
- come pensione, indennità o altri assegni: qui la parte assolutamente impignorabile è pari alla misura massima mensile dell’assegno sociale, aumentata della metà. L’assegno sociale è una somma erogata dall’INPS, a richiesta e su presenza di requisiti precisi, in favore di cittadini particolarmente disagiati. Attualmente, salvo aggiornamenti per il nuovo anno, l’assegno sociale è pari al massimo a € 448,52, corrisposti per 13 mensilità. Dunque, pensioni, indennità e altri assegni sono pignorabili soltanto per la quella parte di somma che ecceda € 672,78 e, anche in questa eccedenza, soltanto nella misura di 1/5;
- dovute a titolo di sussidio di grazia, sostentamento, maternità, malattia o funerali: tutti questi crediti, che siano dovuti da casse di assicurazione, enti di assistenza o istituti di beneficenza, non possono essere pignorati.
- dovute per alimenti: non possono essere pignorate, almeno che l’esecuzione non sia a sua volta per il recupero di alimenti e previa autorizzazione e fissazione di misura da parte del Tribunale.
Pignoramento presso terzi del conto corrente, stipendio e pensione http://bit.ly/1PWw9p2 via @6sicuro
E se stipendio e pensioni vengono pignorati sul conto corrente?
Lecito domandarsi se i limiti visti sopra valgano anche quando lo stipendio e le pensioni vengano pignorati non direttamente alla fonte, dunque rivolgendosi al datore di lavoro o all’ente perché versino la quota di spettanza al creditore, ma vengano invece prelevati dal conto corrente. Sul punto ha innovato la normativa recente, con una maggiore tutela per il debitore. Dunque queste le ipotesi per gli stipendi e le pensioni accreditate sul conto:
- prima del pignoramento presso terzi: si possono pignorare, ma soltanto nella parte che eccede una somma pari a tre volte il massimo dell’assegno sociale;
- nella stessa data del pignoramento presso terzi o successivamente: si possono pignorare, sempre per la somma eccedente € 672,78, ma solo nella misura di 1/5, secondo i limiti già visti.
Un bel cambiamento rispetto al passato, quando difficilmente si poteva far valere il limite del quinto sugli stipendi già arrivati sul conto, in considerazione del fatto che una volta lì si “confondevano” con qualunque altra somma.
Pignoramento presso terzi da parte di Equitalia
Tutto quanto esposto sopra, vale anche quando a procedere a pignoramento sia Equitalia, che deve dunque seguire le stesse procedure, limiti e termini imposti ai creditori dal codice di procedura civile. Tuttavia, l’agente riscossore beneficia anche di una diversa normativa, che in alcuni casi prevede eccezioni agli articoli del codice: si tratta del D.P.R. n. 602/1973.
Di particolare rilevanza, per il tema qui trattato, è l’articolo 72-bis del d.p.r. citato: questa norma consente ad Equitalia di avere un’arma in più, una sorta di pre-pignoramento che, se a buon fine, consente di risparmiare i tempi e le incombenze della procedura giudiziaria che abbiamo visto sopra.
Equitalia infatti può, in caso di pignoramento di somme o crediti non detenuti dal debitore, rivolgere la propria richiesta di pagamento direttamente al terzo, senza necessità di procedere alla notifica dell’atto di pignoramento presso terzii e alla successiva iscrizione della causa in tribunale.
Gli notifica quindi una comunicazione in cui chiede il pagamento di tutte le somme dovute dal terzo al debitore, fino alla concorrenza con quanto indicato a debito. Il terzo ha 60 giorni di tempo per versare direttamente all’Agente le somme chieste.
Purtroppo, la norma in questione non prevede che Equitalia debba informare anche il debitore, che rimane esposto al rischio che il terzo, soprattutto la banca, paghi prontamente, magari per un credito prescritto o già saldato.
Sul punto, va però rilevato che si è pronunciato l’Arbitro Bancario e Finanziario: il Collegio di Roma (Decisione n. 2813 del 03 settembre 2012 e Decisione n. 252 del 7 febbraio 2011) ha ad esempio evidenziato che il fatto che la norma non obblighi l’Agente ad informare il debitore non fa venire meno i doveri di diligenza, trasparenza ed informazione che la banca ha verso il proprio cliente. Da questi doveri, sorti dal contratto tra banca e cliente e dal conseguente obbligo di corretta esecuzione del mandato, nasce il dovere della banca di avvisare il debitore prima di procedere al pagamento richiesto.
Valgono comunque, anche in questa ipotesi di pignoramento informale, i limiti visti sopra, relativamente ai crediti assolutamente o relativamente impignorabili. Inoltre, Equitalia non si può avvalere di questa procedura laddove il conto sia cointestato.
In quel caso, e ferma sempre la presunzione che soltanto il 50% delle somme sia del debitore, dunque aggredibile, l’agente deve procedere secondo le vie ordinarie, con notifica dell’atto di pignoramento e radicamento di procedura giudiziale davanti al tribunale per l’accertamento del credito e l’assegnazione delle somme.
E se il terzo non adempie spontaneamente entro i 60 giorni intimati? In quel caso Equitalia è costretta a seguire la procedura ordinaria, davanti al tribunale, chiamando in udienza sia il debitore che il terzo, secondo la già vista modalità stabilita dal codice di procedura civile.
Casi particolari sulla Dichiarazione
Pignoramento presso terzi senza Dichiarazione
il terzo che detiene materialmente i beni, le somme o i crediti del debitore pignorato non rende la dichiarazione chiesta dal creditore per iscritto, né viene in udienza a renderla personalmente, il credito viene dichiarato incontestato (dunque, riconosciuto) e le somme vengono assegnate.
Una volta emesso un simile provvedimento da parte del Giudice, al terzo rimane un solo mezzo di tutela: può impugnare l’ordinanza di assegnazione, ma solamente se dimostra di non essere stato tempestivamente informato (dunque un errore nella notifica), oppure se prova una rara ipotesi di caso fortuito o forza maggiore, che giustifichino la sua condotta. Considerata la marginalità di simili fatti, si conferma l’importanza che il terzo adempia tempestivamente, e comunque non oltre l’udienza di comparizione, alla dichiarazione chiesta.
Contestazione della dichiarazione del pignoramento presso terzi
Può accadere che il terzo venga in udienza a rendere la propria dichiarazione, o anche che l’abbia già resa prima, ma che su ciò che ha dichiarato nascano delle contestazioni, in particolare con il creditore. Evenienza non infrequente, soprattutto se la dichiarazione del terzo non soddisfa colui che procede per l’esecuzione. Cosa accade allora?
Anche su questo punto le innovazioni sono davvero recentissime: la nuova formulazione dell’articolo 549 del codice di procedura civile prevede che:
“Se sulla dichiarazione sorgono contestazioni o se a seguito della mancata dichiarazione del terzo non è possibile l’esatta identificazione del credito o dei beni del debitore in possesso del terzo, il giudice dell’esecuzione, su istanza di parte, provvede con ordinanza, compiuti i necessari accertamenti nel contraddittorio tra le parti e con il terzo. L’ordinanza produce effetti ai fini del procedimento in corso e dell’esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione ed è impugnabile nelle forme e nei termini di cui all’articolo 617“.
Dunque, a differenza delle previsioni precedenti, la valutazione della fondatezza delle contestazioni viene fatta praticamente subito dal giudice dell’esecuzione. Rimane l’obbligo, per il giudice, di svolgere i necessari accertamenti e di svolgerli alla presenza di tutte le parti, debitore, creditore e terzo, in modo che ognuno abbia uguale possibilità di essere ascoltato e di replicare alle osservazioni degli altri.
Mapi5859
E se fosse il datore di lavoro ad essere debitore verso lavoratori somministrati da un agenzia interinale saltando d 2 mesi lo stipendio e creando un dissesto economico famigliare e sociale quali strade intraprendere legalmente per riordinare scompensi remunerativi
Sara Bolzani
Buongiorno Mapi,
le regole sul pignoramento valgono per tutti. Il lavoratore non pagato può ottenere un decreto ingiuntivo, come qualunque altro creditore, ed aggredire i beni del datore di lavoro, compresi eventuali conti correnti o crediti verso terzi. Consiglio comunque una consulenza con un legale di fiducia, la cui assistenza è indispensabile per intraprendere le necessarie azioni di recupero.
michele
salve ho gia un quinto dello stipendio impegnato ma mi e arrivata una carta delk tribbunale che devo pagare 300o euro volevo chiederle ma mi possono bloccare lacredito dello stipendio o possono prendere solo una parte dei soldi grz
Sara Bolzani
Ciao Michele,
i limiti esistenti sono quelli che trovi nell’articolo. Lo stipendio non viene bloccato, soltanto una parte dello stesso viene dato direttamente al creditore. Se invece il pignoramento è sul conto corrente, è possibile che questo risulti interamente bloccato fino alla decisione del giudice. Un saluto.
Andrea
Salve, anche nel mio caso sono interessato al pignoramento per agire contro il mio datore di lavoro: ho vinto una causa di licenziamento, ma la mia ex azienda non vuole assolutamente pagare la penale stabilita dal giudice.
Ho cercato altre informazioni sulla “ricerca telematica dei beni da pignorare” ma ci sono dei punti che non ho ben chiari.
Ho letto che mancherebbero ancora i decreti attuativi per rendere possibile all’ufficiale giudiziario la ricerca telematica, ma che volendo si può procedere a una ricerca tramite agenzie private.
E’ proprio così? O la situazione si è sbloccata?
Il mio avvocato dice che dobbiamo pagare un’agenzia privata se vogliamo fare questa ricerca (il costo che si aggirerebbe tra i 300 e i 400 euro), ma se fosse possibile preferirei risparmiare quella spesa perchè le mie possibilità finanziarie non mi permettono di affrontarla.
Sara Bolzani
Buongiorno Andrea,
effettivamente risulta anche a me che, al momento, la procedura di ricerca telematica dei beni non sia effettivamente attiva, sebbene prevista dalla legge. Capisco le sue difficoltà, ma la ricerca di beni, conti correnti o immobili rimane l’unico mezzo per individuare una possibile fonte di soddisfacimento del suo credito.
di napoli ciro
se io o il 5 piu delega impegnato poi o subito un pignoramento dal tribunale di paola cs per un debito verso un azienda privata quando possono pignorarmi e se altre indennita se li trattengono per intero come e successo gia se e giusto che mi anno ridotto alla fame visto che sono part aim a 22 ore sett
Salvatore
E se già ho un trattenimento del quinto dello stipendio e mi devono pignorarti qualcosa cosa succede? Perché non x colpa mia ma x colpa del mio vecchio datore di lavoro ho un debito ed ora è in mano al tribunale che è già in esecuzione cosa mi può succedere
Sara Bolzani
Ciao Salvatore, come ho scritto nell’articolo, dipende da che tipo di crediti hanno fatto valere nel pignoramento. In ogni caso la legge pone sempre dei limiti a quanto può essere pignorato, per non privare chi lo subisce della possibilità di mantenersi. Altri pignoramenti potrebbero comunque aggredire anche i tuoi beni o la casa o altri crediti che hai verso terzi.
michele
Di Bernardo Michele · Eastglen High School
Signora Sara Bolzani, ho avuto una disavventura proprio recentemente. Sono dipendente coop e ricevo lo stipendio tramite accredito sul libretto di deposito. Per una vecchia cartella esattoriale Sorit mi ha pignorato il conto. Il problema è che ricevuto lo stipendio di 1150 euro il 12 del mese, ho fatto un primo prelievo di 900 euro per le spese grosse contingenti come affitto di 400 euro bollette varie per altri 300 euro e pieno della macchina rimanendo sul conto250 euro che mi consentivano di arrivare al prossimo mese col mangiare. Una settimana dopo andando a fare un secondo prelievo mi ritrovo la “lieta” sorpresa del sequestro del conto. Possono loro portarmi via tutto lasciandomi alla fame senza potermi comprare nemmeno il cibo da mangiare? Ho letto che loro possono pignorare solo la parte che eccede una somma pari a 3 volte l’importo massimo dell’assegno sociale e invece dei soldi che eran rimasti sul conto han portato via tutto. Probabilmente avranno calcolato sullo stipendio, ma il pignoramento loro l’han fatto dopo l’accreditamento e soprattutto senza preavviso Se avessi saputo che non potevo disporre delle 250 euro avrei posticipato altre spese meno impellenti del mangiare come affitto e bollette Ha capito la situazione? Ci sono gli elementi per fare un azione legale ?
