Mettersi in proprio e aprire partita IVA: un sogno per molti, pronti a lanciarsi nella libera professione. Ecco come affrontare il primo passo e quali sono le decisioni da prendere.
In questa sede ci occuperemo dell’apertura della partita IVA di un singolo individuo, mentre non parleremo di società, per le quali oltre a quanto descritto di seguito saranno necessari l’intervento del notaio e una serie di adempimenti aggiuntivi.
Aprire la partita IVA: quanto costa?
Qual è il costo per l’apertura della partita IVA?In linea generale quindi l’apertura della partita IVA è gratuita, ad esclusione dei costi di segreteria ed imposta di bolla.
Partiamo da zero, se sei un professionista e procedi autonomamente con le aperture presso l’Agenzia delle Entrate e l’INPS, ha un valore variabile a seconda dell’attività svolta se ci si avvale delle prestazioni di un commercialista o di un patronato, soprattutto nel caso tu debba aprire una ditta. Le pratiche riguardanti Agenzia delle Entrate e INPS, infatti, non hanno un costo se non quello da corrispondere al consulente che le sta chiudendo al posto del contribuente.
Se invece bisogna iscrivere la ditta in Camera di Commercio, al costo del consulente vanno aggiunti i diritti camerali (bollo e segreteria) che ad esempio per un’impresa artigiana ammontano a euro 35,50.
Nello svolgimento del proprio lavoro sarà necessario realizzare dei contratti con clienti, ad esempio un contratto di prestazione d’opera professionale.
Il contratto d’opera può essere utilizzato sia per opere manuali (come lo svolgimento di lavori da parte di operai, muratori, idraulici, elettricisti, imbianchini, ma anche sviluppo software o sito web) che intellettuali (come una consulenza tecnica, contabile, gestionale, finanziaria o di qualsiasi altro genere).
Partita IVA per la ditta individuale
Prima di aprire partita IVA bisogna stabilire se l’attività che andremo a svolgere è di tipo professionale oppure se sia necessario aprire una ditta. Se mi occupo di consulenza aziendale sono un professionista; se invece intendo produrre pane sono un artigiano e dovrò aprire una ditta. La differenza è rilevante poiché comporta degli adempimenti in più per chi deve aprire partita IVA come ditta individuale.
Tutto gira intorno ai codici ATECO: si tratta della classificazione delle attività economiche adottata dall’ISTAT. Ogni attività (o quasi) ha un codice proprio. Ad esempio al codice 02.20.00 corrisponde l’attività di “abbattimento di alberi e foreste”, ma magari non fa al caso nostro.
Le ditte individuali per aprire partita IVA sono tenute all’iscrizione presso il Registro delle Imprese, tenuto nelle Camere di Commercio. Nel 2010 è stata predisposta la Comunicazione Unica, al fine di semplificare le operazioni di avvio delle attività:
- richiedere il codice fiscale e la partita IVA;
- aprire la posizione assicurativa presso l’INAIL;
- chiedere l’iscrizione all’INPS dei dipendenti o dei lavoratori autonomi;
- chiedere l’iscrizione al Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio.
La Comunicazione Unica può essere trasmessa esclusivamente in via telematica attraverso i software messi a disposizione dalle Camere di Commercio.
Partita IVA per libero professionista
I liberi professionisti, a differenza delle ditte individuali, devono seguire altre regole per l’avvio dell’attività e quindi dell’apertura della partita IVA. Più nello specifico devono provvedere a presentare alcuni documenti e completare delle iscrizioni:
- modello di inizio attività all’Agenzia delle Entrate;
- modello AA9 se si tratta di persona fisica;
- modello AA7 per soggetti diversi da persone fisiche;
- modello ANR3 per soggetti non residenti in Italia.
- Iscrizione gestione separata INPS, a meno che non vadano a svolgere una professione con previdenza professionale indipendente, come può essere l’INPGI per i giornalisti.
I documenti vanno compilati e consegnati all’Agenzia delle Entrate e per farlo è possibile inviare i moduti online attraverso il portale dedicato o mandare i documenti per mezzo raccomandata. L’ultimo passo è l’iscrizione all’INPS, cosa che è possibile fare anche telefonicamente.
Aprire partita IVA nel 2019: regime forfettario agevolato
Il regime forfettario agevolato è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2015. E in questo 2019, come forse saprai, ha avuto un notevole cambiamento che riguarda il limite reddituale e la tassazione, quella che viene chiamata flat tax.
Ma andiamo per ordine, fino al 31 dicembre 2018 il limite reddituale era così suddiviso in più categorie:
- 30 mila euro per professionisti, artigiani e imprese;
- 50 mila euro per commercianti, alberghi e ristoranti;
- 40 mila euro per ambulanti di alimentari e bevande;
- 30 mila euro per ambulanti di altri prodotti.
Prevedeva, inoltre, una determinazione del reddito imponibile in maniera forfettaria, appunto (non è quindi possibile scaricare alcun costo, in quanto l’imponibile sarà una mera percentuale del fatturato) e un’imposta sostitutiva pari al 15% dell’imponibile stesso.
Cosa cambia nel 2019 per le partite IVA con regime forfettario
La partita IVA con regime forfettario ha subito notevoli cambiamenti con la Legge di Bilancio 2019. Il più importante e rilevante cambiamento riguarda l’innalzamento del limite dei ricavi a 65 mila euro. Rimangono invece invariati i coefficienti di redditività, ovvero la percentuale di fatturato sulla quale vengono determinate le imposte.
Dal 1 gennaio, si è allargata la base di chi può “aderire” al regime forfettario. Possono farlo tutti i professionisti che nell’anno precedente hanno “rispettato” i seguenti requisiti:
- hanno ottenuto ricavi o percepito dei compensi che non vanno oltre i 65mila euro, nuovo limite per il regime forfettario. Non più dunque entro i 30 o 40mila euro;
- non abbiano partecipato e non partecipino a imprese familiari, società di persone o associazioni né tantomeno abbiano il controllo di Srl o ancora associazioni in partecipazione che svolgano attività che possono essere direttamente collegate (ma anche indirettamente) a quella che svolge il professionista con il regime forfettario.
Questo ovviamente perché non si possono avere i vantaggi di un regime fiscale agevolato e fare attività simili a quella prevista dal codice Ateco in altra modalità.
Passaggio da regime semplificato a regime forfettario 2019
Buone notizie per chi volesse effettuare il passaggio dal regime ordinario a quello forfettario. Se si rientra nei limiti di reddito sopra enunciato è possibile passare dal regime ordinario al regime forfettario, semplicemente comunicando la propria volontà attraverso la prima dichiarazione IVA presentata successivamente alla propria scelta.
Le agevolazioni spettano anche ai i vecchi contribuenti minimi: rimane l’imposta al 5% fino al quinto anno dopo l’apertura dell’attività oppure fino al compimento del 35° anno di età, con l’obbligo ovviamente di rispettare i limiti dei ricavi previsti.
La flat tax: cos’è e come funziona
Altra parola sulla bocca di tutti è la flat tax che è, poi l’altra novità, per le partita IVA nel 2019.
Ecco come funziona:
- fatturato fino a 65mila la tassazione è del 15%
- fatturato tra i 65mila i 100 mila, la tassazione è del 20%
- attività che è in fase startup, tassazione al 5% (ossia chi apre un’attività nuova che non aveva svolto nei 3 anni precedenti a quello di riferimento)
Chi è in questo regime, inoltre, ha un vantaggio anche dal punto di vista dei contributi: viene applicata una riduzione del 35% a seguito di richiesta dell’Inps.
Coefficienti di redditività
Legati alla flax tax sono ovviamente i coefficienti di redditività che servono a calcolare il reddito imponibile di un soggetto fiscale in regime forfettario. Per calcolarlo si applica al volume complessivo di ricavi e compensi il coefficiente di redditivà relativo al proprio codice ATECO.
Dalla cifra che viene fuori, vengono poi tolti i contributi e, una volta fatto questo, si ha la base imponibile, quella cioè su cui si applica la flat tax (ricordiamo 5% per startup, 15% per chi è sotto i 65mila euro, 20% per chi arriva fino a 20mila euro).
