Se le pagelle ISA riportano voti bassi, i controlli non saranno automatici. La rassicurazione arriva direttamente dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Il calcolo punteggio ISA (indici sintetici di affidabilità) è un meccanismo che va a sostituire i vecchi studi di settore. Il conteggio rappresenta una sorta di pagella fiscale con voti da 0 a 10 che misurano l’affidabilità del contribuente sulla base di elaborazioni statistico-economiche.
Il meccanismo premiale alla base del nuovo strumento del fisco per favorire l’emersione del “nero”, comporta dei benefici per chi ottiene un punteggio alto e svantaggi per chi invece si attesta nella fascia bassa, come la bocciatura che a scuola attende chi non arriva alla sufficienza.
I timori più grandi si stanno infatti concentrando tra chi ottenendo una votazione bassa. Tipico il caso di chi nel 2018 ha fatturato meno o molto meno che nel 2017 e sta ottenendo un punteggio ISA molto basso, con il conseguente consiglio di adeguarsi dichiarando un maggior reddito su cui pagare ulteriori tasse per evitare accertamenti automatici.
In molti si trovano esattamente in questa situazione e il MEF ha voluto “metterci una pezza”.
Pagelle ISA: no a controlli automatici con voti bassi Click To TweetPagelle fiscali senza accertamenti automatici
Ecco quanto comunica il Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle parole del sottosegretario Pierpaolo Baretta in commissione Finanze alla Camera:
- il MEF si impegna a discutere “con gli operatori per rendere sempre più equo ed efficiente l’intero processo, rivedendone eventuali criticità”;
- il punteggio ottenuto “non comporta , di per sé (ossia sulla base degli elementi di rischio “insiti” nella valutazione di affidabilità fiscale operata dall’ISA), l’attivazione di attività di controllo”;
- “è escluso qualsiasi automatismo nell’accertamento, dovuto al risultato conseguito dal contribuente come effetto della soggezione agli ISA”;
- il nuovo meccanismo “non implica un rigido automatismo nello svolgimento di attività di controllo e le risultanze di tale nuovo strumento di compliance rappresenteranno uno degli strumenti che consentirà all’Agenzia una sempre più ragionata azione di analisi del rischio, finalizzata a rendere più efficiente e a programmare in modo mirato l’azione di contrasto all’evasione, a concentrare le proprie risorse destinate all’attività di controllo sulle posizioni di coloro che mostrano reali e significativi elementi di criticità”.
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