Sara Bolzani
Buongiorno Michele,
bisognerebbe verificare la successione degli eventi, come hai letto dipende da quanto è stato depositato il pignoramento rispetto all’accredito sul conto corrente. Per capire se ci sono gli estremi e i termini per un’opposizione occorre comunque verificare la documentazione relativa e controllare che abbiano agito correttamente. Un caro saluto.
ALESSANDRO
Buonasera Avvocato,oggi ho ricevuto un atto di pignoramento dei crediti verso terzi da parte di Equitalia per dei mancati pagamenti rateali dove si nominano due società per il quale ho lavorato in passato ma per la quale ora non lavoro più e sopratutto non ricevo alcun compenso.Una è tuttora esistente mentre l’altra non è più attiva.Attualmente lavoro per un altra azienda ,la mia domanda è:cosa succede ora?Equitalia si farà dare i soldi da una di queste due aziende o verrà pignorato stipendio sull attuale azienda per cui lavoro?ho sentito dire che nel caso non si potrebbe pignorare più del 1/5 dello stipendio.giusto?grazie x l ascolto .ALESSANDRO.
Sara Bolzani
Buongiorno Alessandro,
premesso che avrei bisogno di vedere gli atti che hai ricevuto per poter essere più precisa, posso dirti che, se davvero le due società non ti devono nulla a nessun titolo, il pignoramento semplicemente risulterà negativo. Le due società dovrebbero fornire la risposta in merito, dichiarando di non essere tue creditrici. Per rivolgersi al tuo attuale datore di lavoro, Equitalia dovrebbe attivare un’altra procedura di pignoramento, nella quale varrebbero i limiti previsti per il pignoramento di stipendio. Un caro saluto.
Elio
Grazie per il prezioso contributo. Una domanda: in ipotesi di pignoramento c.d. informale da parte di equitalia, ad esempio presso l’INPS per TFR, quali sono gli strumenti di difesa a disposizione del debitore? Nel mio caso ho saputo informalmente dall’Inps che mi è stato bloccato metà del mio TFR su richiesta di equitalia, quindi a breve mi verrà corrisposta solo la metà del TFR. Come faccio a far valere i limiti di pignorabilità che non sono stati rispettati? Grazie
Sara Bolzani
Buongiorno Elio,
grazie a te, per aver letto l’articolo e per il commento. In caso di pignoramento il codice permette al debitore, entro termini brevi, di esperire l’opposizione all’esecuzione oppure l’opposizione ai singoli atti esecutivi. Per valutare però se sei nei termini per farlo e se ci sono davvero, come sembrerebbe, i presupposti, tenendo anche conto che Equitalia agisce in pignoramento sulla base di una sua normativa specifica, ti occorre il parere di un avvocato, che ti dovrà anche rappresentare in giudizio in caso di opposizione. Nel frattempo, ciò che puoi fare in autonomia è approfondire la vicenda, assumendo informazioni più precise presso l’Inps o presso la stessa Equitalia. In bocca al lupo.
Yos
Buonasera Avv. Sara, Ho saputo controllando la mia busta paga che è stata trattenuta una somma con la voce pignoramento terzi… io non avevo ricevuto nulla sia da parte del richiedente del pignoramento che dalla mia azienda,
La mia domanda è questa è possibile che un enti privato tipo proprietario di una casa dove ero in affitto tramite Avv. proceda con questo tipo di azioni,
seconda la mia azienda non doveva chiedere spiegazione prima a me prima di procedere con il versamento di questa quota….
La ringrazio In anticipo.
Yos
Sara Bolzani
Buongiorno Yos,
che il suo datore di lavoro non dovesse dare spiegazioni a lei è vero, ma mi pare strano che non abbia ricevuto nulla dall’avvocato del creditore. Il pignoramento presso terzi è notificato a tutte le parti coinvolte. Controlli di non aver avuto qualche avviso di ricevimento postale che ha ignorato o qualche avviso da parte dell’Ufficiale Giudiziario. Mi faccia sapere.
Sergio
Buona sera avv .Sara, ho avuto un pignoramenti di terzi e mi hanno bloccato il conto sia alla posta che la banca..vorrei sapere cosa succede alle utenze bancarie tipo pagamenti enel, telefono, e quant’altro. .la banca le continua a pagare o vengono bloccati i pagamenti?
Sara Bolzani
Buonasera Sergio,
temo di sì, dovrebbero essere bloccate tutte le disposizioni, anche quelle automatiche, quanto meno fino all’udienza di verifica e di assegnazione delle eventuali somme esistenti al creditore.
angelo
Buon giorno avvocato vorrei informazioni in merito ad a un pignoramento .
in data 6 aprile mi viene pignorata la carta con iban sulla quale mi viene accredito lo stipendio, alla data del pignoramento il saldo era di € 3,00 in data successiva ovvero il 12 mi arriva il bonifico e in questa data mi accorgo dinn poter prelevare la somma che mi serviva … mi reco in filiale x informazioni e qui vengo a conoscenza del pignoramento e della data dello stesso quindi chiedo di poter usufruire dei soldi arrivati in data successiva al bonifico ,in quanto se non mi pare loro avrebbero dovuto stornare il bonifico in entrata invece lo hanno ugualmente caricato dicendomi che anche se si tratta di bonifico dopo il pignoramento loro sn obbligati a trattenerlo… premetto che nessun documento del pignoramento ad oggi mi e stato notificato… la mia domanda e se la banca puo accreditare bonifici su un conto bloccato anche se si tratta di carta con iban quindi nn un vero e proprio conto e quanto mi pignoreranno dato che il saldo al pignoramento era di soli 3 € e il bonifico arrivato cm stipendio e di 700€ e se possono blpccare tutto lasciandomi in condizione di non poter pagare il mantenimento per mio figlio ( sn divorziato con un bambino di 10 anni) e senza poter fare nemmeno la spesa .. attendo una sua risposta cordiali saluti
Sara Bolzani
Buongiorno Angelo,
il pignoramento è stato fatto sul suo conto/carta, dal momento in cui ciò avviene la banca è tenuta a bloccare il conto, in modo che non possa essere sottratto denaro, mentre non avrebbe senso bloccarlo in entrata, poiché lo scopo del pignoramento è proprio quello di soddisfare il creditore. Tuttavia, poiché l’accredito è di stipendio ed è avvenuto successivamente al pignoramento, potrà essere tolta soltanto la somma pari a 1/5 di ciò che eccede la cifra di € 672,78. Se è sicuro di non aver ricevuto nulla, nemmeno avvisi di giacenza postale, potrebbe trattarsi di un pignoramento fatto da Equitalia. Le consiglio di prendere informazioni presso la Banca e, se non vuole farsi assistere da un legale, di informare direttamente la Banca del limite esistente e che non possono quindi versare tutta la somma a Equitalia.
angelo
Buon giorno grazie per la sua risposta oggi ho parlato nuovamente con l impiegato di unicredit banca che sta gestendo questa situazione ma anche oggi come negli ultimi 10 gg mi e stato ridposto che la pratica e stata avviata dall’ufficio pignoramenti che continuano ad inviare solleciti per lo sblocco delle cifre eccedenti in quanto loro stessi hanno riconosciuto l errore ma dall ufficio pignoramenti non si hanno risposte, il tutto e ormai bloccato da 10 giorni e a me lo stipendio serve x vivere come posso fare x accellerare le cose volevo fare denuncia in quanto mi hanno lasciato a zero tanto da non poter aver ormai quasi piu nulla da mangiare e non mi posso recare al lavoro x via della impossibilita di fare venzina io lavoro a 20 km da casa e la mia zona non e servita da mezzi … mi posso distruggere psicologicamente ed economicamente calpestando la dignita di una persona?
angelo
Buon giorno avvocato letto la risp e la ringrazio ho informato unicredit banca e mi hanno detto che da giorni stanno inviando solleciti all’ufficio pignoramenti per risolvere il problema in quanto si sono resi conto gia qualche giorno fa dell’errore ma dall’ufficio pignoramenti non hanno fino ad oggi avuto nessuna risposta … ora io mi trovo a non poter andare al lavoro non avendo fondi per la benzina e la mia zona non e servita da mezzi la mia ex moglie pretense l assegno di mantenimento per mio figlio io non posso nemmeno fare la spesa… mi chiedo se possano avere legalmente questo atteggiamente calpestando la dignita delle persone e togliendo la possibilita di poter sopravvivere in quanto non posso nemmeno fare la spesa e che cosa posso fare x risolvere questa situazione che ormai dura da 10 gg
Sara Bolzani
Buongiorno Angelo,
spero che nel frattempo si sia risolto. Mi faccia sapere.
Rossana
Salve, vorrei gentilmente sapere se posso essere attaccata con un secondo pignoramento giudiziale …… premessa: percepisco uno stipendio netto, come operaia di circa 1.500,00 euro, da questo netto l’azienda mi detrae, un trattenimento del quinto di 213,00 euro mensili, trattenimento volontario, un prestito delega di 130,00 euro mensili, anche questo volontario, da febbraio 2016, e comunque dopo il quinto volontario e dopo la delega volontaria, ribadisco, da febbraio 2016, con sentenza, mi trattengono altri 300,00 euro mensili, a causa di un pignoramento presso terzi (la mia azienda dove lavoro), esattamente un quinto del netto stipendio ( 1500,00 / 5 = 300,00 euro) il tutto, ovviamente, senza aver tenuto conto delle altre due trattenute volontarie, presenti, ripeto, prima del pignoramento giudiziale presso terzi …… vado alla domanda, in caso di altro procedimento di pignoramento, da parte di una banca o finanziaria, possono ancora prendermi dei soldi dallo stipendio ?
Stipendio che, quando versato in banca risulta di = 1.500,00 – 300,00 (pign. giudiziale) – 213,00 (quinto volontario) – 130,00 (delega volontaria) = 857,00 euro …… Grazie per la risposta e buon lavoro ….