Ecco quali sono i coefficienti di redditività:
- Industrie alimentari e delle bevande: 40%
- Commercio di alimenti e bevande: 40%
- Servizio di alloggio e ristorazione: 40%
- Commercio al dettaglio e all’ingrosso: 40%
- Commercio ambulante non alimentare: 54%
- Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari e assicurativi: 78%
- Altre attività economiche: 67%
- Costruzione e attività immobiliari: 86%
- Intermediari del commercio: 62%
Aprire partita IVA nel 2019: regime ordinario
Se chi intende aprire partita IVA non rispetta le caratteristiche dei regimi agevolati di cui sopra, occorrerà utilizzare il regime che chiameremo ordinario. Il che comporta:
- liquidazioni e versamenti IVA (nei regimi dei minimi e forfettario non si è soggetti IVA);
- tenuta dei registri contabili;
- assoggettamento agli studi di settore che, a partire dall’anno d’imposta 2018, saranno sostituiti dagli indici sintetici di affidabilità;
- imposizione fiscale ordinaria, dunque IRPEF progressiva per scaglioni;
- possibilità di assumere dei dipendenti e/o di avvalersi liberamente di collaboratori;
- nessun limite ai ricavi;
- nessun limite alle esportazioni.
Partita IVA: imposizione fiscale
Come descritto sopra, i titolari di Partita IVA pagano l’IRPEF. Sappiamo che i forfettari verseranno il 15% del proprio reddito determinato con un coefficiente di redditività applicato al fatturato. Per gli ordinari, invece, ci sono le aliquote IRPEF progressive per scaglioni:
- 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
- 27% per la parte di reddito che va da 15.001 a 28.000 euro;
- 38% per la parte tra 28.001 e 55.000 euro;
- 41% per la parte tra 55.001 e 75.000 euro;
- 43% per la parte di reddito superiore a 75.000 euro.
Facciamo un esempio. Per un reddito di 78.000 euro pagheremo (valori arrotondati all’unità di euro): 3.450 euro per il primo scaglione, 3.510 per il secondo scaglione, 10.260 per il terzo scaglione, 8.200 euro per il quarto scaglione, 1.290 euro per il quarto scaglione, per un totale di 26.710 euro (all’incirca il 34% del reddito).
Partita IVA costi deducibili
Mentre per i forfettari non esistono costi deducibili poiché la base imponibile si determina a forfait moltiplicando i ricavi per un coefficiente, per i possessori di una partita IVA ordinaria bisogna determinare il reddito sottraendo ai ricavi i costi, purché siano deducibili.
I costi sono deducibili se inerenti l’attività svolta. Banalmente se mi occupo di catering potrò scaricare una spesa di tipo alimentare, se invece faccio l’idraulico no. Nel caso in cui si decida di lavorare da casa e si indichi il proprio indirizzo all’apertura della partita IVA, si potrà dedurre, scaricare, il 50% delle spese legate all’abitazione come affitto, riscaldamento, elettricità ecc.
Attenzione alle spese telefoniche e a quelle sostenute per l’automobile. Si tratta delle spese che negli anni hanno maggiormente subito delle modifiche in quanto a deducibilità. Bisognerà verificare di anno in anno quali sono le percentuali deducibili che potrebbero variare anche in base all’attività svolta, e ritorniamo al famigerato codice ATECO.
Aprire partita IVA: costo e calcoloClick To TweetPartita IVA comunitaria
L’iva comunitaria è stata introdotta dall’Unione Europea nel 2006 con la direttiva comunitaria numero 112. Il decreto legislativo 2012 n. 78 prevede invece che i titolari di partita IVA all’estero intracomunitaria vengano registrati in archivi creati appositamente per tale scopo.
Nel caso in cui si sappia già in partenza che avverranno acquisti o vendite con altri Paesi UE, si pensi banalmente a chi vende a Google gli spazi pubblicitari sul proprio sito/blog, occorre un’ulteriore operazione: l’iscrizione al VIES, VAT information exchange system, un registro telematico che consente sia agli operatori economici che al Fisco di controllare l’effettiva esistenza e le relative autorizzazioni ad operare di chi vende o compra tra paesi UE.
L’iscrizione avviene automaticamente selezionando la voce “Operazioni Intracomunitarie” nel modello AA9 utilizzato per l’apertura della Partita IVA.
L’avvenuta inclusione può essere verificata già dal giorno stesso in cui si è aperta la partita IVA, è sufficiente collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate accedendo ai sistemi di interrogazione telematica delle partite IVA comunitarie.
Inoltre all’interno del sito è possibile verificare controlli sulle partite IVA intracomunitarie di cliente o fornitori in modo da essere sicuro che si ha a che fare con un’azienda vera e non si sia in odore di truffa. Come si effettua questo controllo? Basta scegliere lo Stato di interesse, inserire il numero di partita IVA e cliccare invio.
Grazie a questo controllo, è possibile sapere le seguenti informazioni relative allo Stato che si è selezionato:
- anno di adesione all’Unione Europea;
- la moneta usata;
- la situazione del collegamento con il sistema fiscale dello Stato membro scelto.
Il servizio però, non è H24, ma disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle ore 8 alle 13.
Partita IVA e lavoro dipendente possono esistere insieme?
A questo punto potrebbe sorgere una domanda: ma se sono un lavoratore dipendente e volessi aprire partita IVA per svolgere una seconda attività in proprio? In questo caso la prima risposta, che è valida per tutti, è regime ordinario.
Nel caso in cui si valuti invece il regime forfettario, occorre sapere che non possono avvalersi di tale regime coloro che abbiano conseguito, nell’anno antecedente a quello in cui intendono esercitare questa opzione, redditi di lavoro dipendente o assimilato, eccedenti la soglia di 30 mila euro.
Gestioni INPS
Doveroso un accenno alle gestioni INPS, soprattutto per capire in che modo le aliquote contributive incidono sul reddito da lavoro autonomo. Ecco quali sono le aliquote e i contributi fissi da versare per l’anno 2018, secondo quanto stabilito dalla circolare n. 27 dell’INPS del 12 febbraio:
- Artigiani. Contributi fissi annui pari a 3.777,84 euro, ai quali va sommato il 24% della quota di reddito che va dal minimo di 15.710 euro a 46.630 euro e il 25% per la quota di reddito eccedente;
- Commercianti. Contributi fissi annui pari a 3.791,98 euro, ai quali va sommato il 24,09% della quota compresa tra il reddito minimo, fissato a 15.710 euro e 46.630 euro e il 25,09% del reddito eccedente:
- Gestione separata. L’aliquota per il 2018 è il 25,72% per chi non è assicurato presso altre forme pensionistiche obbligatorie e del 24% per i pensionati o per chi ha un’altra forma di tutela pensionistica obbligatoria.
Gli artigiani e i commercianti che accedono al regime forfettario verseranno i contributi fissi sul minimale ridotti del 35%. L’accesso alla riduzione è facoltativo e chi vuole versare contributi ridotti deve farne richiesta all’INPS, dichiarando di rispettare i requisiti richiesti dalla legge.
È comunque evidente che sul fronte contributivo la situazione è ancora più fluida che su quello fiscale, se possibile.
Aprire partita IVA: accessori utili
La tua avventura nel mondo dei lavoratori autonomi sta per partire, quindi perché non organizzare le proprie fatture al meglio?
Partita IVA: fai da te?
Come detto ognuna delle attività descritte sopra, dalla scelta del codice ATECO all’individuazione della corretta gestione INPS, possono essere effettuate avvalendosi dei servizi di patronati, professionisti abilitati (quali commercialisti o consulenti del lavoro), oppure in totale autonomia.
In teoria ognuno di noi ha gli strumenti per gestire autonomamente la propria attività economica, dalle aperture delle posizioni fiscali e contributive alla contabilità fino alle dichiarazioni dei redditi. Le istituzioni mettono a disposizione dei cittadini dei canali telematici dedicati e gestibili attraverso PIN personali e/o smart card, se parliamo di Registro Imprese.
Chi scrive però consiglia caldamente di valutare, alla luce della complessità delle normative italiane, se valga la pena di risparmiare sui costi da destinare alla consulenza amministrativa per poi usare molte, troppe ore del proprio lavoro per rincorrere le normative, gli aggiornamenti dei software fiscali e gli eventuali richiami dell’amministrazione finanziaria.
Insomma, sulla carta si può fare tutto da soli ma conviene valutarne bene la convenienza. Si tratta comunque di un esercizio molto utile per chi ha deciso di mettersi in proprio: stabilire quali attività internalizzare e quali no dimostra già da subito un’attitudine imprenditoriale.
Disclaimer: la materia trattata in questo articolo è decisamente ampia e non vi è alcuna pretesa di completezza dal momento che ogni singolo punto è oggetto di interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali. Si consiglia pertanto di rivolgersi comunque agli Enti di riferimento, ai patronati o ai professionisti abilitati, per poter prendere le proprie decisioni nella maggior consapevolezza possibile.
