Nel 2015 il Governo ha stabilito le regole per accedere al bonus bebè (o bonus nuovi nati), dedicato ai nuovi nati dal 1° gennaio 2015 fino a tutto il 2017. Per tre anni le famiglie con neonati riceveranno 80 euro al mese. Ma il Ministro della Salute pensa ad un raddoppio dell’importo. L’intento è quello di aumentare il numero delle nascite in drastico calo.
Bonus bebè 2016: l’annuncio del Ministro della Salute
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, ha annunciato la propria proposta circa un raddoppio del bonus bebè, che passerebbe da 80 a 160 euro mensili (320 per le famiglie con ISEE inferiore a 7mila euro) per ogni nuovo nato.
La proposta è legata al drammatico calo demografico registrato nel nostro Paese. I dati ISTAT relativi al 2015, sebbene ancora provvisori, parlano di un numero di neonati inferiore al mezzo milione, considerata una soglia di attenzione da non trascurare per chi si occupa di politiche demografiche. Nascono sempre meno bambini ed il Ministro pensa ad una serie di iniziative per favorire la genitorialità.
Basterà un raddoppio del bonus a incrementare il numero di bebè?
L’annuncio del Ministro ha però fatto montare la polemica su quali siano le misure più adatte a favorire un ritorno alla crescita demografica, soprattutto se si pensa al futuro delle pensioni. Gli analisti ritengono il bonus bebè un buono strumento per la lotta al fenomeno sempre più in crescita della povertà infantile ma non uno stimolo adeguato alla natalità.
Assenza di lavoro, mancanza di un reddito adeguato e gravi difficoltà nella conciliazione vita-lavoro sono, sulla base delle analisi delle scelte dei giovani e giovani-adulti, le leve che portano a decide di non avere affatto dei figlio o di averne meno di quanti se ne desiderino.
Spero che il “bonus bebè” sia una goccia nel mare di azioni che il Governo italiano (qualunque esso sia) vorrà attuare per aiutare le famiglie, altrimenti non credo che poche centinaia di euro possano smuovere la situazione. Mi piacerebbe ad esempio che venisse affrontato seriamente il problema degli asili nido, pochi, costosi e spesso lontani dal posto di lavoro. Sarebbe forse utile prevedere delle agevolazioni fiscali per le aziende che sviluppano asili nido per la prole dei propri dipendenti. Cambierebbe totalmente la vita a moltissime famiglie. Non è solo una questione economica, ma anche e soprattutto di qualità della vita. Con 3 figli e un nipotino ne so qualcosa 😉
Cos’è il bonus bebè 2016?
Il bonus bebè è un contributo, di tipo economico, erogato a tutte la famiglie che si allargano con una nuova nascita. Ad oggi si tratta di un contributo pari a 960 € annui per i primi tre anni di vita del piccolo erogati mensilmente, quindi 80 € al mese.
Bonus bebè 2016: i requisiti
Ecco chi ne ha diritto:
- figli nati o adottati fra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, dunque il bonus bebè si esaurirà al massimo entro il 2020;
- nuclei famigliari con un ISEE non superiore ai 25mila euro annui (ricordiamo che tutti i modelli ISEE precedenti il 1° gennaio 2016 sono automaticamente scaduti ed occorre ottenere il nuovo modello ISEE 2016);
- i nuclei famigliari con un ISEE inferiore a 7 mila euro hanno diritto ad un bonus raddoppiato con un contributo che raggiungerà dunque i 160 euro mensili;
- il bonus bebè 2016 riguarda i cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.
Bonus bebè 2016: come presentare la domanda
La domanda deve essere fatta esclusivamente in via telematica entro 90 giorni dalla nascita del piccolo ovvero dal suo ingresso nel nucleo famigliare, se si tratta di adozione. Nel caso l’evento si sia verificato prima dell’emanazione del decreto attuativo si avrà tempo comunque fino al 27 luglio 2015. Due le alternative:
- fare domanda direttamente online sul sito dell’INPS, mediante il PIN dispositivo;
- chiamare il numero verde INPS 803.164 gratuito da rete fissa o lo 06 164.164 numero a pagamento per chi chiama da cellulare.
- rivolgersi a CAF e patronati.
Nel caso in cui si volesse procedere autonomamente il percorso da seguire sul sito dell’INPS è il seguente: Servizi online -> Accedi ai servizi -> Servizi per il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Assegno di natalità – Bonus bebè.
Non è possibile accedere al bonus bebè mediante raccomandata o presentandosi direttamente presso gli uffici INPS.
Bonus bebè 2016: come non ottenerlo
Si perde il diritto al bonus bebè 2016 nei seguenti casi:
- decesso del figlio o revoca dell’adozione;
- decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
- affidamento del figlio a terzi;
- affidamento esclusivo del figlio al genitore che non ha presentato la domanda.