Rossana
Sara Bolzani
Buongiorno Rossana,
premesso che, per un parere completo, sarebbe necessario esaminare la natura di tutte le decurtazioni di cui mi parla, la giurisprudenza ha di solito individuato nella metà dello stipendio il limite per il pignoramento. Se poi il pignoramento è esercitato sul conto corrente, valgono le limitazioni di cui ho parlato nell’articolo. In sintesi, si tende ovviamente a considerare che al debitore occorre un minimo, non pignorabile, che egli utilizzerà per condurre la propria vita. Dipende poi anche da quale è il debito per cui agiscono, in alcuni casi non è concesso il concorso di pignoramenti. In ogni caso, il suo creditore potrà sempre attendere l’esaurimento del pignoramento già in atto, con il completo pagamento di quanto dovuto, e poi iscrivere il proprio.
rossana gamari
La ringrazio della risposta, mi sembra di aver letto da qualche parte, che, se il motivo o la causa del pignoramento giudiziale è lo stesso, nel mio caso trattasi di mutuo per liquidità di denaro, ed altri prestiti personali, quindi sempre richiesta di denaro, non possono esercitare altri pignoramenti per lo stesso motivo, ma accodarsi ed aspettare che venga pagato il primo debito …… è vero questo ??? Grazie e buon lavoro ….
Saluti
Rossana Gamari
massi
salve mi è arrivata la notifica che equitalia vuole rifarsi a terzi dal mio datore di lavoro. il problema è che nn lavoro più li da due anni. quindi cosa faranno?
Sara Bolzani
Buongiorno Massi,
sicuramente il tuo ex datore di lavoro comunicherà ad Equitalia che non sei più un suo dipendente e che non ti deve più alcuna somma, ragione per cui non ci dovrebbe essere nulla da pignorare. Questa procedura di pignoramento dovrebbe quindi fermarsi qui, ma non è escluso che Equitalia ne inizi un’altra, se dispone di altri beni o crediti aggredibili.
Andrea
Buonasera Sara,
vorrei chiederle un parere riguardo la cancellazione di residenza dal mio comune e diventare ” senza fissa dimora “.
Ho dei grossi dubbi in merito e mi trovo in una situazione un pò particolare a causa di una verifica fatta dai studi di settore quando ero proprietaria di un attività circa sette anni fa. Ai tempi mi sconsigliarono di fare ricorso ed iniziai a pagare le rate di una multa di 90000 euro, poi non sono più riuscita a starci dentro e ho smesso..la settimana scorsa equitalia ha inoltrato una raccomandata al mio ex socio ( la società era una snc, soci al 50% ) richiedendo 51000 euro e credo che a breve arriverà anche a me. Io vivo e lavoro all’estero in un paese non europeo da quasi quattro anni, non sono iscritta AIRE perchè ho solo un permesso di dimora legato al contratto di lavoro e tra un anno devo decidere se trasferire definitivamente la mia residenza in questo paese. In Italia la mia residenza è a casa di mio Padre ed è di sua proprietà, personalmente io non possiedo niente in Italia e dove vivo ora ho solo la busta paga,quindi ho paura che Equitalia possa pretendere con un azione di pignoramento i beni di mio padre. Si tratta di un timore fondato? Ho letto a proposito della possibilità di diventare una persona ” senza fissa dimora ” ma ignoro procedure, possibilità, aspetti pro e contro della cosa. Lei ha per caso consigli da darmi in merito? devo dichiarare dove attualmento ho la dimora? Può Equitalia pignorarmi un quinto del mio stipendio all’estero? Anticipatamente la ringrazio e porgo distinti saluti.
Rosario Papili
Buongiorno Avvocato, in data 11.05.2016 la mia banca ha ricevuto un pignoramento presso terzi da parte di equitalia art. 72 bis, al momento della notifica sul mio cc erano presenti 5 euro che sono stati accantonati in data odierna è in entrata il bonifico dello stipendio, che ad ora ancora non è arrivato, essendo citato nell’atto di pignoramento l’art. 72 ter del DPR 602/1973, se non sbaglio la banca dovrebbe accantonare solo 1/10 della somma in ingresso come stipendio (trattandosi di somma inferiore ai 2500 €) ? Se si l’atto di pignoramento è ripetibile su tutti gli stipendi a venire ? cambiando c/c e metodo di accredito per i prossimi stipendi vado incontro a rischi penali ?
la ringrazio anticipatamente
Rosario PApili
Salvatore
Buongiorno Avvocato,
sono creditore del mo datore di lavoro di quanto pattuito in sede sindacale, sono orientato a fare pignoramento.
posso fare pignoramento su crediti che il mio ex datore di lavoro vanta nei confronti di un Ministero?
Grazie
El mehdi
Buona sera…vorrei chiederla alcune informazione…io ho comprato una casa qualche anno fa a Torino ma con la crisi dopo qualche anno non riuscivo più a pagare tutto come dovevo era in cassa integrazione per ben 5 anni dopodiché mi sono trasferito in alto adige e non abito più in quella casa..ma se Come qui pago 700 euro di affitto più 150 auro di spesa condominiale più 220 euro a equitalia per ancora due anni…insomma il mio stipendio attuale e di quasi 1.350 euro al mesi…e dato ke io ho smesso di pagarla…da più di due anni e da qualche settimana mi arrivata una lettera da avvocato della banca un qui scritto ke io devo pagare una somma di tipo 80 mila euro e non è poco ma entro 10 giorni. Io ho detto ke la casa possano portarla via se vogliono perché io non riesco a pagare la somma secondo lei cosa può succedere…??e se posso toccare il mio stipendio ? E di quanto? Aspetto la sua risposta grazie.
paolo
Salve avv.to Bolzani,
Sono un dipendente Statale,vorrei porle questa domanda poichè siamo molto preoccupati,con mia moglie.
Sono coniugato con 4 figli a carico, ho una cessione di 383,00 euro massimo cedibile,più una cessione delega di 396,00 euro massimo cedibile, un prestito con Findomestic di 354,00 euro,ed un prestito con Agos di 154,00 euro per un totale di 1287,00 euro,ho uno stipendio di 2000,00 euro e non riesco a vivere con quello che mi rimane, se non pago i due prestiti Findomestic e Agos, mi possono pignorare comunque somme superiori alle circa 800,00 euro che pago in busta con le varie cessioni?cosa mi potrà succedere in futuro?le rappresento inoltre che non ho immobili di proprietà ossia non ho nulla a parte lo stipendio.
Abbiamo investito molto sui figli e sulla formazione e ancora continuo per dare loro qualche opportunità di lavoro, una speranza,una motivazione,vista l’incertezza in generale cui viviamo, con l’ansia di non farcela con i nostri figli.
Mi scusi se sono uscito fuori dal quello che dovevo chiederle, è stato solo uno sfogo personale perchè adesso non gliela faccio più a sostenere queste rate.
Certo di un suo cortese riscontro la ringrazio anticipatamente.
Paolo
Buongiorno Avv.
sono arrivato al suo articolo in quanto sto cercando informazioni in merito alla tematica pignoramento busta paga e dimissioni. Nel 2014 Equitalia ha inviato un atto alla mia azienda relativo ad un pignoramento in misura di 1/10 per la cifra di circa 7500 €, sono passati quasi 2 anni e ora mi trovo a cambiare datore di lavoro, solo che non è chiaro cosa accadrà. Mi spiego meglio, il datore ora mi ha detto che chiederà il saldo della posizione con gli interessi di mora, da quel che ho letto sembra che ci sarà una trattenuta di 1/7 o 1/5 sul mio TFR… ma poi con il debito restante? (che dovrebbe essere di circa 3500 €) Equitalia lo sposterà sulla nuova azienda? O il pignoramento proseguirà sul conto corrente?
La ringrazio del Suo prezioso aiuto
Patrizia
Buongiorno.
Domanda:
Quando uno ha la nuda proprieta´di un alloggio e un altro l´usufrutto, se chi ha l´usufrutto da´l´alloggio in locazione e omette la dichiarazione Irpef, Equitalia puo´pignorare l´abitazione oppure si limita a pignorare la rendita, cioe´l´affitto?
Daniele
buongiorno Avvocato, volevo un’informazione sono un dipendente statale(militare) ho subito un pignoramento presso terzi dalla mia ex moglie per dei mesi in cui non ho potuto pagare per intero l’assegno di mantenimento pe rmio figlio .quindi mi sono state trattenute dallo stipendio per 3-4 mesi delle cifre.Guadagno 1780 euro al mese e pago oltre ai 550 euro di mantenimento 600 euro per affitto di casa più ho in busta baga una trattenuta di 580 euro della finanziaria.quindi togliendomi la cifra di 430 euro per 3 mesi come posso campare.Volevo sapere se era giusta la somma che il mio datore di lavoro (amministrazione) mi ha trattenuto.
Grazie mille attendo una vostra risposta
Daniele.
angelo
Buona sera
equitalia mi ha pignorato 1/10 dello stipendio per cartelle esattoriali non pagate.
La notizia mi e’ stata comunicata direttamente dall’azienda via email.
Io non ho ricevuto nessuna informazione da equitalia.
Posso oppormi???
salvatore
Buonasera avvocato, vorrei porre alla sua attenzione una vicenda accadutami da poco.
dopo l’arrivo di un precetto fatto dalla mia ex moglie “non ancora divorziati ma abbiamo una separazione legale”, io chiedo l’opposizione del precetto dove tra qualche mese ci sarà l’udienza, e qualche giorno fa scopro per caso che mi hanno eseguito un pignoramento contro terzi chiedendomi più di quello scritto nel precetto, io sul conto non ho quella somma e la banca mi ha detto che non posso prelevare nulla ed a oggi non mi è stato notificato questo pignoramento. Lasciandomi cosi senza un centesimo, precisando che in quel conto ho la canalizzazione dello stipendio e varie finanziarie che attingono da quel conto, e ho DUE bambini piccolissimi da mantenere avuti con la mia compagna attualmente disoccupata. Vi chiedo se tutto questo sia lecito, se la legge mi priva dall’oggi al domani di tutti i sostentamenti per vivere lasciandomi sull’astrico, impedendomi di mantenere i miei figli, di pagare le utenze domestiche, di non permettermi ad andare a lavorare in quanto lavoro a 50Km da casa e non ho soldi per la benzina e di diventare senza la mia volonta cattivo pagatore verso le finanziarie. vi chiedo se tutto questo sia lecito precisando che ho fatto opposizione al precetto. Grazie per la risposta.
saluti Salvo
Sara Bolzani
Buongiorno Salvatore,
l’opposizione a precetto non sospende automaticamente l’esecuzione. Se il giudice non dispone (o non disporrà all’udienza) la sospensione del titolo esecutivo, decreto o sentenza che sia, il pignoramento fatto nel frattempo resta valido. Il blocco del conto corrente è normale in questi casi, di solito fino all’udienza di verifica ed assegnazione delle somme. Da valutare invece come mai non hai ricevuto notifica dell’atto di pignoramento. Ti consiglio comunque di sentire il legale che ti assiste nella opposizione, che potrà aiutarti, conoscendo bene la pratica. In bocca al lupo.
Salvatore
Buongiorno Avvocato, La ringrazio per avermi risposto, ed ancora ad oggi non mi è stato nitificato nessun pignoramento, e cosa strana ho saputo che alla mia amministrazione invece gli è stato notificato circa dieci giorni fa, quasi in contemporanea con il mio istituto bancario. Questo mi lascia molto perplesso, Lei cosa mi consiglierebbe di fare, e se c’è qualcosa da fare per poter provvedere ai miei due bimbi. In quanto non posso di nuovo chiedere aiuto ai miei familiari, in quanto anche loro hanno spese.
La ringrazio anticipatamente e crepi il lupo.