Federica
Buona sera, vorrei sapere cosa succede se supero la soglia dei compensi di 30.000 euro previsti nel regime dei mini con aliquota al 5%. Posso passare al regime forfettario o devo optare per forza per il regime ordinario?
Grazie
Michela Calculli
Ciao Federica,
dipende dal tuo codice attività, il forfettario ha soglie più basse in alcuni casi e più alte in altri casi.
Rossana
Buona sera. È possibile passare dal regime ordinario a quello di regime dei minimi?
Purtroppo per mia ignoranza e per mano del commercialista ho aperto una partita iva ordinaria. Ad oggi un disastro… Perennemente in perdita senza arrivare al guadagno minimo stabilito dal regime ordinario di 35000 euro.
Michela Calculli
Ciao Rossana,
il mio consiglio è quello di cercare un nuovo commercialista e valutare bene la tua situazione.
davide
Buonasera Michela,
sono Davide Quatrana, vorrei sapere che tipo di partita iva devo aprire per lavorare come venditore per una società che esporta nel Regno Unito e Galles.
Grazie.
Cordialmente
Davide
Vincenzo Boffa
Buongiorno
una domanda rapida ..ho 41 anni ,quindi non posso accedere al regime dei minimi;aprendo una partita IVA fatturadno 43.000 euro annuali , quale tassazioen avrei ;suppongo altissima , ma vorrei una breve conferma
Grazie ,
Vincenzo
Michela Calculli
Ciao Vincenzo,
pagheresti l’IRPEF ordinaria progressiva per scaglioni. Ma non ho gli elementi per effettuare una stima.
arelys
Anche io come Rossana di cui sopra vorrei sapere se È possibile passare dal regime ordinario a quello di regime dei minimi?
Purtroppo per mia ignoranza e per mano del commercialista ho aperto una partita iva ordinaria.
Grazie
Arelys
Michela Calculli
Ciao Arelys,
sì il passaggio è possibile ma come per Rossana il mio consiglio è quello di rivolgerti comunque ad un commercialista.
anna maria
salve mio marito è in mobilità fino al 31 dicembre, vorrebbe aprire una partita iva per svolgere l’attività di giardiniere, premettendo che siamo ignoranti in materia fiscale, in base alle nuove agevolazioni conviene aprirla entro fine anno o inizio 2016??Soprattutto ai fini pensionistici!! Comunque non fatturerebbe più di 15.000 euro. grazie
Michela Calculli
Ciao Anna,
se tuo marito apre la partita IVA entrerà comunque nel regime agevolato.
Riccardo
Salve sto frequentando un corso di Tecnico informatico che mi rilascia una qualifica di ADDETTO ALLA GESTIONE E Manutenzione DI SISTEMI Informatici. Vorrei lavorare in uno spazio che ho a casa… Avete qualche consiglio oppure sapete come impostare la cosa?
Michela Calculli
Ciao Riccardo,
il mio consiglio è quello di farti assistere da un buon commercialista in modo da partire con il piede giusto.
franca
Buonasera,
sono psicologa e al momento lavoro con prestazione occasionale. Oltre a ciò, fino a poco tempo fa ero dipendente (ma come educatrice) e al momento ho un contratto di tipo co.co.co, sempre come educatrice. A dicembre 2014 ho inoltre chiuso una sas di cui ero socia ma che si occupava di tutt’altro campo (manutenzione).
Vorrei sapere se posso aprire p.iva con regime dei minimi (ho 30 anni) e se, in ogni caso, mi conviene aspettare gennaio per aprire p.iva. Grazie
Alessandro
Gent.ma Dottoressa, mi inserisco nella discussione con 3 questioni collegate alle quali, ci tengo a premetterlo, mi basta una risposta anche molto sintetica.
1) Nel corso del corrente anno solare, ho percepito assegni di disoccupazione “mini aspi” per un totale complessivo di circa 5000 Euro. Qualora eseguissi prestazioni di lavoro autonomo occasionale nei confronti di aziende, quindi in ritenuta d’acconto, sempre nel corso dell’anno, sarei tenuto al versamento dei contributi previdenziali per le nuove somme incassate, oppure potrei operare serenamente entro il limite specifico di ulteriori € 4999 (in quanto percepiti ad altro titolo e forse non cumulativi con i precedenti)?
Premetto che l’attività che svolgo consiste nel redigere e pubblicare online siti web per aziende.
2) Sto valutando l’ipotesi di apertura di partita iva in regime dei minimi (vecchio regime), ma non come impresa individuale, bensì come libero professionista (c.d. “professionista del web” / “tecnico del web” / “consulente del web”) in maniera tale da non dovermi accollare oneri contributivi previdenziali fissi che prescindano dall’effettivo fatturato. Le chiederei un parere in punto fattibilità: la riterrebbe una cosa possibile o sono necessariamente considerato un artigiano?
3) Allo scadere del termine del vecchio regime minimale, potrò optare per il nuovo regime forfetario – ovviamente senza l’agevolazione triennale dello sconto di 1/3 della tassazione – oppure me ne sarà preclusa l’opportunità, avendo già usufruito di regime agevolato? Perché in questo caso, sebbene sia meno favorevole, mi converrebbe aprire partita iva aderendo direttamente al nuovo regime dei minimi, non apparendo questo come limitato nella durata. Diversamente, nonostante ci troviamo a fine anno solare e quindi “sprecherei” il primo dei 5 anni di esercizio garantiti dal vecchio regime al 5%, rimarrebbe comunque la scelta più conveniente da fare. Cosa ne pensa?
Grazie per il tempo che mi ha concesso.
Michela Calculli
Ciao Alessandro,
1) le prestazioni occasionali non fanno cumulo con gli altri redditi;
2) puoi aprire come libero professionista;
3) il novo regime dei minimi è il regime naturale se si resta entro i limiti di reddito.
giorgio r
quindi se io apro la partita iva entro il 31/12/2015 posso ancora usufruire del regime 5%? 30000 euro lordI si intende?
grazie. ottima pagina molto esaustiva e che da un quadro generale ottimo.
davide
Buongiorno avrei bisogno un informazione semplice: di quali documenti ho bisogno per aprirmi una P.IVA?
Michela Calculli
Ciao Davide,
nell’articolo ci sono tutte le risposte alla tua domanda.
Giovanna Sale
Salve vorrei avere se possibile chiarimenti sulla mia posizione e su un dubbio che i sindacati di categoria e commercialisa si trovano in disaccordo: io sono iscritta da Gennaio 2015 come imprenditore agricolo a regime forfettario. Ora ho la possibilità di fare un lavoro conto terzi con i miei mezzi di proprietà dell’ impresa agricola per un totale di 68000,00 + IVA. Il sindacato mi consiglia di accettare purché che tenga la contabilità e passi al regime ordinario. Il commercialista mi sconsiglia in quanto andrei a pagare troppo tra iva e irpef. Lei cosa mi consiglia? Tenga presente che io farei solo quest’ anno tale lavoro, poi dal 2016 tornerei a regime forfettario.
Michela Calculli
Ciao Giovanna,
purtroppo non ho tutti gli elementi per consigliarti al meglio. Di sicuro perderesti tutti i vantaggi del regime dei minimi se accettassi.
Guglielmo Della Pina
Buongiorno dottoressa, sono un pensionato INPS, ho aperto una partita IVA con il regime dei minini per una attività di servizi e nello stesso tempo sono assunto a tempo indeterminato. Devo pagare i contributi INPS con il regime dei minimi ? Grazie
Michela Calculli
Ciao Guglielmo,
se hai una partita IVA come professionista devi iscriverti alla Gestione Separa INPS e versare i relativi contributi.
Cool
Gentile Michela,
il forfettario del 15% permette la detrazione a fine anno di moglie e figlia a carico?
Grazie
Michela Calculli
Ciao Cool,
il regime dei minimi non consente di operare detrazioni.
Cool
Grazie per la risposta 🙂 e buon 2017!
Silvia
Buongiorno,
ho un reddito da lavoro dipendente pari a 20 mila euro e usufruisco, pertanto del bonus Renzi. Ho la possibilità di fare piccole consulenze saltuarie che non superano i 5 mila euro. Mi conviene fare dei contratti occasionali di lavoro con ritenuta del 20% o aprire una partita iva forfettaria. In tal caso perderei il diritto al bonus renzi pur non superando i 24 mila euro di reddito complessivo? Grazie per la risposta.