Il beneficio si perde comunque nel caso in cui le condizioni reddituali del nucleo mutino e superino i 25 mila euro per il bonus di 80 euro e i 7 mila euro se parliamo del bonus raddoppiato, che non sarà più di 160 euro ma tornerà ad essere pari ad 80 euro.
Voucher nidi e babysitter: i requisiti necessari
Le madri lavoratrici hanno un’opportunità in più rispetto al bonus bebè. Potranno ottenere un beneficio economico in cambio della rinuncia a parte del congedo parentale, o maternità facoltativa. I fondi così ottenuti potranno essere utilizzati per pagare servizi di baby sitting oppure asili nido.
Il bonus bebè 2016 è pari a 600 euro al mese per un massimo di 6 mesi, che si riducono a 3 nel caso di lavoratrici parasubordinate.
Possono presentare la domanda:
- le lavoratici dipendenti, incluse quelle impiegate nel settore pubblico;
- le lavoratrici parasubordinate;
- le libere professioniste iscritte alla gestione separata INPS.
Tutte queste categoria possono fare domanda se si trovano negli 11 mesi successivi al termine del periodo di maternità obbligatoria.
Come fare la domanda all’INPS per il voucher?
La domanda può essere inoltrata esclusivamente online utilizzando il modulo presente sul sito dell’INPS al percorso: concorsi e gare –> sezione elenco avvisi –> istruzioni per la presentazione della domanda voucher-asili nido 2016. È necessario essere in possesso del PIN dispositivo e del modello ISEE 2016 (ricordiamo che il 15 gennaio 2016 sono scaduti tutti i modelli ISEE prodotti nel 2015).
La domanda può essere inoltra fino al 31 dicembre 2016, ma attenzione: i bonus saranno erogati fino ad esaurimento fondi (20 milioni di euro), quindi è bene affrettarsi per non perdere questa opportunità.
Ricordiamo che, nel caso in cui si decida di utilizzare il bonus bebè 2016 per le spese relative all’asilo nido, il bambino deve risultare già iscritto presso una delle strutture accreditate all’INPS ai fini del bonus.
Bonus bebè per i bambini nati nel corso del 2014
Le somme sono riservate ai bambini nati e i minori adottati nel 2014 potranno essere richieste dalle famiglie a basso reddito.
Sono due le modalità con le quali il bonus bebè sarà accreditato alle famiglie che ne hanno fatto richiesta. Come specificato in un messaggio dell’INPS (il numero 3407) si potrà avere:
- l’accredito diretto per i bambini nati nel 2014 a cui è stata già assegnata la Carta acquisti ordinaria;
- un accredito una tantum per le altre famiglie che ne hanno diritto e che presenteranno la domanda per l’ottenimento della Carta acquisti entro il 16 novembre.
Chi non ha già ottenuto la Carta acquisti e, di conseguenza, il bonus bebè relativo all’anno 2014 può ancora rimediare. Le domande devono essere presentate entro il 16 novembre e possono fare richiesta:
- le famiglie di bambini nati nel 2014 che non risultino titolari della Carta acquisti;
- le famiglie di minori adottati nel 2014 e di età inferiore a 3 anni che non possiedono la Carta acquisti;
- le famiglie di minori adottati nel 2014 e che hanno più di 3 anni al momento della presentazione della domanda.
Come presentare la domanda per l’accesso al bonus bebè 2014
Le famiglie interessate e per le quali non è previsto l’accredito automatico del bonus bebè possono presentare la domanda:
- presso l’INPS, nel caso di famiglie con bambini adottati con più di 3 anni (la domanda va presentata in formato cartaceo);
- presso l’ufficio postale, per i bambini minori di 3 anni.
L’INPS specifica che, nel caso in cui il fondo messo a disposizione non dovesse essere utilizzato per intero, le somme rimanenti saranno ripartite tra tutti gli aventi diritto.
Florin Marius Calian
sono romeno,lavoro da quasi 17 ani in italia legoralmente.sto aspetando un figlio a fine ano,di precisione 16 dicembrie 2016,la mia compania lavora come badante..non siamo ancora sposati,voglio sapere che bonus bebe prederemo? grazie
Sonia
Salve la mia bimba e nata a settembre 2016..il bonus bebe mi e stato erogato a gennaio dandomi 4 mensilità..volevo sapere se gennaio mi spetta o lo inseriscono nella mensilità di febbraio?
marta
io trovo assurdo fare figli x avere soldi ! e molto triste ,dicono che INPS e non più soldi ? x non aumentate la cifra x gli invalidi ? quei soldi create posti di lavoro ,vedo che non ce tutta questa crisi ? tutti questi soldi in bonus ,poi ne usufruisce sempre chi non a bisogno ,fate controlli ,
Alina
Io da gennaio non ho preso più il bonus. Sapete qualcosa. No lo danno più?