Saluti Salvo
Sara Bolzani
Buonasera Salvatore,
l’unica cosa da fare è approfondire, con il tuo avvocato, la questione della notifica e ogni altro aspetto che possa essere fatto presente al giudice dell’esecuzione. In alternativa, se ci sono i presupposti, potresti cercare di risolvere la questione trovando un accordo con la tua ex moglie. Fammi sapere come precede e buona serata.
gianni
buongiorno avvocato mi scusi sono dipendente di un ente guadagno 1200euro al mese de ho una cess v e delega x 483euro mi hanno pignorato 229euro al mese ,ma lo possono fare? la legge non dice che possono pignorarmi il 50%? in piu’sulla busta paga mi esce accantono find. per quale motivo loro i soldi mi dicono che non se li prendono per quale motivo in non ci capisco piu’ niente so soltanto che non ce la faccio piu’, mi aiutano i miei familiari in tutto questo e pago 530euro di casa grazie aspetto sue notizie buongiorno
Sara Bolzani
Buonasera Gianni,
il limite di pignoramento è di 1/5 dello stipendio. Se il credito è per alimenti o mantenimento, questo limite non vale e la cifra detratta può essere più alta. Se ci sono già più pignoramenti sullo stesso stipendio, la somma totale sottratta non può superare il 50%. Questo limite opera soltanto in presenza di più pignoramenti, non vengono considerate detrazioni di altra natura. Non ho capito in che modo il pignoramento figura sulla busta paga, puoi spiegarmi meglio?
Anatoli
Buona sera Avv Bolzani, mi trovo con stipendio intero pignorato presso l’azienda. La stessa non vuole farmi bonifico, le cartelle sono tutti in sgravo ed Eqitalia ancoraa non h tolto pignoramento. la domanda e quanto puo trattenermi l’azienda e cosa devo fare io visto che tutto e in sgravio? Grazie anticipatamente!
Sara Bolzani
Buonasera,
se le cartelle che hanno generato il pignoramento sono state sgravate, è possibile ottenere l’eliminazione del pignoramento, senza contare che non dovrebbe essere possibile sottrarre l’intero stipendio. Occorre senz’altro parlare con Equitalia ed eventualmente rivolgersi al giudice dell’esecuzione. Buona fortuna.
Salvatore
Buongiorno Avvocato, ho parlato con il legale che sta seguendo la pratica e secondo lui dobbiamo aspettare che il pignoramento mi venga notificato, e ho saputo che l’udienza è fissata per i primi di luglio, poi sono andatato alla mia banca dicendogli che non potevano bloccarmi tutto il conto corrente ma dovevano lasciarmi tre volte la cifra dell’ assegno sociale e mi hanno risposto che loro hanno avuto l’ordine di bloccare il conto dalla sede centrale e se voglio devo fare opposizione a loro, mah speriamo bene, la ringrazio di tutto e La terrò aggiornata sui fatti.
Grazie
Saluti Salvo
Marco
Buonasera Dott.ssa Bolzani,
Le scrivo in merito ad un atto di pignoramento di crediti verso terzi (Il terzo pignorato in questo caso è l’INPS) che mio padre, pensionato, ha ricevuto in merito ad un debito che però è stato già saldato mediante bonifico bancario qualche giorno fa. Pertanto vorrei chiederle se fosse possibile per il debitore richiedere di impugnare tale provvedimento dimostrando di aver già versato alla società direttamente interessata (Soget nella fattispecie) l’importo dovuto, e quindi evitare l’udienza in tribunale prevista per ottobre.
In attesa di una sua risposta la ringrazio e le auguro una buona serata
Sara Bolzani
Buongiorno Marco,
non ho capito con che tempistica il bonifico è stato fatto rispetto al pignoramento né che somma è stata pagata. Se avete pagato soltanto il capitale, potrebbe non bastare perché nel pignoramento si conteggiano anche spese e interessi. Se volete fare opposizione, vi consiglio di rivolgervi ad un legale per valutarne i presupposti. Diversamente, potete provare a comunicare al creditore l’avvenuto pagamento e tentare di risolvere con lui la situazione.
Dario
Buongiorno avvocato,
vorrei porle una semplice domanda : ho già in corso il pignoramento del quinto dello stipendio (ho già ricevuto la prima decurtazione in busta paga) ma nel frattempo ho racimolato la somma per saldare l’ intero importo a mio debito, a questo punto posso procedere a pagare l’ intera somma e cancellare quindi immediatamente il pignoramento? Come bisogna procedere?
La ringrazio anticipatamente, buona giornata.
Sara Bolzani
Buongiorno Dario,
ti sconsiglio di procedere in autonomia a pagare tutto. Devi prima discuterne con il creditore, altrimenti un pagamento anche integrale potrebbe non risolvere la situazione. Contatta il creditore e accordati con lui, anche mediante una scrittura, nella quale lui si impegnerà a cancellare il pignoramento.
Ahmed
Buonasera le volevo chiedere dato che mi hanno bloccato il libretto postale per pignoramento presso terzi possono bloccarmi anche la carta postpay? e se in caso facessi un bonifico ad una persona per cassa presso una banca sarebbero in grado di bloccarmi anche questi soldi?
cordiali saluti e grazie per la risposta
Sara Bolzani
Buongiorno Ahmed,
se fai un bonifico presentandoti a versare in contanti, non possono bloccarti alcun che, il denaro finisce sul conto di un terzo che, se non ho capito male, non ha nulla che fare con il pignoramento. Per la carta postale, dipende a cosa fa riferimento e se si tratta di una sorta di prepagata su cui è possibile bonificare delle somme.
antonio
o una cessione del 5 un prestito con delega rimango con ottocento euro al messe 550 euro di afitto il resto per mangiare e bollette possono pignorare lo stipendio o un affitto da pagare
Sara Bolzani
Ciao Antonio,
non sono in grado di valutare la tua situazione con i pochi elementi che mi hai dato. Posso soltanto dirti che, ai fini del pignoramento, si valuta l’esistenza di altri pignoramenti e l’importo dello stipendio, non il fatto che tu abbia già altre spese o che abbia fatto la cessione del quinto, che è una scelta volontaria. In caso di pignoramento, potrai comunque far presente la situazione al giudice.
ELISA PADOVAN
BUONASERA AVV.TO
LA MIA AZIENDA QUALCHE MESE FA HA RICEVUTO UN PIGNORAMENTO DEL CONTO CORRENTE DA PARTE DI EQUITALIA PER DELLE RATE DI UNA RATEIZZAZIONE NON PAGATE IL CREDITO DOVUTO AL MOMENTO DEL PIGNORAMENTO ERA DI 326.826,00 IL TERZO PIGNORATO (LA BANCA PER LA QUALE DETIENE IL CONTO DELLA MIA AZIENDA QUANDO SI E’ PRESENTATO ALL’UDIENZA HA DICHIARATO CHE NEL CONTO AL MOMENTO DEL BLOCCO C’ERANO 2611 EURO QUINDI AL CREDITORE PROCEDENTE SALVO ESAZIONE QUESTA SOMMA.DOPO QUELLA DATA DEL BLOCCO PERO’ SONO ENTRATI ALTRI SOLDI CIRCA 10.000 EURO .ORA VORREI SAPERE VIENE CONSEGNATO TUTTO QUELLO CHE E’ ENTRATO DAL MOMENTO DEL BLOCCO A EQUITALIA O SOLO ALA SOMMA SOPRACITATA DI 2611 EURO
GRAZIE
DISTINTI SALUTI
Sara Bolzani
Ciao Elisa,
se avete già fatto udienza, bisogna guardare a cosa ha scritto il giudice nel relativo verbale e se la procedura si è già conclusa.
Armando
Buongiorno, a seguito di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ho seguito una procedura di conciliazione con il datore (il verbale di accordo era stato già scritto dall’azienda e a me la cifra mi andava bene), ma la parte convenuta al primo incontro si è presentato senza assegno rinviando l’appuntamento (successivamente me lo ha dato, ma lo stesso giorno mi sono presentato sotto la sede di lavoro per chiedere l’assegno, e il datore mi ha chiesto di fargli una prestazione lavorativa “richiesta scritta anche sul verbale” in cambio dell’assegno, e così ho fatto, dopo aver fornito quello che l’azienda mi aveva chiesto, ho ricevuto l’assegno), ma nel frattempo l’incontro presso la DPL era stato rimandato ad un altro giorno (1 – la parte convenuta si è presentata senza assegno al primo incontro ; 2 – il mio avvocato non si era presentato), , al secondo incontro è venuto il mio avvocato, ma la parte convenuta non si è presentata, ora schifato dal comportamento ricevuto dall’azienda, ho fatto verbalizzare il tutto e ho intenzione di cambiare avvocato, vorrei passare all’ingiunzione (con un altro avvocato), secondo lei mi devono tutta la cifra ancora non ricevuta? Mancano all’appello il pagamento del TFR più le ferie non godute.
Sara Bolzani
Buongiorno Armando,
sicuramente il TFR non versato deve essere corrisposto e così pure le ferie, se effettivamente non sono state regolate diversamente. Sottoponi in ogni caso la questione al tuo legale di fiducia, che saprà consigliarti al meglio.
Rosario
Buongiorno Avvocato, ho ricevuto una notifica di atto di pignoramento presso terzi per un debito di circa 480€ (ente creditore: Comune; oggetto: CDS 2). Secondo Lei è possibile l’opposizione per violazione dei limiti del pignoramento visto che l’importo richiesto è superiore a 1/5 dello stipendio? Grazie dell’eventuale risposta.
Sara Bolzani
Buongiorno Rosario,
se effettivamente c’è stata violazione del limite, è senz’altro possibile contestarlo. Ma è necessario rivolgersi ad un legale, visto che i tempi per un’eventuale opposizione sono molto brevi.
Simona
Buongiorno avvocato, ho debiti con Equitalia per oltre 125.000€ perchè ho mal gestito la mia attività. Ho già ricevuto intimazione di pagamento, attendo pignoramento c/o terzi… Ho chiuso l’attività, non ho più entrate ed essendomi ammalata di cancro, attendo riconoscimento di invalidità e pensione di accompagnamento che ho chiesto mi venga accreditata su carta prepagata con Iban. La domanda è: Equitalia può pignorare la pensione di accompagnamento accreditata su questa carta? Grazie per l’attenzione
Sara Bolzani
Buongiorno Simona,
mi spiace molto per la tua situazione. Come ho scritto nell’articolo, le pensioni e le indennità sono pignorabili, sempre per 1/5, soltanto nella parte che eccede la somma di € 672,78. Non mi è mai capitato, ma ritengo che anche una prepagata con Iban, comportandosi di fatto come un conto, possa essere oggetto di pignoramento.
Vittorio Malvica
Egregio Avv.to
Ho un problema oggi abbiamo avuto la sgardita sorpresa di un pignoramento del c/c da parte del tribunale per circa 11.000, la cosa sorprendente che nel c/c ci sono solo piccole somme derivate da indennità di disoccupazione, indennità di accompagnamento di mio figlio invalido, la cosa strana è che non abbiamo ricevuto nessuna notifica di chi sta efftuando il pignoramento, ne abbiamo ricevuto comunicazioni da qualche ufficiale giudiziario, presumo che sia da parte del condominio per somme arretrate, la posta oggi non ha saputo darci informazioni, è regolare tutto questo? Dove posso informarmi per avere notizia di chi ha effettuato questo pignoramento? Ma se no ho la somma si può rateizzare? Perchè altrimenti siamo impossibilitati a pagare.