Silvia
Michela Calculli
Ciao Silvia,
ti conviene procedere con prestazioni occasionali ma non devi superare i 24.000 euro di reddito complessivo per non vedere ridotto il bonus Renzi. Se superi i 26.000 lo perderesti del tutto.
silvia
Buonasera , ho un po di confusione , avendo sempre lavorato come lavoratore dipendente , faccio un po fatica a capire il meccanismo della P.IVA. dovrei aprire la P.IVA autonomo in qualità di Accompanatore Turistico. Quale mi consigliate ?Forfettaria ? o regime dei minimi ? Vi ringrazio anticipatamente per le Vostre risposte
Michela Calculli
Ciao Silvia,
chi inizia l’attività del 2016 e rispetta le condizioni dei vecchi minimi potrà per 5 anni pagare l’imposta sostitutiva nella misura del 5% invece del 15% prevista per i nuovi forfettari.
gregorio
ho 58 anni e sono un muratore, che regime mi consigliate per fare la partita IVA?, grazie.
Michela Calculli
Ciao Gregorio,
puoi accedere al nuovo regime forfettario e dovrai aprire una ditta come artigiano. Ti consiglio di consultare un commercialista o il CNA.
alessia
Salve sono Alessia ho 41 anni, attualmente sono impiegata ma per racimolare qualche altra cosina mi piacerebbe vendere a domicilio. Volevo sapere se fiscalmente posso farlo e se si cosa dovrei fare per non pagare tasse salate? Grazie
Michela Calculli
Ciao Alessia,
le vendite a domicilio hanno una normativa a se stante da rispettare, il mio consiglio è quello di consultare un buon commercialista prima di attivarti.
Veronica
Vorrei sapere: faccio la rappresentante e, senza sapere come funziona, ho superato la soglia per chi non ha partita iva , fatto sta che mi hanno detratto 550 euro dall’ultima fattura. Che fine hanno fatto? Non c’è verso di recuperarli? Io penso di arrivare a 7000/8000 euro l’anno se apro la partita iva quanto dovrò spendere?
Michela Calculli
Ciao Veronica,
superati i 5.000 euro è d’obbligo il versamento dei contributi. Per farti un’idea dei costi di apertura e gestione partita IVA ti segnalo questo articolo https://infonotizianews.it/lavoro/costo-partita-iva-consulente
Giovanni Maria Mantegazza
Salve, sono un lavratore dipendente a tempo indeterminato con uno stipendio lordo di circa 50000 euro/anno, lavoravo anche come consulente aziendale con partita IVA. Con la crisi, nel 2014 ho chiuso l’IVA, ma quest’anno il lavoro sta riprendendo e sto chiudendo contratti per circa 25000 euro (sempre lordi) per il 2016.
Quando ho chiuso l’IVA ho lasciato aperta la gestione separata INPS, quindi ancora aperta.
Facendo qualche conto da ignorante in materia mi sembra che quasi tutti i 25000 euro di quest’0anno se ne vadano tra tasse e INPS.
Chiedevo dunque: la stima è più o meno corretta?
Esiste qualche possibilità di alleggerre questa pressione?
Grazie in anticipo e cordiali saluti
Michela Calculli
Ciao Giovanni,
L’INPS però la pagherai nell’anno successivo ed in percentuale. Non so se hai diritto al regime ordinario o forfettario, ad ogni modo no, non tutto il tuo fatturato si trasformerà in tasse e contributi, anche se non posso essere precisa.
Per l’accesso al regime forfettario, in quanto lavoratore dipendente, occorre sapere che non possono avvalersi di tale regime coloro che abbiano conseguito, nell’anno antecedente a quello in cui intendono esercitare questa opzione, redditi di lavoro dipendente o assimilato, eccedenti la soglia di 30mila euro.
Paola
Salve mi chiamo Paola. sto valutando il passaggio da lavoratore dipendente (comm.le con retribuzione netta 3000 euro/mens. X 14 mensilità e bonus annuale netto 17.000 euro). Per avere reddito analogo, passando da dipendente ad agente con partita iva, quanto dovrei fatturare all’anno? Avendo compiuto i 54 anni con contribuzione piena dall’età di 16 anni, quanto dovrei considerare come penalizzazione ai fini pensionistici? L’azienda in cui lavoro da 17 anni mi sta facendo questa proposta quindi, non essendo esperta di fiscalizzazione, vorrei fare un’attenta valutazione. Grazie 1000
Michela Calculli
Ciao Paola,
considerando per te un regime ordinario per arrivare a quella cifra netta dovrai fatturare più di 85.000 euro annui, ovviamente non posso essere precisa. Per valutazioni dettagliate il consiglio è quello di rivolgersi ad un consulente. Mentre per le simulazioni sulla pensione puoi usufruire dei servizi online dell’INPS https://infonotizianews.it/lavoro/calcolo-pensione-online-come-fare
Cristina
Gentilissimo dott.ssa Calculli,
avrei bisogno di farle una domanda: lavoro attualmente a 25 ore settimanali retribuite con 18333 euro lorde annue. Vorrei contestualmente aprire una partita IVA e rientrare in regimi minimi o forfettario. E’ possibile? Me lo consiglia o pensa sarebbero più le tasse che il guadagno? Inoltre, il tetto di 30.000 è relativo alla somma dei redditi: dipendente e autonomo o è relativa ai soli redditi da autonomo?
Fiduciosa in una cortese risposta,
Cordiali saluti
Cristina
Michela Calculli
Ciao Cristina,
occorre sapere che non possono avvalersi del regime forfettario coloro che abbiano conseguito, nell’anno antecedente a quello in cui intendono esercitare questa opzione, redditi di lavoro dipendente o assimilato, eccedenti la soglia di 30mila euro.
stefano
Gent. dottoressa ho un reddito annuale di 55000 euro come medico libero professionista volevo chiederle cosi a spanne se apro la partita iva ordinaria le tasse sono il 50% o sono sotto i 20000 euro divisi tra Luglio e Dicembre
grazie
Michela Calculli
Ciao Stefano,
senza considerare detrazioni e contributi, l’IRPEF su 55.000 euro annui ammonta a circa 17.000 euro da versare con due acconti a giugno e novembre e poi a saldo nel giugno dell’anno successivo.
vittorio graziani
Gentile Calculli,
al di la di una prossima consulenza da un commercialista, volevo chiederle più semplicemente: se apro una partita iva (come libero professionista) per lavorare presso un’associazione, quale dovrebbe essere secondo lei un reddito utile a farmi guadagnare 1000€ netti al mese?
Grazie
Saluti
Vittorio
Michela Calculli
Ciao Vittorio,
considerando il regime forfettario e l’iscrizione alla gestione separata, dovresti fatturare almeno 2.000 euro al mese (ovviamente si tratta di una stima che non prevede una serie di variabili, quindi ben venga il tuo appuntamento con il commercialista).
rossella
buongiorno. sto facendo da poco la coach con ricevute occasionali. se apro la partita iva iscrivendomi alla gestione separata inps e guadagno 6000 euro annuali pago il contributo inps e ol’irpef sopra i 5000 o su tutti i 6000?
Michela Calculli
Ciao Rossella,
pagherai sull’intero reddito prodotto.
francesco
Domanda forse off-topic, sono un laureando in scienze della comunicazione, vorrei intraprendere la professione di social media, ipotizzando un ricavo inferiore ai 4999 euro annui, come dovrei regolarizzarlo ? è necessaria l’apertura di p.iva ? grazie del suo tempo F.G
Michela Calculli
Ciao Francesco,
se resti sotto i 5000 euro e rispetti le regole indicate nell’articolo di cui ti segnalo il link al fondo, puoi non aprire al Partita IVA.
https://infonotizianews.it/lavoro/prestazione-occasionale-superiore-5000-euro
Sara
salve io sarei intenzionata ad aprire una P.iva. sono estetista come funziona ? regime minimo puo andar bene?devo cmq aprire un negozio? chiedo un piccolo aiuto…per vederci un po più chiaro, penso poi sia il caso di rivolgermi ad un commercialista.Grazie-
Italo Zingoni
Buonasera Dott. ssa Carulli.
La ragazza di mio figlio, ancora iscritta all’Università, è anche guida turistica e ha iniziato a svolgere questo lavoro con una persona che si occupa appunto di turismo, ma lo fa con partita iva libero professionista. Questa persona le dice che non può né assumerla né pagarla con i vaucher e le chiede di prendere la partita IVA così come ha lei. In tal modo potrebbe fatturare a questa persona che le procura le guide. Le chiedo se è corretto quanto proposto e se trattandosi di compensi sicuramente inferiori a 30.000 euro annui potrebbe aprire una partita IVA start up con le agevolazioni previste e come libera professionista con il relativo codice ATECO da ricercare per le Guide Turistiche. Grazie.
