Canone Rai in bolletta: i rilievi del Consiglio di Stato
La Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato ha esaminato lo schema di regolamento sul canone Rai in bolletta muovendo alcune osservazioni importanti:
- si rileva l’assenza di “un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo” (ovviamente il riferimento è al trattamento di smartphone, tablet e PC);
- mancanza di chiarezza circa lo scambio di informazioni tra RAI, Agenzia delle Entrate, Anagrafe e società elettriche ai fini dell’addebito in bolletta;
- “l’adozione del decreto non è avvenuta nel rispetto del termine previsto dalla norma di riferimento”;
- presenza di formule tecniche di non facile comprensione.
Canone Rai in bolletta: cosa succede adesso?
Le osservazioni del Consiglio di Stato complicano ulteriormente il percorso già accidentato dell’introduzione del canone RAI in bolletta. Ricordiamo infatti che i primi addebiti arriveranno fra poco più di due mesi.
Il regolamento sul canone RAI in bolletta viene infatti rispedito al mittente con una richiesta di revisione prima che il Consiglio di Stato possa esprimere un parere definitivo.
Immediato l’intervento di Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni:
“Quella del Consiglio di Stato non è affatto una bocciatura, ma un utile suggerimento di integrazioni e chiarimenti peraltro assolutamente nella prassi dei pareri del Consiglio stesso”.
E aggiunge:
“È un po’ singolare trasformare nella comunicazione i pareri e i contribuiti consultivi che servono esattamente a migliorare il testo e che sono accolti da noi con spirito costruttivo in una inesistente bocciatura”.
Il Codacons rincara però la dose:
“Come conseguenza del parere del Consiglio di Stato non sarà possibile inserire il canone in bolletta, almeno fino a che non saranno superate le pesanti criticità rilevate”.
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