Che cos’è l’Intelligenza Artificiale? Possiamo semplicemente definirla come quel campo della scienza che si propone di sviluppare macchine intelligenti. Si studiano perché siano in grado di ragionare, apprendere, comunicare avvicinandosi sempre più al nostro essere e facilitandoci diversi compiti nella quotidianità.
Alla domanda “cos’è l’intelligenza artificiale?” molti vedono già sostituzioni di umani, perdita di posti di lavoro, sopraffazione delle macchine sull’uomo. Io, mi spiace, non la voglio vedere così. Voglio pensare forte che, invece, sarà il modo migliore per liberare il nostro tempo e dedicarlo ad attività più importanti tra cui pensare di più, diminuire carichi di lavoro ripetitivi e alienanti, darci supporto per migliorare il mondo in cui viviamo.
Per farsi passare qualsiasi timore, a mio avviso, occorre averne conoscenza e lo facciamo approfondendo le seguenti tematiche:
- quando è nata
- come funziona
- machine learning
- deep learning
- esempi applicativi
Quando è nata l’intelligenza artificiale?
È molto più anziana di quanto possa sembrare già nel 1943, infatti, Warren McCulloh e Walter Pitt proposero il primo neurone artificiale. L’espressione Intelligenza Artificiale, però, è stata coniata nel 1956, fu John McCarty, matematico statunitense a lanciare il termine “Artificial Intelligence” e da quel momento l’acronimo AI divenne sempre più importante.
Negli ultimi anni, in tutto il mondo, l’interesse per l’argomento, secondo Google Trends, lo strumento che misura le tendenze di ricerca confrontando i dati normalizzati, si è triplicato.
In Italia, invece, siamo ancora lievemente meno interessati all’argomento, e se ti stai chiedendo che cos’è quel picco di ricerche è colpa della canzone di Michel Telò “Ai se eu te pego!” tormentone dell’estate 2011. Sì, sto sorridendo anch’io.
Tornando sul pezzo, di sicuro c’è un aumento di interesse per la materia, ci sono sempre più pubblicazioni in merito e ogni giorno leggiamo news su come l’intelligenza artificiale sia protagonista con le sue molteplici applicazioni.
Intelligenza artificiale: come funziona
L’intelligenza artificiale nasce per riprodurre i cardini del comportamento umano e poter essere autonoma nell’affrontare problemi e prendere decisioni.
Per cui, i programmi vengono sviluppati per:
- avere una conoscenza non sterile del mondo;
- saper risolvere un problema con funzioni cognitive;
- sfruttare la logica per raggiungere una soluzione;
- apprendere dagli errori e non riprodurli successivamente.
Le due grandi categorie che definisco l’intelligenza artificiale e rispondono a queste esigenze sono:
- weak AI (AI debole): programmi che si avvicinano solo lievemente alla nostra capacità intellettiva ma che ci aiutano a risolvere problemi e che prendono decisioni in autonomia. Un esempio immediatamente comprensibile sono tutti i software di traduzione dei testi.
- strong AI (AI forte): sistemi che sono in grado di emulare la capacità di pensiero dell’uomo sviluppandone una propria. Diciamo che qui possiamo dare spazio ai vari ricordi del computer di “Odissea nello Spazio”, o la dolcissima e innamoratissima “Caterina” di Alberto Sordi, per ora abbiamo sicuramente sistemi in grado di simulare il pensiero umano, ma non di avere un proprio pensiero e una propria coscienza.
Ci sono tantissime teorie in merito agli sviluppi sull’Intelligenza Artificiale e un potenziale sviluppo di superiorità rispetto all’uomo. Per ora stiamo utilizzando questa nuova tecnologia per semplificarci la vita e creare nuove opportunità.
Accenture, al World Economic Forum del 2018, nel suo report riporta un dato fantastico: grazie all’Intelligenza Artificiale i ricavi delle imprese potrebbero crescere del 38% entro il 2020, l’occupazione crescere del 10% e il 61% dei manager intervistati sono convinti che, nei prossimi 3 anni, cresceranno il numero degli operatori che la utilizzeranno. Certo, il lavoro dovrà essere ridefinito, ma conto sulla nostra intelligenza e adattamento al cambiamento.