Grazie
Sara Bolzani
Buongiorno Vittorio,
se è certo che il pignoramento viene da Tribunale, può recarsi lì, presso l’ufficio esecuzioni mobiliari, e chiedere informazioni con il suo nome. Anche la Banca, però, dovrebbe essere in grado di darle indicazioni. Se hanno provveduto a bloccarle il conto saranno in possesso di un atto che lo richiede, con tutti i dati del creditore. Se non avete ricevuto nulla, consiglio comunque di verificare che non si tratti di Equitalia. Rimane comunque da verificare che il pignoramento sia stato avviato correttamente e che non sia contestabile. Le somme sul vostro conto possono essere pignorate soltanto nella misura che ho indicato nell’articolo (in particolare al paragrafo relativo a stipendi e pensioni) e certamente una volta che avrete individuato il creditore potrete trattare con lui una gestione a rate del debito.
Marco
Buonasera avvocato,
mi è stato notificato nell’anno 2015 il pignoramento di 1/5 dello stipendio,
il creditore ha ricevuto per 4 mesi la rata stabilita dal giudice,
dopodichè sono stato licenziato svolgendo un lavoro stagionale.
La mia domanda è: Essendo stato riassunto dalla stessa azienda, la controparte deve rifare tutto il procedimento chiedendo una nuova sentenza o il tutto riparte in automatico con la vecchia richiesta ?
Attendo con fiducia una sua risposta.
La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia.
Cordiali saluti Marco.
Sara Bolzani
Ciao Marco,
occorre vedere cosa ha scritto in merito il giudice nel verbale di udienza, se ha tenuto conto di questo esito o meno. Tenderei però a pensare che debbano riproporre la procedura esecutiva, ma è da verificare come ti ho detto. Fammi sapere cosa è emerso.
Marco
Buonasera avvocato,
la ringrazio per la disponibilità dimostrata!
ha ragione mi spiego meglio,nel 2015 sono stato assunto a tempo indeterminato con la legge del jobs act.”dopo 5 mesi di lavoro mi hanno rimandato a casa ” il creditore che è l’ex proprietario della casa dove stavo prima (Non è equitalia ) e venuto a sapere che sono stato assunto a tempo indeterminato , e ha chiesto il pignoramento del 1/5 pensando che io ero assunto a tempo indeterminato con i vecchi diritti, Nel 2015 mi sono state trattenute 3 rate in busta paga,dopo di che è arrivato il licenziamento ad ottobre del 2015. il 15 febbrai del 2016 Sono stato riassunto di nuovo dalla stessa azienda,”ora arriva la sorpresa” l’avvocato della controparte scrive una lettere PEC all’azienda dove dice,con ordinanza del 03.9.2015 il tribunale di cita xxx nella persona (nome giudice) assegna in favore dei signiori xxx 1/5 della somma da voi mensilmente dovuta a titolo di stipendio e tfr .Atteso Che il sig Marco risulta svolgere attivita lavorativa con contratto di lavoro a tempo determinato dal 15 Febbraio sino al 11.09 .2016 con la presente sono a richiedere il pagamento delle somme assegnate come da ordinanza entro e non oltre 2 giorni dal ricevimento della presente .(Secondo l’avvocato dell’azienda e secondo me, l’avvocato ha provato a metterci paura per pagare ???
L’ordinanza del 2015 dice :Assegna in favore del creditore procedente un quinto 1/5 della somma mensilmente dovuta a titolo di stipendio e TFR dal terzo al debitore,tutto sino alla concorrenza della somma di xxxx dovuta sulla base dell’atto di precetto,oltre interessi nella misura di legge e della somma di euro xxxx quali spese legali della procedura ,oltre euro xxx quali spese ed anticipazioni della presente procedura ,oltre iva e cpa,spese succesive ed occorrende,oltre rimborso al 15 % da porsi in coda al presedente se esistente ed ancora in corso precedente pignioramento.
MANDA
al terzo pignorato Azienda xxxx di pagare le suddette somme al creditore procedente,dichiarandolo contestualmente e nella stessa misura liberato nei confronti del debitore.
La mia domand é, Lavvocato della contro parte può obbligare l’azienda a pagare con (ordinanza non più valida) anche se sono stato licenziato e poi riassunto dopo 5 mesi dalla stessa azienda,senza chiedere una nuova sentenza??
La prego di darmi una risposta più chiara possibile :)) o , di darmi una sentenza in merito o una legge dove dice che lo può fare ,o che non lo può fare.
La ringrazio per la sua gentilezza e celerità nel risponderci .
Attendo una sua gentile risposta ,Cordiali saluti Marco
Sara Bolzani
Buongiorno Marco,
la situazione è complicata: da un lato effettivamente (se ho capito bene) il datore di lavoro è rimasto lo stesso dell’ordinanza e, trattandosi di un contratto inizialmente a tempo indeterminato, il giudice non ha fatto menzione di una durata del rapporto di lavoro. E ciò parrebbe deporre a favore della validità del provvedimento di pignoramento. D’altro canto, però, il contratto di lavoro non è lo stesso del 2015, e su questo punto potrebbe essere utile verificare se da qualche parte negli atti di causa (quindi anche negli atti fatti dall’avvocato del creditore o nella risposta che il tuo datore di lavoro avrà dato alla controparte) è mai emerso il riferimento specifico al contratto di lavoro. Intendo dire se sia mai stato identificato con la data della firma, le mansioni a te assegnate, se sia stato comunicato che era terminato col licenziamento (immagino di sì), ecc.. Difficile però dare una soluzione univoca, personalmente in un caso del genere mi recherei a colloquio privato con il giudice dell’esecuzione per chiedere un suo parere informale. In alternativa, penso che l’azienda per cui lavori potrebbe chiedere chiarimenti, anche per iscritto, all’avvocato del tuo creditore, chiedendo che venga indicata normativa o giurisprudenza in virtù della quale si può ritenere che il pignoramento prosegua e mantenga validità anche se il rapporto di lavoro su cui si era incardinato è terminato. La tua azienda legittimamente potrebbe avanzare questi dubbi, visto che se pagasse, magari sbagliando, si esporrebbe un domani a dover rispondere alle tue richieste. Ci tengo però a chiarire che queste indicazioni di massima le fornisco sulla base degli elementi che riferisci. Per un esame preciso della pratica e un parere motivato sarebbe assolutamente indispensabile visionare tutta la documentazione relativa alla vicenda. Fammi sapere come prosegue, la tua esperienza può essere utile a tutti. Grazie!
Nemanja
Ciao io ho lo stipendio di 1400€ e ho im debito di 7000€ e mi hanno bloccato il conto..cosa faccio? Quanto mi possono prendere..? Quanto mi dovrebbe rimanere dallo stipendio?
Sara Bolzani
Ciao,
ti ho già risposto.
Anna Rossi
Buonasera Avvocato, le scrivo per delucidazioni in merito ad un pignoramento presso terzi.
A Maggio 2016 la mia azienda ha ricevuto la richiesta di pignoramento del mio stipendio / TFR in quanto un dentista dice che non gli ho pagato un lavoro ( fatto nel 2011 e pagato in “nero” ).
Non mi era stato notificato nulla, hanno fatto anche udienza al giudice di pace etc. etc. ma io non mi sono presentata ( non avendo ricevuto nessuna comunicazione ).
Ora il pignoramento è già partito nella mia busta paga di Giugno 2016 e Luglio 2016 mi viene intimato di presentarmi davanti al giudice il 20/09/16 ad orario di rito.
Le mie domande sono queste :
1 – Se il pignoramento è già partito, perchè mi devo presentare in tribunale? e se non mi presento cosa succede?
2 – Come faccio ad avere maggiori informazioni in merito all’udienza. es. orario?
La ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Saluti
luca
Buonasera vorrei sapere qual’è il massimo pignorabile sullo stpendio.i debiti sono tutti di natura finanziaria!grazie mille
Sara Bolzani
Ciao Luca,
nell’articolo trovi riportati tutti i limiti esistenti per un pignoramento di stipendio e di conto corrente. Per le novità invece sui pignoramenti Equitalia puoi leggere questo: https://infonotizianews.it/equitalia/equitalia-2016-novita. Un saluto.
Gennaro
Buonasera Avvocato,
le scrivo per delucidazioni in merito ad un pignoramento presso terzi. Il giorno 9 settebre 2016 mia moglie ha ricevuto un atto giudiziario con pignoramento dello stipendio. Ora, leggendo le carte mi sono accorto nella descrizione del pignoramento l’avvocato di controparte ha scritto che la notifica del precetto (mai ricevuto) è stato notificato con avviso di giacenza, mentre per la notifica del pignoramento l’avvocato ha chiesto il certificato di residenza la Comune perchè la notifica al vecchio indirizzo non è andata a buon fine per (destinatario irreperibile)?
Le mie domande sono:
1) Il pignoramento notificato puà essere dichiarato illegittimo vista la mancanza di notifica del precetto?
2) Se così fosse posso procedere a querela di parte per la richiesta di danni morali e materiali o mi conviene cautelarmi in via iniziale con un esposto ai Carabinieri?
3) Posso accedere al piano del consumatore per sovraindebitamento?
4) Qualora fosse nullo il pignoramento e di conseguenza il precetto l’avvocato di controparte dovrà nuovamente procedere con le notifiche?
La ringrazio in anticipo per l’attenzione e mi scuso per le troppe domande.
Saluti.
Sara Bolzani
Ciao Gennaro,
se la notifica del precetto è avvenuta per compiuta giacenza, perché non l’avete ritirato, è valida. Mi sembra invece di capire che avete cambiato residenza durante la procedura. Da quanto dici però risulta soltanto che fu fatta una prima notifica del pignoramento, in cui siete risultati irreperibili, a cui ha fatto seguito una seconda notifica nell’indirizzo giusto. Se le cose stanno come le ho ricapitolate, non ci sono motivi di contestazione. Se invece il precetto non è arrivato perché eravate all’epoca residenti (non domiciliati o abitanti) da un’altra parte, effettivamente la procedura può essere fermata. La controparte però potrà sempre riavviarne un’altra, notificando di nuovo il precetto e poi il pignoramento. Non vedo motivi per una denuncia ai Carabinieri, né per un risarcimento, stando a quanto mi racconti. Per la procedura di sovraindebitamento, occorrerà verificare se ne avete i requisiti. Un caro saluto.
paolo
Buona sera avvocato io ho un stipendio di 1200 euro ho già tre pignoramenti in corso , mi rimane di stipendio 700 euro se mi arriva un altro pignoramento possono scendere sotto i 700 euro , come devo comportarmi per non farmi ridurre alla fame
Sara Bolzani
Ciao Paolo,
stando a quanto scritto nell’articolo non credo ti possano pignorare altro, almeno che tu non abbia depositi sul conto corrente. Un saluto.
antonino
buona sera nella mia pensione ho una trattenuta del 5 per cessione e una per pignoramento anche del 5 ho un conto postale cointestato per un netto di 900 euro in caso di ultriore pignoramento e blocco conto postale la posta puo bloccare il conto dove la mia parte e di 450 euro grazie saluti
Sara Bolzani
Ciao Antonino,
in caso di pignoramento di solito il conto viene bloccato, a volte anche per intero nonostante la cointestazione, in attesa di decisione del Tribunale. Un saluto.
antonino
essendo la mia parte il 50% quindi al disotto del limite di sopravivenza pou essere bloccato
paolo
buona sera a febbraio 2015 mi e’ stato notificato un pignoramento di euro 1930,47 per spese legali relative ad un precedente provvedimento passato in giudicato. il pignoramento e’stato fatto su un c/c e un libretto postale e presso il mio datore di lavoro, che da febbraio a novembre a trattenuto in busta paga la somma richiesta dal pignoramento. vorrei sapere come posso sapere se il creditore a ricevuto l’importo e se posso sbloccare i c/c. grazie
antonino
buon giorno desidero sapere se un conto postale cointestato puo essere pignorato il 50% essendo la pensione di euro 900 e in caso di esecuzione la posta pou bloccare la parte del 50% che sono 450 euro grazie per la risposta
antonino
il conto puo essere pignorato con la somma di euro 450 che sarebbe al di stto del limite di sopravivenza grazie
Catalda
Salve,
il mio compagno, dipendente comunale, sulla busta paga ha già la trattenuta di un quinto per un finanziamento, poi ha una delega e versa 200 euro come mantenimento per la figlia minore. Il netto dello stipendio ammonta ad € 570,00 di cui € 300,00 sono erogate come indennità di amministrazione da parte del Ministero della Giustizia.
