Avvisi Agenzia delle Entrate: di cosa si tratta?
Per stanare gli evasori il Fisco punta sempre di più sui controlli preventivi e, solo successivamente, sugli accertamenti fiscali. Per questo motivo, l’Agenzia delle Entrate sta predisponendo circa 200.000 avvisi che saranno consegnate entro il mese di ottobre ad altrettanti contribuenti.
Le cosiddette lettere di compliance saranno inviate ai cittadini per i quali risultano delle incongruenze tra i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e quanto dichiarato al Fisco. Le informazioni riguardanti i redditi sono ottenute incrociando i dati comunicati dagli istituti di previdenza e dai datori di lavoro con i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi pervenute all’ente (anche attraverso le dichiarazioni precompilate). In particolare, le lettere saranno recapitate alle persone che risulta abbiano percepito più redditi da lavoro o da pensione senza aver provveduto a presentare la dichiarazione o per le quali i redditi dichiarati si discostano da quelli percepiti.
Negli ultimi mesi l’Agenzia delle Entrate ha già inviato diverse migliaia di avvisi relativi ai redditi dei passati anni fiscali. Le lettere in consegna nei prossimi mesi riguardano invece i redditi percepiti nel 2015 e da dichiarare nel 2016.
Cosa fare se si riceve una lettera di compliance dal Fisco
Gli avvisi dell’Agenzia delle Entrate informa della presunta irregolarità nella dichiarazione e invita a regolarizzare la propria posizione fiscale ricorrendo al ravvedimento operoso. In questo caso il contribuente può sanare le anomalie e pagare una sanzione minima, senza essere sottoposto a ulteriori controlli.
La sempre maggiore digitalizzazione del Fisco permette un notevole risparmio di tempo e di denaro per il contribuente. Nel caso in cui siano emersi errori può infatti correre ai ripari nello stesso anno d’imposta al quale si riferisce la dichiarazione dei redditi, senza dover sostenere sanzioni piene.
L’invio delle lettere di compliance punta a far emergere redditi non dichiarati attraverso azioni che spingano i contribuenti ad adempiere tempestivamente. In questo modo si riduce in maniera notevole il ricorso da parte del Fisco a strumenti di controllo ex post, come gli accertamenti fiscali o il redditometro.
Avvisi Agenzia delle Entrate: ad autunno arrivano
Non finisce qui: non parliamo solo di false mail dell’Agenzia delle Entrate, ma di veri avvisi che raggiungeranno 100 mila contribuenti da qui al prossimo autunno. Gli avvisi arriveranno tramite posta ordinaria oppure PEC (posta elettronica certificata) e avranno le seguenti caratteristiche:
- riguarderanno le persone fisiche, che siano esse titolari o meno di partita IVA;
- saranno relativi alle dichiarazioni inviate nel 2013 per i redditi del 2012.
L’operazione rientra nell’ambito delle attività messe in campo dall’Agenzia delle Entrate per un miglior dialogo con l’ente stesso. L’obiettivo degli avvisi, afferma l’Agenzia delle Entrate, garantisce ai contribuenti la possibilità di correggere eventuali anomalie prima di avviare un vero e proprio contenzioso.
Avvisi Agenzia delle Entrate: come funziona la procedura?
L’avviso viene emesso nel momento in cui dall’incrocio dei dati in possesso dell’anagrafe tributaria (ad esempio quanto dichiarato dal contribuente in Unico e quanto dichiarato da datori di lavoro o clienti nel 770), emergono delle incongruenze.
Una volta ricevuto l’avviso, le alternative sono due:
- se il contribuente ritiene di non aver commesso alcun errore, potrà prendere un appuntamento di persona o telefonico con l’Agenzia delle Entrate per la consegna delle relative “pezze d’appoggio”;
- se invece è stato effettivamente commesso un errore, il contribuente deve pagare le maggiori imposte rilevate, usufruendo delle sanzioni ridotte come previsto dal nuovo ravvedimento operoso.
Come detto si tratta di un’operazione che punta a ridurre il contenzioso tra contribuenti ed Agenzia agevolando la chiusura di posizioni anomale nella maniera più “indolore” possibile.
Un ultimo consiglio: se possiedi un indirizzo PEC, controlla di frequente tra i messaggi ricevuti, poiché gli avvisi hanno una scadenza, passata la quale non si ha più diritto alla regolarizzazione con sanzioni ridotte.
Lascia un commento