Intelligenza Artificiale: cos'èClick To TweetMachine Learning: metodo di apprendimento dell’Intelligenza Artificiale
Sono gli allenatori dell’Intelligenza Artificiale e fanno in modo che impari, corregga gli errori e svolga autonomamente un compito.
È un vero e proprio metodo di apprendimento basato su algoritmi:
- con supervisione didattica per far capire all’AI come comportarsi e senza, per sviluppare l’analisi dei risultati e generare un nuovo comportamento;
- rinforzo per merito, premiando l’AI per aver svolto correttamente il compito assegnato. Un po’ come il regalo che facciamo ai nostri figli quando vengono promossi.
Precisando, quando la macchina si trova in supervisione didattica prima di fare qualsiasi cosa viene allenata attraverso esempi che le permettono di comprendere gli input e gli output e i risultati che si ottengono.
Se viene deciso di non avvalersi di questo allenamento, l’intelligenza artificiale non conoscerà gli output e dovrà sbagliare e imparare dai propri errori per conoscere perfettamente gli input e ottenere il risultato. Questo è il caso delle reti neurali, modelli matematici interconnessi così da poter gestire diverse informazioni e calcoli e che sono alla base del Deep Learning di cui ti parlo successivamente.
Deep Learning e Intelligenza Artificiale
Hai presente il riconoscimento facciale delle immagini del tuo smartphone al punto da catalogare le tue foto a seconda del viso presente nelle stesse? Deep Learning.
È una sottocategoria della Machine Learning, è la parte di modelli per l’apprendimento approfondito. Il nostro cervello è un intenso e veloce scambio di informazioni attraverso i neuroni che ci permettono di imparare dalle nostre esperienze. Questo è praticamente ciò che accade all’AI di questo tipo: un insieme di algoritmi di calcolo statistico che creano reti neurali complesse.
Ti ricordi Kit di Michael Knight? Deep Learning. Non siamo ancora a quel livello, ma le auto con guida automatica stanno ottenendo sempre migliori risultati e potranno correre senza pilota, se riusciranno a rielaborare, con la stessa nostra velocità, azioni complesse e prevedere i comportamenti degli altri individui alla guida.
Esempi applicativi di Intelligenza Artificiale
Ora che sappiamo cos’è l’Intelligenza Artificiale è il caso anche di incuriosirti con alcuni esempi di quello che è già all’opera e che magari tu già hai vicino ma non te ne rendi conto.
“Ok Google, accendi le luci in camera” hai presente? Il tuo assistente vocale in casa è frutto dell’Intelligenza Artificiale. Deve comprendere il tuo linguaggio, anche quando sei veloce o troppo stanco o parli allacciandoti le scarpe, e deve capire le tue abitudini per saperti rispondere come fosse un vecchio amico, in fin dei conti governa il tuo ambiente domestico.
Chatbot: sistemi intelligenti che rispondono alle tue domande al posto del classico operatore telefonico, e che vengono utilizzate per domande ormai standard che ruberebbero solo del tempo agli operatori che devono, invece, occuparsi di problematiche di customer care più complesse delle classiche FAQ.
Sistemi di analisi del paziente in ospedale: attraverso la raccolta e l’elaborazione di vere tonnellate di dati, sono in grado di restituire cure per malattie diagnosticate molto precise.
Robot: io ho avuto l’opportunità di conoscerne uno molto simpatico dal nome Paolo Pepper, insieme a Salvatore Russo, con il quale abbiamo scambiato battute divertenti (concordate con il suo operatore) ed è stato un momento molto particolare, tra il timore e la curiosità. Robot di questo tipo vengono utilizzati per dare informazioni al pubblico, rispondono a semplici domande come “dove trovo il bar dell’hotel” oppure “in quale corsia trovo l’Amarone della Valpollicella“.
Giornalisti e copywriter: ci sono già siti di news online che scrivono notizie al posto di persone come me. Spero solo non si arrivi al punto di vivere di notizie asettiche senza nessun tipo di valore aggiunto, come un commento, una critica o un bellissimo giudizio umano.
Il mondo dell’Intelligenza Artificiale è in continua espansione, questi sono solo alcuni esempi vicini a noi, facilmente comprensibili e e hai qualche curiosità e domanda, sono qui per te!
Lascia un commento