Avere il conto corrente in rosso significa avere superato la propria disponibilità di denaro o quella concessa dalla banca. Ciò può accadere quando non c’è più denaro depositato nel conto oppure quando si ha un fido bancario ma si supera la somma concessa.
Qualunque sia il tipo di sconfinamento o la ragione, il risultato non cambia: sei inadempiente, perché non rispetti gli impegni assunti con il contratto di conto corrente e di fido, e sei tenuto a restituire immediatamente la somma che risulta a debito. Non solo, devi pagare anche gli interessi di mora calcolati su ogni giorno in cui il conto resta in rosso. Cosa succede in questo caso? Ed è possibile chiudere un conto che è in rosso?
Conto corrente in rosso e fido
Sgombriamo il campo dal primo dubbio: utilizzare un fido bancario non significa essere in rosso. Avere un fido bancario significa concludere un contratto con la banca, che mette a disposizione del proprio cliente un credito per una somma prestabilita. Significa che il cliente può utilizzare quella somma , ad esempio fino a € 2.500,00, quando sul conto non ha denaro proprio.
Ovviamente questa disponibilità ha un costo e il cliente è obbligato a restituire questo credito, soprattutto se per caso decide di chiudere il conto. Tuttavia, trattandosi di un servizio che la banca fornisce per contratto e in cambio di un guadagno, l’utilizzo della disponibilità da fido non rappresenta un inadempimento contrattuale e non genera interessi di mora.
Anche il conto corrente con fido può andare in rosso: questo succede quando si va oltre la somma concessa a credito (quindi, nell’esempio che ho fatto, oltre i 2.500,00 euro).
Le cifre che superano la disponibilità del fido rappresentano una violazione degli obblighi che il cliente ha assunto firmando il contratto con la banca e costringono alla restituzione immediata, oltre gli interessi di mora calcolati sulla somma extra disponibilità, per ogni giorno in cui si resta in rosso.
Quando il conto corrente è in rosso
Chiariamo anche questo dubbio: andare in rosso non è così semplice. Oggi le banche si tutelano rispetto a questa eventualità e la maggior parte delle operazioni bancarie viene bloccata quando non c’è disponibilità.
Con il conto corrente in rosso, di solito, non è possibile prelevare contanti o fare pagamenti con il bancomat, né disporre bonifici. Anche gli addebiti diretti sul conto vengono rifiutati.
Quindi, se normalmente la banca ti paga direttamente la bolletta Enel senza nemmeno interpellarti (perché l’hai autorizzata a fare così con l’addebito diretto), in caso di conto in rosso impedirà il pagamento, con il risultato che ti troverai ad essere debitore anche del fornitore di luce.
Un caso in cui invece è possibile andare in rosso è quello in cui i soldi sul conto (propri o del fido concesso) sono finiti e arriva l’addebito della carta di credito.
In questo caso, se la carta di credito è emessa dalla stessa banca con cui hai il conto, è ovvio che la banca non potrà fare altro che evidenziare uno sconfinamento della disponibilità, cioè il famoso conto corrente in rosso.
Questo perché, essendo delle regolazioni che riguardano crediti e debiti che il cliente ha sempre verso la stessa banca, non ha senso che quest’ultima respinga l’addebito a se stessa.
Conto corrente in rosso e conseguenze
Sei effettivamente andato in rosso, hai speso più di quanto potevi. Come si comporterà la banca? Qui il problema, più che legale, diventa una questione di prassi bancaria: normalmente gli istituti tendono a tollerare un piccolo sconfinamento, se occasionale e di breve durata.
Ad esempio, se un cliente normalmente affidabile va in rosso di qualche centinaio di euro per qualche giorno, le banche non si prendono nemmeno il disturbo di contattarlo per sapere che succede.
Tollerano la situazione e, ovviamente, a disponibilità ripristinata (ovvero una volta che il conto corrente sarà di nuovo in attivo) addebitano gli interessi di mora per i giorni di sconfinamento.
Diversa la situazione se il conto corrente va in rosso di diverse migliaia di euro o se la situazione si protrae per settimane e mesi. In questo caso di solito il cliente viene contattato telefonicamente, gli viene segnalata la problematica e viene invitato a sistemare la cosa.