Omar
Buongiorno io ho già un lavoro a tempo indeterminato (fabbrica) ma ho la passione di fare massaggi, così arrotondo. Come potrei fare per non fare cumulo col primo lavoro?
Grazie per la Sua gentile risposta.
Cordiali saluti.
Melania
Ciao Michela,
sono Melania ti vorrei chiedere un info se possibile .
tra le mie varie ricerche per poter aprire servizio Doposcuola/lezioni private mi sono imbattuta in questo:
p.iva in regime dei minimi e iscrizione Inps gestione separata.
inserireo come codice Atecofin 85.60.01 (consulenza scolastica e servizi di orientamento scolastico e prof.) e come altre attività il codice 85.60.09 (altre attività di supporto all’istruzione), questi sono i codici giusti per essere considerato libero professionista senza cassa?
o potrebbero esserci problemi con l’inps e la gestione saparata (potrebbero dire che non si ha diritto considerandoli come attività di servizi e non come consulenze professionali)?
in definitiva quali sono i codici ascrivibili nella categoria “libero professionista senza cassa”?
e per apertura PIVA con tali codici per svolgere tale attività necessita abilitazione particolare o titoli particolari??
grazie infinite
grazie mille, sono in crisi!
Riccardo
Salve sono Riccardo ho 51 anni lavoro come custode condominiale partime non supero le 12000 annue vorrei arrotondare con dei lavori straordinari tipo pulizia griglie,pulizia tettoie, pulizia vetri, taglio erba e simili ma certi lavori necessitano di assicurazione e volevo sapere se e con quale tipo di P.I. per quel tipo di lavori oltre al tempo indeterminato che ho conveniva lavorare e se si poteva fare e a quale prezzo piu o meno grazie
cinzia
Salve mi chiamo cinzia e creo anelli bracciali orecchini e collane in argento 925 vorrei aprire la partita iva ma non riesco a capire i costi annui che ho ho chiesto a vari commercialisti ma vedo prezzi altissimi . se vendo poco come faccio?
Sandra
Buonasera,
dovrei aprire una partita iva come gerente di un outlet di abbigliamento a settembre 2016. Posso stare nel regime forfettario, vero? E così quanto pagherei di tasse? Quando inizio a pagarle? Ultima domanda: Mi hanno detto che dovrei pagare 300 euro di INPS al mese, è corretto?
Grazie mille
Lucia
Salve,
dal 1 gennaio 2016 ho aperto p. iva con codice ateco 01.11.40 per l’avvio di una azienda agricola. Ora vorrei iniziare con la consulenza professionale essendo un agronomo. Per quest’ultima attività potrei aggiungere il relativo codice ateco alla p.iva esistente ed aderire al regime forfettario? Grazie anticipatamente
roberto
Buongiorno, sono un praticante avvocato abilitato al patrocinio, non guadagno nulla, casomai ci rimetto, ma per conseguire l’abilitazione ho dovuto aprire la partita iva a fine dicembre 2015.
Sono ancora a carico dei miei genitori, ma mi è sorto un dubbio, devo fare la dichiarazione dei redditi nel 2016? Anche se ho aperto la partita iva il 18 dicembre 2015?
Marcello
Ho I requisiti per andare in pensione anticipate (42 anni e 10 mesi) pero’ vorrei continuare a lavorare come consulente. Quale regime dovro’ scegliere? Dovrei avere una pensione di circa 4000 euro lordi e da consulente prevedo che potri avere un introito di circa 60/70000 euro lordi/anno. Ho capito che dovro’ aprire una partita’ IVA (costo zero effettivo ?). Ma come devo gestire quello che percepiro’ a fronte di contratti di consulenza? Dovro’ pagare all INPS la gestione separata (che aliquota?) ed il resto cumularlo nel 730 assieme al reddito da pensione? Devo emettere fattura comprensiva di IVA al momento in cui vengo pagato? E poi come devo gestire l’IVA ? C’e’ qualche altra cosa che mi sfugge? Grazie per tutti I consigli che potra’ darmi. Cordiali saluti.
Michela Calculli
Ciao Marcello,
sulla base di quanto scrivi dovrai aprire un regime IVA ordinario e iscriverti alla gestione separata. Nell’articolo trovi tutte le informazioni per fare le simulazioni del caso.
Luigi
Buongiorno,
la mia situazione è la seguente, sono un lavoratore dipendente assunto a tempo indeterminato. Per hobby faccio il sommelier presso manifestazioni, matrimoni e spettacoli televisivi. Per ora utilizzo il pagamento tramite voucher INPS ma temo che a breve supererò l’importo massimo previsto per singolo committente. Sto valutando l’idea di aprire una partita IVA per la mia attività secondaria. Come importo massimo annuale sarò circa sui 10.000, mi è possibile o c’è qualcosa che non sto considerando? Grazie mille.
Michela Calculli
Ciao Luigi,
è possibile. Il regime IVA che ti riguarderà dipende dal reddito che hai come dipendente, oltre una certa soglia non puoi accedere al regime agevolato. Nell’articolo trovi tutti i dettagli del caso.
Diego
Buongiorno, ho 38 anni e l’azienda in cui sono assunto a tempo indeterminato come tecnico informatico mi chiede se sarei disposto ad aprire una mia partita iva e lavorare come collaboratore fisso con un compenso di € 30.000 annui (ovviamente cifra superiore di circa € 8.000 al mio stipendio attuale). Chiedo un suo parere se questa proposta può essere per me conveniente oltre che per loro. Ringrazio e porgo cordiali saluti.
Michela Calculli
Ciao Diego,
purtroppo non tutte le informazioni utili a fare una simulazione. Il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un commercialista per valutare l’opportunità o meno di accettare la loro proposta. Dipende anche dal codice attività che andrai a scegliere.
Alfredo
Buona sera Michela,
mi è stato offerto un lavoro come tutor scolastico ma mi hanno chiesto la partita iva. Il lavoro durerebbe 11 mesi soltanto e percepirei un lordo di 22000€. Considerando le varie spese di trasporto, commercialista, tasse varie vorrei capire se sia una cosa conveniente e quanto più o meno potrei ricavare. Se non sbaglio rientrerei nel regime dei minimi, ma nonostante ciò non so se sia conveniente. Non vorrei trovarmi a lavorare gratis o comunque per pochi soldi. Rimango in attesa di una tua risposta. Grazie.
Michela Calculli
Caio Alfredo,
nell’articolo trovi tutti gli elementi utili per fare una simulazione. Dipenderà molto dal codice attività che andrai a scegliere, per questo motivo sarebbe il caso di consultare in via preliminare un buon commercialista.
Amedeo
Salve
sono seriamente intenzionato ad aprire un bar ex novo.
Prevedo un incasso annuale di 90000€/100000€; in questo settore il limite ricavi è di 50000€, con un coefficiente del 40%, quindi dovrei esserci…
Mi avvarro’ solo della collaborazione di mio fratello e di mia sorella.
Per tale ragione, versero’ all’INPS le quote per me, mio fratello e mia sorella, poichè si parla di una gestione familiare.
Trattasi di ditta individuale a mio nome.
La domanda è: REGIME FORFETTARIO o ORDINARIO?
Michela Calculli
Ciao Amedeo,
visti gli incassi previsti la tua unica opzione è il regime ordinario.
valeria
Salve,
bell’articolo e completo.Le scrivo per cheiderle un ulteriore dettaglio.Io ho una p.iva con regime dei minimi, vorrei procedere all’acquisto di un auto, potrò dedrarla?DIpende dal codice ATECO (che nel mio caso è Ricerca campo scienze naturali).La detrazione è al 50% o al 20% come per l’ordinario?
LA ringrazio per la consulenza.
saluti
Andrea
Buonasera Michela,
– dal 01/01/2016 al 01/12/2016 ero in mobilità;
– dal 01/12/2016 al 30/11/2016 lavoro dipendente RAL 37.000€;
Dal 01/12/2017 mi hanno offerto un contratto di consulenza a 25.000€/anno.
Rientro nei requisiti di start up del regime minimi con aliquota 5%?
Grazie
Andrea
Buonasera Michela,
– dal 01/01/2016 al 01/12/2016 ero in mobilità;
– dal 01/12/2016 al 30/11/2016 lavoro dipendente RAL 37.000€;
Dal 01/12/2017 mi hanno offerto un contratto per attività di consulenza tecnica a 25.000€/anno.
Rientro nei requisiti di start up del regime minimi con aliquota 5%? Perché nell’anno precedente non ho raggiunto i 30.000 ma quest’anno in realtà li raggiungerei.