Ha ricevuto un atto di precetto per un debito che ha contratto, sicuramente il creditore procederà con il pignoramento presso terzi. La domanda che le faccio è questa: l’indennità di amministrazione è pignorabile ed il creditore può pignorare lo stipendio e fino a che limite, dato che sottraendo l’indennità di amministrazione lo stipendio residuo è di e 270,00 circa.
Grazie
Taverna Paolo Filippo Vittorio
Buongiorno Avvocato
Nel 2015 mi hanno pignorato lo stipendio per non aver pagato l’affitto per circa un anno.
I titolari del contratto eravamo tre persone, ma al momento del pignoramento una delle tre persone non poteva pagare niente ed allora i creditori si sono rifatti sugli altri due, io, stipendiato con una trattenuta di 375€ e mia zia in pensione con una trattenuta di 90€.
La somma da pagare per definire era di 16.000€ divisa per le due persone, io avrei finito di pagare la mia cifra a settembre del 2017, infatti nel mio sito di lavoro (lavoro nelle ferrovie dello stato) la fine del pignoramento era a Settembre del 2017 e stavo pagando da Dicembre 2015
Oggi con mia grande sorpresa entrando nel mio sito trovo un inizio di pagamento dal 01 Aprile 2016 con fine pagamento al 30 Settembre 2018 alla fine per una somma totale di circa 13.000€ su i 16.000 che dovevamo pagare in due.
Da Lei vorrei sapere se è legalmente corretto cambiare in corsa questo tipo di pagamenti.
La ringrazio infinitamente per una sua risposta e La saluto
Paolo Taverna
camilla
salve avvocato volevo sapere se è possibile che mi pignorino lo stipendio avendo io un contratto che scade a gennaio grazie
Giorgia
Buonasera Avv. Bolzani,
la mia azienda ha ricevuto dal Tribunale Civile di Roma un atto di pignoramento presso terzi e contestuale atto di citazione ex art. 543 C.P.C..
Le riporto uno stralcio dell’atto:
“- che la Società X risulta intrattenere rapporti di conto corrente o comunque essere creditrice della Unicredit s.p.a., Via Nazionale 40 Roma, della Intesa San Paolo s.p.a., Via Parigi 13/15 Roma e della Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a., Via Magenta 16/A Roma;
– che la Società Y intende soddisfare il proprio credito procedendo al pignoramento di tutte le somme a qualunque titolo trattenute o dovute dalle suddette Unicredit s.p.a., Intesa San Paolo s.p.a. e Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a. alla società X sino alla concorrenza del credito di cui al precetto;”
Visto che la mia azienda non è titolare di conti correnti bancari presso i suddetti istituti di credito, vorrei sapere se in qualche modo possono bloccare bonifici di clienti che eventualmente dovessero essere intestatari di conti correnti bancari presso questi istituti.
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione e Le porgo cordiali saluti.
Giorgia
gaia
Buongiorno
la questione è la seguente c/c attivo per circa 2900 euro il cui saldo è solo derivante da pensione, di diversi mesi.
ho subito un pignoramento presso terzi, ovvero tramite la banca che mi ha azzerato il conto, e per giunta quando mi è arrivato il successivo riaccredito della pensione mi ha azzerato pure quell’importo, mandando il conto a zero, che successivamente per i rid delle utenze/mutuo è andato sotto fino a 1500 euro circa, ovvero la capienza del fido che ho
Mi chiedevo
il pignoramento il primo è avvenuto in data 1 ottobre ed è andato ad azzerare il conto, cosa che a me non torna molto, in quanto in base alle nuove normative dlg 85/2015 n. 545 vi dovrebbero essere dei limiti ovvero, per le somme derivanti da pensioni ante decreto di pignoramento dovevano pignorarmi la parte eccedente il triplo dell’assegno sociale nei limiti del 1/5, su base mensile penso…se proprio avrebbero dovuto pignorare € 2900 – 1345,56 nella misura di 1/5 ovvero 310€
il secondo invece doveva secondo me avvenire sulla differenza scaturita dell’importo della pensione meno l’importo dell’assegno sociale + la sua metà sempre nella misura del 1/5..ovvero € 1.100 – 448,52+448.52/2 ovvero 1/5 di 427,22 84,44
la banca invece insiste e avendo come unica disponibilità € 1.100, 00 di pensione il prossimo mese mi vedro il conto sempre in negativo, e bloccato per ogni rid in entrata, senza contare che appena sarà sopra anche di 1€ la banca prenderà i soldi costringendomi a stare senza un euro e quindi senza poter acquistare nulla,per sopravvivere e senza poter pagare anche le utenze ed il mutuo
gradirei aver informazioni in merito
e se la cifra iniziale di 2900 ( solo derivanti da pensione! ) poteva essere presa tutta, azzerandomi le disponibilità e succesivvamente con i rid andare sotto.
e sulla cifra di € 1.100,00 a quanto ammonterebbe la cifra che possono pignorare!
grazie mille
cordiali saluti
francesco mazzarino
buon giono avv. sono francesco volevo sapere per favore un informazione .nel mese di ottobre e arivata una cartella esattoriale in fabrica dove lavoro la trattenuta viene fatta subito
must
Buonasera avv.
Ho una udienza prossimamente X pignoramento del 1/5 che il mio datore di lavoro ha già iniziato a trattenere dalle due ultime b. Page , ma nn mi risulta che sia il 1/5 ma il 1/10 .
La mia domanda è possibile trattenere solo il 1/10 ? O sarà stabilito 1/5 dopo l’udienza prevista ?
Grazie anticipatamente x la risposta e la disponibilità .
khalid
Buonasera.Sono disperato.ho ricevuto un atto di pignoramento presso terzi al lavoro venerdi di una somma di 2700 euro per un finanziamento che avevo fatto a nome mio per una persona che era in difficulta e che non ha piu pagato..ho provato a contattare l’avvocato terzi ma senza risultato la sua segretaria mi ha detto che mi contatterano.Sono preoccupato.volevo sapere Se posso pagare in 5 o 6 rate senza arrivare al tribunale o al stipendio.cosa posso fare.per favore sto aspettando un chiarezza…
dennys
buongiorno avvocato,oggi mi è arrivato x posta dall ufficio giudiziario il pignoramento presso terzi premetto nn lavoro da gennaio 2016 nn ho dissocupazione la moglie lavora con scadenza contratto al 2 dicembre 2016 la casa e intestata alla moglie e le due sorelle lasciatasi dal padre che e deceduto io nn ho alcuna firma in comune con loro.. ho la comunione dei beni riguardo mia moglie nn ho nnt a nome mio tranne il conto corrente ovviamente a zero euro.. volevo chiedere cosa mi possono pignorare adesso? usufruiscono del conto di mia moglie o mobili ecc ecc?
Rita
Buongiorno Avvocato. Le scrivo perché non abbiamo la possibilità di pagare un avvocato. Mia figlia ha debiti con Equitalia per circa 8000€. Le è stato pignorato un quinto dello stipendio,premetto che lavorava 24 ore settimanali. Ora si è licenziata perché ha trovato lavoro a più ore. Può equitalia pignorare tutto il Tfr? La ditta doveva lavorava e la quale dovrebbe versare a Equitalia e a mia figlia il Tfr sostiene di si. La ringrazio moltissimo anticipatamente. Cordiali saluti Rita
Lino
Mi scusi Avvocato, l’ ufficiale giudiziario mi ha portato atto pignoramento presso terzi a me e a mia moglie, per un credito non potuto più onorare per crisi aziendale di mia moglie. Nell’ atto ce scritto che l’ udienza sarà il 15/02/2017. Io percepisco pensione (ex Inpdap) 2.200,00€ al mese, ho una cessione del quinto di 460,00€ al mese, affitto 600,00€ al mese e adesso ho chiesto di aderire alla dichiarazione agevolata a Equitalia di cui non so ancora quanto sarà l’ importo mensile che dovrò pagare in 5 rate. Mia moglie percepisce la Naspi da 9 mesi, adesso percepisce 848,00€ al mese di cui come Lei sa, la Naspi diminuisce del 3% dopo il 4 mese. So anche che non è più necessario che io e mia moglie dobbiamo presentarci davanti al giudice, ma bensì deve provvedere per iscritto un delegato dell’ Inps che dovrà far presente al creditore la mia situazione. Volevo chiederle, visto che 672,00€ sono impignorabili, la rimanenza è pignorabile solo per 1/5? La Naspi che percepisce mia moglie (visto che ogni mese diminuisce del 3%) cosa possono pignorare? Inoltre visto che ho aderito alla dichiarazione agevolata (rottamazione) delle cartelle Equitalia di cui ancora non conosco l’ importo mensile x 5 mesi, di cui non ne è a conoscenza nessuno escluso Equitalia. Devo farlo presente a qualcuno?visto che sono debiti verso lo stato?
Spero in una Sua risposta in merito.
Grazie
Lino
Francesca
Buongiorno Avvocato,
mi hanno già pignorato lo stipendio per pagare Equitalia…. mi è arrivata un’altra cartella di pagamento da parte della Riscossione Sicilia spa per cose tributarie vecchissime (che spero si possano prescrivere). Le volevo chiedere, possono anche loro pignorarmi lo stipendio oppure devono attendere che il primo pignoramento venga estinto? Per il momento mi hanno fatto un preavviso di fermo amministrativo della mia auto.Grazie
Sara Bolzani
Ciao Francesca,
dipende dalla ragione del pignoramento e dal tuo stipendio. Comunque ti consiglio di regolarizzare la tua situazione.
monica perrella
buongiorno, ho un pignoramento del quinto (da marzo 2016) le prime due rate non pagate perchè avviso arrivato tramite pec e non visualizzato da noi, in quanto la pec è scaduta, poi dopo comunicazione avvenuta telefonicamente iniziamo a pagare da fine maggio, la mia domanda se ci sono difficoltà è possibile poter saltare qualche rata(forse non è giusto definirla cosi)e cosa bisogna fare?
grazie mille
Fiorella Moro
Buona sera Avvocato, mio marito una ventina d’anni fa aveva una piccola attività artigiana andata male. Proprio per questo motivo si erano accumulate tasse e tributi di vario genere che non ha mai potuto pagare e, come spesso accade, fra interessi e more, la cifra è lievitata di circa quattro volte in pochi anni. Otto anni fa, comunque, c’è stata una sentenza del giudice che, per il rientro dell’intera somma (maturata fino a quel momento e compresa di interessi ecc), aveva stabilito il prelievo del quinto dello stipendio (mio marito allora lavorava come dipendente di un’altra azienda già da diversi anni). Cifra che per due anni è stata regolarmente versata ed anche al momento del licenziamento per calo di produzione, gli è stato trattenuto quanto dovuto dal TFR. In questi ultimi sei anni, mio marito nn ha più trovato lavoro: solo da quattro mesi è stato assunto (e solo per un anno) da una nuova azienda. Sta mattina arriva una busta di equitalia contenente tutte le cartelle sopracitate che vanno dal 1990 al 1994, dove si richiede il pagamento totale del debito, senza accennare minimamente alle somme già versate, ne alla sentenza sopra citata. Le chiedo: ma non avrebbero dovuto chiedere, semmai, il proseguio del versamento tramite cessione del quinto? La sentenza del giudice non conta più?