Se questa prima fase cordiale (che non è obbligatoria) non funziona, si passa alle diffide formali per intimare la restituzione del debito, cioè della somma che rappresenta il “rosso” del conto.
Se il cliente non riesce a rientrare, la banca prenderà tutte le misure per recuperare con le “cattive” maniere il proprio credito, partendo dalla segnalazione del cliente presso la Centrale Rischi e dalla revoca degli strumenti di pagamento concessi, quali bancomat, assegni e carte di credito.
Conto corrente in rosso: cosa succede e cosa può fare la banca Click To TweetConto corrente in rosso: compensazione e pignoramento
Può capitare che chi ha un conto corrente in rosso abbia, presso la stessa banca, altri conti correnti in attivo. Il buon senso spingerebbe il cliente ad usare l’attivo di questi per saldare il debito, ma cosa succede se preferisce lasciare le cose come stanno, magari per via di pagamenti domiciliati sui conti in attivo?
Secondo l’Arbitro Bancario Finanziario (organismo che risolve le controversie tra banche e clienti senza ricorrere al Tribunale) soltanto il correntista può decidere cosa fare della disponibilità che ha sul conto corrente. Quindi, a meno che il cliente non abbia dato espressamente la propria autorizzazione o abbia firmato un contratto che permette alla banca tale procedura, l’istituto di credito non può decidere in autonomia di spostare soldi da un conto ad un altro per sanare il debito dato dal conto in rosso. Secondo l’Arbitro un’azione di questo tipo rappresenterebbe
(…) un indebito esercizio di un potere di autotutela, appunto perché equivalente ad una indebita “appropriazione” di un somma disponibile a favore del
correntista
Come chiudere un conto corrente in rosso
La banca non può impedire al cliente di chiudere il conto corrente in rosso se non ha prima pagato il debito. A dirlo è una sentenza del Giudice di Pace di Raccadaspide e l’orientamento di alcuni Arbitri Bancari Finanziari. Secondo questi provvedimenti la banca deve, entro 15 giorni dalla richiesta del correntista, chiudere il conto, in modo da consentire al cliente di non farsi carico anche di spese per la gestione del conto stesso.
Chiudere il conto non significa però cancellare il debito o fermare gli interessi: il cliente continuerà a dovere alla banca l’importo del cosiddetto scoperto, ogni giorno aumentato dagli interessi moratori, ovvero quegli interessi speciali, perché di importo maggiore, che sono stati regolati con il Decreto Legislativo n. 231/2002 e che vengono previsti in contratto, come applicabili in caso di inadempimento.
In conclusione
Andare in rosso sul proprio conto, ovvero andare oltre la disponibilità data dai soldi depositati o dalla somma concessa con fido, è possibile, anche se non facile visto tutte le misure che le banche adottano per evitare che succeda.
In caso ti succeda di ritrovarti in passivo con il tuo conto, il consiglio è di ripagare subito il debito, se possibile, altrimenti di contattare subito la tua filiale per segnalare la ragione della tua difficoltà e cercare una soluzione ad un problema che può essere anche soltanto temporaneo.
melania gallucci
Secondo la mia opinione i conti correnti in rosso non vanno chiusi fino a quando non siano state chiarite tutte o quasi le ragioni del ritardo (qualcuno conosce il significato di un debito che “va in cavalleria”?)
Jo
Volevo precisare che in crif si viene segnalato solo per FIDO di conto corrente e non di conto corrente senza FIDO quello che lei dice è sbagliato.
I conti in rosso senza FIDO rimangononsegnalati solo e soltanto nella banca dove ai ha il conto corrente perché non si tratta di un prestito.
Sara
Potreste darmi consiglio in merito ad un conto che ho aperto 5 anni fa con la banca ma che poi ho abbandonato a se stesso.Non ricevo alcuna comunicazione dalla banca ma sicuramente è in rosso ora dato le spese di conto, risulto segnalata in crif per questo? E se lo chiudo potrei chiedere una dilazione sul pagamento?Grazie