Grazie mille
angelo
salve o un locale mio o intenzione di aprirci un negozio di frutta e verdura a conduzione famigliare siamo 2 fratelli,quanto mi costa all’anno di tassa tra partita iva ecc.
Andrea
Buonasera e complimenti per l’articolo.
Mi può dare queste informazioni per favore.
Ho 50 anni nel 2017 posso aprire p iva con regimi dei minimi o forfettario.? Come start up?
Dovrei fatturare attorno ai 30mila euro nel mercato della grafica e stampa.
Ci sono differenze tra regimi dei minimi e forfettario ?
Grazie dell’attenzione
Rosario Bonvissuto
Salve, un informazione: sono un ragazzo celibe di 27 anni. Una cooperativa sociale mi ha proposto di aprire la partita iva per collaborare come infermiere con paga 14 euro/h con circa 160 ore mensili. Quanto mi verrebbe il ricavo mensile considerando le spese totali, burocratiche e di contributi, della partita Iva? Grazie
Cool
Buongiorno Michela, e buona anno!
Approfitto della sua gentilezza, per chiederle un’altra cosa:
se io ho fatto la medesima attività per cui ho aperto partita forfettaria nel 2016, ma da datori di lavoro differenti, ed ho lavorato per meno della metà del periodo triennale (precedente all’apertura partita iva), con cococo e cocopro,
ho diritto a partire comunque al 5% data la precarietà del periodo precedente l’apertura, oppure il 15% perchè è la stessa attività (anche se con datori di lavoro diversi, e con guadagni ben superiori adesso). Per dire, nel triennio precedente, non sono mai arrivato a 10.000€ lordi all’anno (quasi vicino) con questi cococo e cocopro.
Grazie mille se puoi aiutarmi.
Luisa
Salve lavoro per un call center pulizie ufficio e mi hanno richiesto una fattura ogni mese a chi posso rivolgermi per aprire una partita iva? E soprattutto quanto costa? I pro e i contro effettuando questa operazione.. Grazie…
Barbara
Salve,
Vorrei un’informazione su delle attività online.
Io vorrei iniziare con LionBridge o LeapForce. Sarebbe valutazione di siti web, valutare se i risultati su Google siano utili o non utili per gli utenti. E’ un lavoro da casa, pagano ogni 2 mesi su conto corrente bancario, circa 9€ all’ora, quindi al mese sono sui 400€ o poco più.
Il problema è che non so poi come dichiarare questa entrata. In famiglia solo mia madre ha la pensione (sui 500€ mensili), mio padre e io non abbiamo un lavoro. Io ho 28 anni.
Ho letto che dovrei aprire la partita IVA dei minimi e pagare il 5% all’anno su quello che faccio su quei due siti e fin qui ok, anche se l’apertura credo costi già sui 700€ e per me sarebbero già troppe.
Inoltre c’è anche l’INPS da pagare e sono 3200€ all’anno ho letto.. mi rimarrebbero sì e no 100€ al mese, non ne vale la pena nemmeno di iniziare, non ci pagherei nemmeno l’affitto, sempre se poi non ci sono ancora altre tasse da pagare e quindi in pratica guadagnerei solo per pagare partita IVA e simili.
Poi possono buttarmi fuori dal programma in qualsiasi momento, se non faccio le tasks e valuto siti oppure, soprattutto, se non ho una buona qualità del lavoro (es. più del 65% dei siti valutati correttamente). Quindi mi ritroverei senza questo “lavoro” e in più partita IVA e chissà quali tante altre tasse da pagare.
Quei siti sono esteri, le aziende sono negli USA, i lavoratori li inquadrano come lavoratori autonomi e quindi ogni lavoratore deve arrangiarsi e vedersela con il fisco del suo paese da solo.
Non rilasciano una vera e propria certificazione, solo un documento con scritto le ore fatte e quanto hanno pagato in quel mese.
Mi consigliate di lasciare perdere e non lavorare o c’è qualche legge, modello ecc per dichiarare queste entrate ed essere in regola?
Grazie mille in anticipo
Isabel
Salve sono una mamma singola con 2figli al mio carico al 100%.. sono attualmente il maternità e lavoro come cameriera barista a tempo indeterminato. Vorrei aprire una partita iva per prendere in affitanza d’azienda un bar con mia sorella.. vorrei fare una societa individuale a nome suo ma con la mia partita iva e i miei attestati di alimentazione e risultare come collaboratrice.. perché voglio prima vedere come va il bar.. così facendo posso perdere le agevolazioni riguardanti la maternità?!?! E le tasse?!?! Ho sempre a mio carico 2bambine e un affitto di un appartamento di 500 euro..
Augusta
Medico 64 aa , ex ospedaliero , pensionato .volendo collaborare con struttura privata per 8 ore settimanali , è obbligatoria P IVA?
Quale regime fiscale è più conveniente dato che il contributo pensione è di circa 60 mila euro anno?
Chiara
Salve, vorrei aprire la partita iva, la mia situazione é singolare…
Ho un lavoro dove mi chiedono la partita iva come libero professionista essendo che offrirei servizio dall’italia per azienda spagnola… Nello stesso tempo vorrei cogliere l’occasione per aprire la partita iva per la mia piccola attivita di vendita libri da me prodotti, come su amazon ed altri posti, non raggiungo quasi mai i 5000 euro pero volevo unire le due cose…
Per il mio lavoro mi viene da pensare il libero professionista… ma per la mia piccola produzione di libri ditta individuale…
Mi piacerebbe pero anche favorire del servizio forfettario al 5% fino hai miei 35 anni… secono te va bene?
Grazie per il tuo tempo e ottimo articolo!
Rino
Ciao, sono praticante da un Dottore Commercialista dal 2016 che ora mi vorrebbe far aprire la partita iva (start-up agevolata al 5%) per le future collaborazioni. Dici che posso procedere con la pre-iscrizione alla Cassa dell’Ordine (scelta facoltativa e non obbligatoria) rinunciando/evitando la Gestione Separata INPS o quest’ultima è OBBLIGATORIA non essendo ancora un Profesisonista?
DOMENICO
SONO DOMENICO ATTORE MIMO 65enne NEL SETT 2013 IL TEATRO REGIO DI TORINO MI HA COSTRETTO PER POTER LAVORARE DA FIGURANTE SEMPLICE AD APRIRE PARTITA IVA (REGIME DEI MINIMI CREAZIONI ARTISTICHE) IN OTTEMPERANZA ALLA LEGGE BIAGI. TUTTE LE FONDAZIONI DEI TEATRI LIRICI CON CUI HO LAVORATO FINO AD ORA DA FIGURANTE SEMPLICE FIGURANTE SPECIALE MIMO E ATTORE MI HANNO RICHIESTO SEMPRE LA PARTITA IVA (ULTIMO conditio sine qua no IL TEATRO LA SCALA DI MILANO GENNAIO/FEBBRAIO 2017)NEL SETTEMBRE 2018 MI SCADONO I 5 ANNI COSA DEVO FARE PER POTER CONTINUARE A LAVORARE …….GRAZIE DOMENICO NUOVO
Beniamino
Ciao, sono un Grafico pubblicitario dal 2008 dove ho il mio giro di clienti che ho sempre fatturato con la ditta di mia madre. Adesso ha deciso di chiuderla per motivi e vorrei intraprendere auotonomo. Vedente le tasse da pagare e i guadagni bassi del lavoro volevo chiedervi è possibile qualcosa che posso fatturare senza pagare molte tasse e non passare il terrore di avere una Partita IVA?
TOMASO PERONI
BUONGIORNO, HO FATTO DEI LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA NELLA MIA PRIMA CASA E UN ARTIGIANO MI PRESENTA FATTURA SENZA IVA, COME è POSSIBILE? PIU’CHE ALTRO NON VORREI PERDERE IL BENEFICIO FISCALE DEL 50%..
GRAZIE PER LA GENTILE RISPOSTA.
Liliana
Buon giorno vorei sapere io lavoro con una cooperativa facio la badante lor mi ha aperto la partita iva senza chiedere a me se voglio pagarmi le tase per contributi di pensione coza devo fare cuanto devo pagare grazie.???
Benedetto
Buonasera,
Una domanda alla quale il mio commercialista non mi ha saputo rispondere. Nel 2017 fatturo 30000 euro e devo pagare sia irpef ( circa 9000 euro) sia inps ( circa 8000)..se nel 2018 fatturo lo stesso, i contributi inps sono deducibili dal reddito e quindi pagherei solo tasse su 30000 – 8000 ?
Grazie
Luana Galanti
Ciao Benedetto, sì, i versamenti contributivi sono spese deducibili.