Veronica
VORREI CHIEDERE dopo quanto tempo dall’udienza del giudice dell’esecuzione si sa qualcosa in merito a pignoramenti verso terzi? Se ad esempio il giudice ha deciso di pignorare qualcosa o ciò che è stato trovato risulta essere tra i beni impignorabili (pensione di invalidità o pensione reversibilità inferiore al minimo vitale) il giudice o l’avvocato del creditore ha l’obbligo di notificare al debitore l’esito dell’udienza e perciò la decisione in merito? In pratica se il pignoramento inizialmente fatto non può essere realizzato, qual’è la procedura successiva? e quanto tempo ci può impiegare?
Sara Bolzani
Ciao Veronica,
la tua domanda non può trovare risposta qui nei commenti di un blog, è troppo complessa e ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato perché ti assista. In generale dopo l’udienza i tempi di prelievo dei beni pignorati dipendono dall’iniziativa del creditore (certo però dipende anche da quali beni sono pignorati, se c’è da fare una vendita, ecc.). Buona giornata.
Donatone
Buongiorno, ho subito il pignoramento del quinto del mio stipendio, il giudice ha assegnato la somma al creditore con il vebbale di assegnazione, ora sono in attesa di ricevere la nota riepilogativa del credito che verrà mandata dal creditore anche a chi mi eroga lo stipendio per iniziare la trattenuta.
Voglio pagare il mio debito ora in un’unica soluzione, arrivati a questo punto posso bloccare la trattenuta sullo stipendio e far rinunciare alla procedura esecutiva al creditore perlaltro arrivata alla fine, come si fa ?
Grazie
Donatone
Donatone
Buongiorno Avvocato,
ho subito il pignoramento del quinto dello stipendio, si è tenuta l’udienza che ha ssegnato la somma al creditore, non ho ancora ricevuto copia della nota riepilogativa del credito, ma vorrei saldare tutto in un’unica soluzione.
E’ possibile arrivati a questo punto o è troppo tardi e devo subire la trattenuta ? se invece è possibile come posso perfezionare con il creditore ?
andrea fassi
Buongiorno avvocato
Io sono garante di un finanziamento che e’stato dato al mio ex fidamzato il quale non sta pagando piu le rate.
Lui lavora e anche io.
Continuano a chiamare me perche lui non si fa trovare.
Io vivo con 300 euro al mese pagando tutte le mie spese(mutuo e altri finanziamenti personali)e ho un figlio minorenne.
Possono agire nei miei confronti?
Il debito da estinguere e’di 3000 euro.
Io non ho la possibilita di anticiparli.
Come procederanno?
Grazie se mi rispondera’.
Ghionoiu
Salve.Io ho una cessione del quinto per pignoramento in quanto garante di un credito preso una finanziaria.Siamo arrivatti in tribunale e la sentenza per pignoramento preso il dat di lavoro e arrivata al inizio di ottobre 2016 quando ero al 8vo mese di gravidanza ,quindi in maternita.da dicembre son cominciate le tratenute (sul lordo(?).non rientro nella categoria di cui si parla nell articolo545de cpc in quanto inpignorabile?
Carmela
Buongiorno .io ho una cessione del quinto per pignoramento in quanto garante di un credito preso una finanziaria.Siamo arrivatti in tribunale e la sentenza per pignoramento preso il dat di lavoro e arrivata al inizio di ottobre 2016 quando ero al 8vo mese di gravidanza ,quindi in maternita.da dicembre son cominciate le tratenute (sul lordo(?).non rientro nella categoria di cui si parla nell articolo545de cpc in quanto inpignorabile?
Marco
Buongiorno, la presente per chiedere cortesemente alcune informazioni riferite al pignoramento del quinto di stipendio, purtroppo mi trovo in una situazione non piacevole, separato da poco con due figli e mantenimento della della mia ex, pur lavorando con busta di euro 1500 nette, mi è arrivato un pignoramento del quinto da terzi per debiti precedenti (di 12 anni addietro), di cui hanno preso già la prima rata pur essendoci un ricorso al 18 maggio e già mi chiedo se è possibile; inoltre ho già un trattenimento di 235 euro per una cessione di quinto.
Per cui con una busta di 1.500 euro nette, già con una trattenuta di 235 euro, con un mantenimento di 500 euro mensili per moglie e figli stabilite dal giudice, con un affitto di 300 euro per la mia dimora, in quanto ho dovuto lasciare l’appartamento a moglie e figli, avendo sostenuto tutte le spese legali per la separazione che pur non tenendole in considerazione ho fatto altri debiti….
Pertanto le chiedo:
– con i valori di cui sopra quanto mi possono prelevare dallo stipendio ancora pur essendoci già una cessione di quinto?
– siccome faccio anche gli straordinari per arrotondare, sono pignorabili ench’essi
– quale è la soglia minima di sopravvivenza da non pignorare
– quali sono le spese che fanno cumulo da detrarre.
In attesa di un gradito riscontro, porgo cordiali saluti.
Landoni Marco
Sara Bolzani
Ciao Marco,
mi pare che molte indicazioni che mi chiedi siano già trattate nell’articolo, alla cui lettura ti rimando. Mi sembra poi di capire che hai già in qualche modo contestato il pignoramento, visto che parli di ricorso al 18 maggio. Ti consiglio di affidarti quindi all’avvocato che ti segue. Hai una situazione particolarmente articolato, mi sarebbe comunque impossibile darti una risposta corretta sulla base soltanto di ciò che mi hai raccontato. In bocca al lupo.
marco
Buongiorno,
vorrei sapere cortesemente ogni quanto date risposta? e se la date.
Grazie
Sara Bolzani
Ciao Marco,
cerchiamo di dare risposta appena possibile, compatibilmente con il numero di articoli e di domande da seguire.
Marco
Ok
almeno sapere la quota minima impignorabile dello stipendio.
Grazie….
Ibrahim
Buongiorno Avvocato,
Il 30 maggio 2017 mi hanno pignorato il conto corrente presso la Unicredit, consapevole che ho dei debiti verso Equivalata.
Attualmente percepisco una indennità’ di disoccupazione di 800 euro ed il prossimo accredito ara’ il 12 giugno.
Vorrei sapere quali sono i passaggi successivi .
Grazie
Francesco
Buonasera, nei primi anni del 2000 sono stato titolare di una ditta individuale gestita da mio padre. Anni dopo mi vedo arrivare cartelle di equitalia per un importo complessivo, ad oggi, di 100.000 euro e poco più. Ho provato ad affrontare il problema con tutti gli strumenti a disposizione, anche tramite saldo e stralcio di 30.000 euro con cessione del quinto grazie alla busta paga di mia madre; dopo averci riflettuto a lungo però, sono arrivato alla conclusione di non essere disposto ad affrontare un rischio del genere, complice anche l’attuale situazione economica e lavorativa dell’Italia. Ho avuto anche un pignoramento forzato dei pochi soldi che tenevo sul c/c. Le domande che vorrei porle sono le seguenti:
1) Se e quando andrò in pensione, Equitalia o quello che ne rimarrà, potrà pignorarmi l’intera pensione? Es: Se prendessi una pensione di 6000 euro all’anno, Equitalia ogni mese potrà prendermi l’intero importo o solo 1/5?
2) Avendo debiti, in ogni caso mi spetta la pensione sociale?
3) Se verso dei soldi in un fondo pensione privato, Equitalia può prenderli anche da lì?
4) Posso aprire una ditta S.R.L?
Grazie infinite
Domenico
Buongiorno avvocato mi chiamo Domenico io non ho mai pagato gli alimenti alla mia ex moglie perchè lei ha sempre lavorato nel negozio di sua sorella ma in nero e io per non creare problemi non l’ho mai comunicato all’ ispettorato del lavoro ne alle autorità competenti adesso dopo diversi anni mi ha presentato un conto prima di c.a €. 23.000 poi a distanza di un mese lievitato a €. 34.000 c.a senza avere ricevuto comunicazioni mi ha pignorato il conto corrente dove mi arrivano le utenze e pagamenti vari da effettuare in più dove tramite bonifico mi viene accreditato lo stipendio adesso mi trovo in condizioni al quanto disastrose perchè per causa sua mi ritrovo iscritto al crif in più come possoriscuotere lo stipendio dato che il mio datore di lavoro paga con bonifico e dal momento che il conto è bloccato non posso esercitarvi alcuna azione grazie.
Marianna
Salve ho avuto un pignoramento di terzi sul mio c.c.bancario…dato che mio marito nel 2004 ha richiesto un finanziamento di 4000 euro ad una finanziaria e dopo aver pagato x tanti anni bollettini anche se in ritardo si accorge che questo debito anziché diminuire sale e da tutto in mano ad un legale…lui un appuntato dei carabinieri il 2013 si ammala di un brutto male e a settembre 2014 purtroppo viene a mancare…io vado avanti con la causa contro questa società,nel frattempo percepisco una pensione di reversibilità,e un bonifico da un associazione dei carabinieri che ha preso in carico il mio bimbo minore (7anni)ora il 13 giugno mi hanno bloccato il mio conto trattenendosi il bonifico fatto al bambino e anche con la pensione sarà un.macello Xche quella quota del piccolo e incorporata alla mia quota cosa posso fare?
Paola Cap
Gentile avvocatessa, vorrei sapere se la legge stabilisce una cifra al di sotto della quale non si può procedere a pignoramento di qualunque tipo (mobiliare, immobiliare, conto corrente, pensione ecc.). In pratica, esiste un “tetto” al di sotto del quale il creditore non può aggredire il debitore con il pignoramento? e a quanto ammonta?
Cordialità
Nicola
Buonasera sono stato assunto da una ditta mi è arrivato un pignoramento presso terzi al mio datore di lavoro mi hanno pignorato per 5 mesi il 1/5 dello stipendio poi sono stato licenziato. Dopo 4 mesi mi riassume la stessa ditta e dopo circa 5 mesi di lavoro mi arriva un rinnovo le pignoramento e il mese di luglio mi vedo addebitare 3/5 pari a 3 mensilità retroattive. È possibile questa cosa ? Si può fare?