Roberta
Salve, sono una dipendente a tempo indeterminato per una spa dove gli azionisti sono i comuni e il mio reddito supera i 30000 euro lordi Le chiedo se per me è possibile aprire una partita iva considerando che il mio lavoro non va assolutamente in conflitto con quello svolto in azienda. L’attività che andrei a svolgere è esclusivamente la vendita di un abbonamento mensile per un servizio online. Quali sono i costi che dovrei affrontare considerando che l’attività potrebbe produrre un fatturato di circa 8000 euro lordi annui? Dovrei pagare anche l’INPS nonostante i contributi vengano versati anche dal mio datore di lavoro?
Luana Galanti
Buonasera Roberta, nel suo caso le consiglio di chiedere una consulenza a un commercialista, sia per individuare il regime fiscale migliore sia per avere una stima dei possibili costi.
Nicola De feudis
Buongiorno sto per avviare un’attività di e-commerce il mio commercialista mi dice che è obbligatorio avere un magazzino è vero questo, Ma se io mi avvalgo di un magazzino conto terzi sono obbligato a dare le generalità del magazzino?
Luana Galanti
Buonasera Nicola, a meno che non si tratti di un’attività di dropshipping, è richiesto un locale commerciale adibito a magazzino. Se usa un magazzino conto terzi deve comunque indicare l’indirizzo del magazzino nei documenti in cui è richiesto.
valerio pachera
Ho trovato molto utile questo articolo.
Volevo segnalare che paragrafo ‘Gestioni INPS’ sembra fare parte del capitolo ‘Lavoro autonomo e dipendente insieme’.
Credo sia bene rendere ‘Gestioni INPS’ un titolo di parti importanza.
Luana Galanti
Grazie Valerio, siamo felici che l’articolo sia stato utile.
Florian
Buongiorno,
Sono francese residente in Italia, finora la mia azienda (francese) mi pagava in Francia. Ora mi propongono di pagarmi in Italia. Pensavo di aprire una partita IVA le mie domande sono:
– Posso usufruire del regime a 5% ormai detto per le startup?
– La percentuale forfetaria corrisponde alla tassazione sul redito o i contributi per la pensione? O entrambi?
– Il fatto che ho già avuto una partita IVA in Francia (in un altro dominio) possa essere un problema?
Grazie in anticipo.
Luana Galanti
Ciao Florian, è necessario chiedere indicazioni a un commercialista che saprà dirti se puoi aprire una partita IVA e quale regime è il più indicato.
Nel regime forfettario la percentuale indica l’imposta sostitutiva (la tassazione sul reddito), a cui va aggiunto il versamento contributivo.
Mario
Articolo molto interessante, complimenti!!!
Ho un paio di grossi dubbi, ed i vari commercialisti in giro sembra ne sappiano meno di me o almeno fanno finta pensando solo al loro guadagno e poco al mio risparmio, almeno iniziale.
Sono un lavoratore dipendente con reddito complessivo <30.000, 65 anni, senza partita iva da più di 5 anni, per una ditta individuale ateco 47.91.10..
1) E se uno volesse aprire partita iva per ditta individuale da solo, e fare tutta la procedura con comunicazione unica, per poi affidarsi ad app di gestione tipo TaxMan, ti sembra possibile?
2) Le spese “fisse” a quanto ammonterebbero?
Per l’apertura della p.iva in autonomia trovo tutto sulla tua pagina, ma successivamente?
3) Oltre alla possibilità di poterla fare in regime forfettario (sempre che io possa ed ho ancora dei dubbi a riguardo) posso avere l’esenzione dei contributi INPS?
Se si, quali sarebbero quindi i costi fissi annuali? E questi dipendono da cosa, durata apertura partiva iva o guadagni?
Luana Galanti
Buonasera Mario, i tuoi quesiti sono piuttosto specifici e solo un commercialista può darti informazioni attendibili.
In linea di massima potresti gestire da solo l’apertura della partita IVA e la contabilità, ma vista la complessità del sistema fiscale italiano te lo sconsiglio vivamente. Affidarsi a un bravo professionista fa risparmiare tempo e denaro. Non conosco il servizio che citi quindi non so se sia valido.
Luis
Buongiorno. Sono un fisioterapista neolaureato e mi hanno proposto un lavoro di 25 ore settimanali co.co.co oppure partita IVA, siccome non sono tantissime le ore e spero di farmi un giro di pazienti per arrotondare. Volevo sapere se mi conviene di più tenere il contratto da dipendente oppure aprire la partita Iva visto che comunque dovrò aprirla per gli altri pazienti?
Luana Galanti
Ciao Luis, ti suggerisco di chiedere una consulenza a un commercialista, ti saprà dare informazioni precise sulla soluzione migliore per il tuo caso.
Fatima
Ciao scusa io e la prima volta che vorrei aprire una partita iva per poter lavorare a vendere frutta e verdura in negozio oggi la commercialista mi ha detto che faremo il forfettario. Ma io vorrei tanto sapere quanto dovro’ poi pagare di tasse annuali.ho 32 anni e invece x i contributi ali inps saranno 600 ogni tre mesi ore mi manca sapere solo quanto dovrò pagare di tasse all’anno.grazie mille aspetti con ansia la risposta.perché vorrei iniziare fosse domani. Saluti da Fatima
Luana Galanti
Ciao Fatima, nel regime forfettario si paga il 15% di imposte sulla cifra calcolata come differenza tra fatturato e coefficiente di redditività. Chiedi comunque conferma alla tua commercialista e chiedile anche un esempio o una simulazione delle tasse da pagare, sarà più facile farti un’idea.
Monica
Grazie per questo utilissimo articolo!
Cinzia
Salve!
Ho aperto una partita IVA nel 2018 per impartire lezioni private.
Quando devo iniziare a versare i contributi previdenziali relativi al 2018 (acconto e saldo) e in quale percentuale?
Grazie mille!
Luana Galanti
Ciao Cinzia, trovi le percentuali aggiornate nell’articolo. Se sei iscritta alla gestione separata le scadenze per i contributi previdenziali sono fissate al 30 giugno (saldo dell’anno precedente e primo acconto anno in corso) e 30 novembre (secondo acconto). Avendo aperto la partita IVA quest’anno inizierai a versare i contributi a partire dal prossimo anno.
antonio
sALVE Michela
MA QUANTO COSTA UN’ATTIVITà IN PROPRIO!!!!! : …miseria , ho letto centinaia di argomenti e news ma non ho trovato nulla che possa aiutarmi a comprendere l’entità dei costi di un’attività SEMPLICE in proprio e quindi pongo la domanda sperando che ci sia qualcuno che mi sappia rispondere in modo netto , ringraziando ANTICIPATAMENTE:
– si tratta di negozio di barbiere o estetista che paga un affitto di € 650 AL MESE
– gestito da 1 persona ( unico lavorante, titolare della ditta individuale)
– incasso previsto mensile ipotetico 2500€
– quali sono le spese DI ESERCIZIO che deve affrontare AL MESE , ovvero il totale delle tasse e contributi o quant’altro riguardante lo Stato …
QUANTO RIMANE AL NETTO
(IL COSTO PER APRIRE LA PARTITA IVA NON INTERESSA)
GRAZIE
Michela Calculli
Ciao Antonio,
devi applicare le aliquote IRPEF e i contributi che trovi indicati nell’articolo e potrai avere un’idea dei costi.
Vincenzo Porcari
Gentilissima Dottoressa,
ho chiuso la partita iva come agente di commercio (Enasarco) il 31.12.2016, senza aver raggiunto i 20 anni di versamenti – solo 9 anni. Successivamente dal 01.01.2017 al 06.10.2017 sono stato assunto come dipendente da altra azienda e poi licenziato perchè la stessa ha diminuito il personale. Ho terminato la NASPI a marzo 2018. Ho ricevuto una proposta di collaborazione con Partita iva come arredatore/design (credo che il codice ATECO dovrebbe essere 74.10.9, giusto??). Il lavoro si dovrebbe svolgere principalmente tra l’abitazione del cliente finale ed il negozio di chi mi ha proposto il lavoro (cataloghi, listini, materiali e campioni sono in negozio) e solo marginalmente presso il mio studio. Va da se che oltre alla proposta d’arredo, dovrò sviluppare anche i preventivi, da sottoporre alla proprietà ed eventualmente al cliente finale. Dovrei quindi riaprire la partita iva e poichè è mia premura continuare a versare i contributi INPS (ho 51 anni e 31 anni di contributi), non voglio avere nessun problema con l’Agenzia delle Entrate, vorrei cortesemente sapere quale è la forma più corretta di inquadramento (Libero professionista senza cassa, lavoratore autonomo occasionale, Gestione separata). Tenga presente che il rapporto potrebbe diventare anche una consulenza continua, anche per gli anni futuri. Attendo una sua cortese risposta.