Rosalba
Ho pagato un precetto per intero ,e mi hanno risposto che ero libera e che si sarebbero impegnati a cancellare l ipoteca cosa mi aspetta adesso
Sara Bolzani
Ciao Rosalba,
se siete già alla fase giudiziaria, come mi pare di capire, succede che il creditore dovrà rinunciare all’azione esecutiva, depositando un suo scritto in Tribunale. Con quello il giudice emetterà un provvedimento che attesta che tutto è concluso e che si può cancellare l’ipoteca. Dopo di che occorrerà, con copia autentica di questi atti, provvedere alla cancellazione presso la Conservatoria dei Registri immobiliari. Per questa attività però ti occorre un notaio o un visurista, almeno che il creditore non sia disposto a farlo al posto tuo, ma ne dubito perché è un’operazione che prevede dei costi. Ti consiglio di farti assistere da un professionista.
Pasquale
Salve avvocato, vengo a lei dopo aver letto un po’ di discussioni riguardanti a pignoramenti. Ieri a me è capitato di venire a conoscenza di un pignoramento in quanto mi hanno bloccato il bancomat ora non me ne do pace perché guardando sull applicazione del mio telefono vedo che c’è sto pignoramento di circa 3000€ ora sono mille le domande che mi pongo ma una più importante è quella che se io voglio pagare subito la somma dei 3000€ posso farlo ? Come mi devo muovere ? Premetto che aprendo proprio oggi la cassetta della posta mi sono trovato una lettera dentro di un ufficiale giudiziario dove mi dice che ci sarà in udienza il 28/09/18 avanti al giudice esecuzione mi può spiegare un po cosa succede e come comportarmi Grazie buona serata
alessio
salve ho una situazione sfavorevole mio padre ha un contenzioso con equitalia e deve pagare una somma come 30000 euro e in più ho altri creditori da pagare, io in generale vuolevo sapere in base ai limiti descritti sopra per il pignoramento del conto corrente dove confluisce la pensione che è di 1248 euro se i soldi prima del pignoramento essendo agenzia delle entrate riscossione a farlo può congelare i primi 1248 che deve lasciare prima del pignoramento e quelli della base imponibile dell’assegno sociale o sono a disposizione del creditore?
davide Piazza
buongiorno avvocato volevo dei chiarimenti su una situazione familiare che stiamo vivendo . mio padre e’ un pensionato statale ,vivendo in affitto con vari debiti da pagare (prestiti) bollette varie e tasse varie non si riesce piu’ a vivere. Considerando che la cessione del quinto e’ gia’ impegnata , quali potrebbero essere le conseguenze di un mancato pagamento .potrebbero pignorarmi tutta la pensione
fezam
Salve
Ho un pignoramento da privati sul conto Posta ove è versata la mia pensione INPS.
Non ho ricevuto alcuna notifica ne dalla Posta ne dal creditore, tra l’altro essendo errato l’indirizzo di un atto che ho recuperato alla Posta – dopo il pignoramento – ove era in giacenza da tempo.
La Posta sta comunque applicando il pignoramento.
Può farlo?
Può farlo sulle somme che incasserò a breve ma come arretrati relativi a ricostruzioni risalenti a periodi precedenti al pignoramento?
Può farlo su un pignoramento Equitalia precedente qualora venga sbloccato e riaccreditato sul mio conto avendone saldato la rottamazione?
Può farlo sulla seconda rata di liquidazione calcolata in periodi precedenti ma accreditata dopo il pignoramento?
Cordiali saluti e ringraziamenti.
nando
si può pignorare la cifra eccedente i 672,78, euro” ma solo nella misura di 1/5, ”
ma non dovrebbe essere 1/10 ?
Sara Bolzani
Ciao Nando,
perchè un 1/10? Da dove desumi questa percentuale?
MATTEO
dal momento in cui il giudice decreta l’esecutività del pignoramento verso terzi, e posto che il credito sia esigibile e ci sia denaro, il “terzo” che deve liquidare la somma al creditore quanto tempo ha massimo per erogarla?
c’è una scadenza? 14 giorni? un mese?
Un cordiale saluto
Sara Bolzani
Ciao Matteo,
il giudice assegna le somme al creditore, quindi il pagamento dovrebbe essere immediato, perlomeno nel momento in cui il creditore fa avere al terzo copia del provvedimento di assegnazione del giudice. Un eventuale termine lo si deduce comunque dal provvedimento del giudice stesso.
Nemanja
Salve. Io ho uno stipendio di 1400€ ho un debito per mancato pagato d’affito di 7000€ e per questo motivo mi hanno bloccato il conto..cosa posso fare? Quanto mi possono prendere perché 1400-1380= piu o meno 100€ poi quando potrò dinuovo prendere i soldi dal conto..e come faccio a vivere senza nemmeno 1€ perche e bloccato del tutto..grazie.
Sara Bolzani
Buongiorno,
il blocco del conto è una procedura normale, almeno fino a che si arriva all’udienza in cui il giudice stabilisce quale somma può essere assegnata al creditore. Il modo più veloce per risolvere la situazione è trovare un accordo con il creditore e pattuire un pagamento a rate del debito, a condizione che rinunci al pignoramento. Riguardo alle somme che possono prendere, dipende da quando è arrivato il pignoramento rispetto all’accredito dello stipendio, come ho detto nell’articolo. Se vale come pignoramento sullo stipendio c’è il limite di cui ho parlato. Comunque le consiglio di farsi assistere da un legale per risolvere al meglio la situazione.
Donata
Egr.Avvocato,
da societa’ di recupero credito FBS spa mi viene chiesto il pagamento di un debito del 2004 su conto corrente Unicredit, di cui ho avuto un sollecito nel 2006.Non ho piu documentazione e loro non me ne hanno fornita.Trascorsi 12 anni il debito non viene prescritto? Possono pignorarmi il quinto dello stipendio? E possono farlo senza avvisarmi scrivendo direttamente alla azienda? La ringrazio anticipatamente.
Pietro
Sono stato avvisato dalla mia azienda che sono stato pignorato poiché tengo una cessione è una delega come si comporteranno poiché già si sopravvive?
giobatta 49
Salve. Sono un pensionato INPS. Nel 2014 ho ricevuto un atto di pignoramento presso terzi: avendo già una cessione in atto di un quinto della pensione ogni mese vengono accantonate delle somme. Successivamente il giudice dell’esecuzione sulla base di alcune osservazioni fatte dal mio legale ha depositato ordinanza di sospensione della procedura esecutiva ai sensi dell’art. 624 C.P.C. e assegnando il termine di 60 gg. per l’introduzione del giudizio di merito. Ma l’INPS si rifiuta di restituire le somme indebitamente trattenute ( dal 14/6/2017, data di deposito dell’ordinanza), continuando ad accantonare le somme. Cosa posso fare?
RENATO TOLENTINO
Buonasera Avvocato, mi chiamo Renato, il mio conto corrente, presso un’importante istituto di credito, dove confluiva la sola pensione di anzianità, è stato pignorato (causa condominiale del 2013) dal giugno 2015 a giugno 2017. Beffa nella beffa, la banca nel frattempo si è comunque presa i soldi di tenuta conto!!!!!!!e colmo dei colmi, quando ho chiuso il conto, il 30 di ottobre scorso, addirittura mi ha detratto l’importo per tenuta conto per tutti i 12 mesi del 2017!!!! Tutto ciò e normale o legale? A chi posso rivolgermi? Forse all’ABF? Grazie e buon weekend.
Fabrizio Marmotta
Buongiorno Avvocato volevo chiederLe informazioni riguardanti un mio debito con una finanziaria che per motivi di lavoro che non ho più e a 60 anni non riesco più a avere non ho potuto più pagare rateale te, logicamente la mia volontà è di pagare il debito ma nella situazione in cui mi trovo mi è già difficile andare avanti e grazie ad alcuni contributi del comune x affitto casa e bonus su bollette a denti stretti arrivo in fondo ma mi hanno chiamato dicendomi che ho sottoscrivo cambiali anche di € 100.00 al mese o procederanno al pignoramento anche a terzi, ma io non ho nulla tranne un pulmino che mi permette di fare qualche lavoretto e varrà si è no € 500.00 e i miei figli hanno una macchina a testa di vecchia data e uno non lavora di 38 anni l’ altro attualmente ha un lavoro a tempo e prende €700/800 mensili e ci aiuta x il sostentamento, cosa debbo fare vista anche la situazione di mia moglie che ha invalidita6al 50/% oltre una totale inabilità a lavorare?
luigi
buon giorno avvocato, ci terrei a sapere la sua opinione sui fondi comunitari (integrazione sul prezzo dell’olio di oliva).
secondo la normativa sono impignorabili, ma nel momento che vengono accreditati sul c/c rimangono tali?
grazie e distinti saluti
ALESSIO
salve,volevo chiedere se possono fare il pignoramento del tfr ,per un prestito non pagato dal 2012/2013.mi sono appena licenziato dalla mia azienda e ieri mi è arrivata la chiamata dal datore di lavoro ,dove mi diceva che il 4 luglio ci sara la sentenza al tribunale,ma possono pignorarlo tutto il tfr,e poi se ho lavorato 2 anni e mezzo con questa azienda e maturato 3000 euro di tfr ,puo l azienda bloccare il mio tfr e darlo ai creditori?grazie
Marzia
Il pp3 deve essere s ghigo necessariamente dal civilista? O posso procedere personalmente?
Raffaele
Buonasera avv. Volevo chiederle io ho la mia patologia e ho di pensione 500€ più assegno di 3 bambini il totale è di 875€ non ho più niente ne soldi in banca cosa possono farmi con debiti con equitalia grazie
Janina
Buongiorno io sono stata pignorata un quinto dello stipendio per mutuo no pagato lei pensa che posso trovare un accordo ,ho una volta già pignorato il stipendio no si può fare più niente?? grazie.
delfino
BUONGIORNO,
questo è il calcolo che mi hanno fatto per il pignoramento di 1/5 dello stipendio:
Retribuzione lorda 2.451,05 + quattordicesima 2.451,05 – contributi inps 490,76 – ritenute irpef 1.077,39 – addizionale regionale 42,39 –addizionale comunale 16,52 – acconto comunale 8,65 = 3266,39 importo sul quale viene calcolata la trattenuta del pignoramento = € 653,40
netto da pagare € 2.318,00
aggiungo che in busta paga ho anche un addebito uso auto pari ad € 150,00 e trattenuta multa stradale pari ad € 150,00 che non vengono menzionati in questo calcolo,
secondo voi è corretto.
grazie
Cristina
Ciao,io vorrei chiedere un mutuo per la casa,ma mio marito a un pignoramento sullo stipendio,.Cosa mi poi consigliare…grazie 1000
bruno
Buona sera avvocato,
se ho ben capito in caso di pignoramento presso il datore di lavoro se il c/c è cointestato l’ex Equitalia non può avvalersi della procedura diretta e deve passare per il tribunale (precetto, pignoramento ecc.).
In tal modo il dipendente di un ente privato avrebbe tutto il tempo di chiedere al datore di lavoro di venire licenziato e poi riassunto.
Vorrei chiederle conferma della correttezza di quanto sopra esposto.
Grazie per la cortese attenzione,
bruno
Lucia
Buongiorno chiedo mi sono ritrovata il c c postale dove mi arriva pensione bloccato dal dentista non pagato c e stata udienze quando mi sbloccano il conto dove c e solo la pensione
Barbara Salvucci
Buonasera.. equitalia mi ha fatto un pignoramento verso terzi.. mi ha preso 15000 da un bando pubblico della regione.. secondo il mio avvocato non potevo fare nulla.. ho qualche speranza di fare ricorso e riprendere i soldi? Grazie