Michela Calculli
Ciao Vincenzo,
sulla base di quanto affermi dovresti aprire una posizione nella gestione separata.
Giovanni
Buonasera, sono un dipendente in mobilità da circa 3 anni. A febbraio 2017 ho aperto una partita iva come artigiano (sono elettricista) e poi successivamente l’ho chiusa a luglio 2017 perchè poi sono stato assunto a tempo determinato.
Vorrei sapere se per i contributi INPS avrei dovuto effettuare il versamento come partita iva o se non era necessario visto che comunque ero in mobilità e quindi presumo pagassi i contributi già nella mobilità mensile.
Michela Calculli
Ciao Giovanni,
il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un consulente del lavoro o direttamente all’INPS per comprendere se sei in regola con quanto già versato.
cesare
Buongiorno,
azienda Finlandese iscritta VIES vuole ottenere P.IVA per vendere tramite sito
italiano prodotti, inoltre partecipare fiere Italiane e vendere suoi prodotti.
Incassi da sito Euro 12.000.
Ricavi fiere Euro 16.000.
Totale Euro 28.000
Quali sono adempimenti con Fisco Italiano annuali?
Ringrazio anticipatamente della risposta.
Cordialmente
Michela Calculli
Ciao Cesare,
la società dovrebbe innanzitutto fare riferimento ad un commercialista del nostro Paese in modo da mettersi in regola con tutti gli adempimenti, a partire dalla richiesta di partita IVA. Come detto nell’articolo in molti casi il fai da te è sconsigliato e a fronte di un risparmio immediato si può incorrere in conseguenze gravose.
NòMAN
BUONGIORNO, VORREI APRIRE UN UFFICIO IMMIGRAZIONE PER CONSULENZA AGLI STRANIERI.
COME POSSO/DEVO INIZIARE??
Michela Calculli
Ciao Noman,
il primo passo è quello di prendere appuntamento presso un buon commercialista (fatti consigliare da amici e conoscenti per individuare quello adatto a te).
Martina
Buongiorno al mio compagno per lavoro hanno consigliato di aprirsi una partita iva a regime forfettario in quanto fino ad ora che ingranava gli facevano ritenuta d’acconto per recuperare i 20% ma ora che supera non conviene più. Lui ha 30 anni compiuti e fa l’agente immobiliare.
Sono però piena di dubbi essendo una cosa del tutto nuovo e complicata.
– se lui non dovesse fatturare nulla ha comunque spese annuali?
– da ogni fattura invece quanto gli conviene accantonare e non spendere per pagare le spese di fine anno? (credo di aver capito il 5% (i primi 5 anni) e….. ?? )
– ci sono scaglioni? cioè fino ad un tot di fatturazione paga una % a fine anno e dopo un altro scaglione un altra %? (nella forfettaria)
– può scaricarsi le spese accessorie al lavoro? (benzina, assicurazione, pranzi di lavoro, mobilio)
Michela Calculli
Ciao Martina,
non conosco l’attività del tuo compagno quindi bisogna valutare l’inquadramento INPS, che per artigiani e commercianti prevede una contribuzione fissa indipendentemente dal fatturato.
Detto questo nell’articolo trovi tutte le risposte alle tue domande.
In bocca al lupo!
Martina
Per un agente immobiliare è consigliabile la forfettaria?se non dovesse fatturare nulla ha comunque spese annuali? da ogni fattura invece quanto gli conviene accantonare e non spendere per pagare le spese di fine anno? (ho letto 5% i primi 5 anni + …?) ci sono scaglioni? cioè fino ad un tot di fatturazione paga una % a fine anno e dopo un altro scaglione un altra %?
– può scaricarsi le spese accessorie al lavoro? (benzina, assicurazione, pranzi di lavoro, mobilio)
Michela Calculli
Ciao Martina,
per gli agenti immobiliari occorre iscriversi all’INPS commercianti che prevede una contribuzione fissa indipendentemente dal fatturato.
Nell’articolo trovi poi tutte le risposte alle tue domande.
Rino Falcone
Sono un consulente (amministrativo-finanziario) e l’anno scorso non ho superato i 7.000 euro annui. Sono iscritto al regime forfaitario. Chiedo di sapere quanto e come pagare. Confermando online la PF, che mi si propone sul sito dell’Agenzia delle Entrate, mi si proporrà un F24 per pagare IRPEF, INPS ecc. o devo preoccuparmi io di fare domanda all’INPS?
Grazie
Michela Calculli
Ciao Rino,
immagino tu abbia la partita IVA e sia iscritto all’INPS. Con la dichiarazione dei redditi dovresti ottenere gli F24 per i relativi pagamenti.
Giuseppe
Salve, volevo sapere se si può aprire la partita iva, anche non avendo come scopo, quello di avere un’altra attività. grazie
Michela Calculli
Ciao Giuseppe,
se apri la partita IVA devi indicare uno specifico codice attività, se hai due attività molto differenti fra loro dovrai indicare due codici e probabilmente tenere una doppia contabilità.
Tommaso tusa
Buongiorno,
se apro partita iva a luglio, e prevedo di rimanere nel regime forfettario, ho comunque i 30000 euro di tetto massimo oppure, in virtù del fatto che ho aperto la p.iva a luglio e non ad inizio anno, questo tetto si riduce?
Grazie infinite
Michela Calculli
Ciao Tommaso,
il tetto viene rapportato al periodo dell’anno in cui eserciti l’attività.
Giulia
Buongiorno Dottoressa,
vorrei chiederle se per svolgere l’attività di giardiniere serve la P.IVA agricola o di artigiano, e se è possibile svolgere l’attività in due città.
Cordiali saluti
Michela Calculli
Ciao Giulia,
si può sicuramente svolgere l’attività in due diverse città, invece per scegliere la gestione INPS corretta il mio consiglio è quello di valutare il caso con un buon commercialista.
Maria Pia
Gentilissima Dottoressa, a mia figlia neo specializzata in Oncologia è stato offerto da parte di una struttura Pubblica un rapporto di lavoro per professionista con partita Iva per la durata di 12 mesi a decorrere dalla mensilità di Settembre 2018 e fino al mese di Agosto 2019.
Cortesemente le chiedo un consiglio: a quale regime fiscale deve aderire in considerazione dei quattro mesi del 2018 ( 10.000 euro di quadagno) e degli otto mesi del 2019 (20.000 euro)?. All’Ospedale hanno parlato anche di una tassazione al 5%. E’ possibile? E’ obbligatorio versare i contributi contributi previdenziali? ed a quanto ammontano? La ringrazio tantissimo per la risposta e soprattutto per i necessari consigli e le faccio i miei complimenti per il suo lavoro.
Michela Calculli
Ciao Maria Pia,
la tassazione che ti hanno indicato è corretta, tutte le altre risposte alle tue domande le trovi nell’articolo.
Mario
Ciao, io sto aprendo una partita iva per vendere su Amazon tramite FBA, mi chiede indirizzo Sito web(proprio o ospitante) e ISP(Internet Service Provider). Visto che venderò sia su amazon.com che su amazon.it nell’indirizzo devo inserire uno solo o entrambi? E nell’ISP devo mettere il mio ISP di casa? Infostrada ad esempio?
Grazie mille in anticipo per l’eventuale risposta!!!
Michela Calculli
Ciao Mario,
indica entrambi i siti e l’ISP attraverso il quale opererai.
Francesco
Mi scusi dottoressa Io sono un pensionato ex dipendente statale con reddito di 22000 all’anno.. se volessi aprire una partita IVA quale mi consiglierebbe? dovrei fare il Rider con un guadagno di circa €1000 lordi al mese.
Grazie
Michela Calculli
Ciao Francesco,
puoi aprirlo con il regime agevolato illustrato nell’articolo.
Joshua
Buongiorno
Avevo intenzione di vendere alcune magliette come prodotto marketing di una mia pagina facebook.
Lo farei senza scopo di lucro e quindi sarei sicuramente con dei guadagni annuali che non penso raggiungano il migliaio di euro. Probabilmente molto meno.
Ho trovato un sito che, una volta dato loro il design, producono, vendono e spediscono le magliette. Perciò io guadagnerei una piccolissima cifra come “ideatore”.
Siccome non sono io che realmente produco e vendo magliette ma ricevo solo un compenso, sono ritenuto lo stesso un venditore o semplicemente mi basta fare la dichiarazione dei redditi senza IVA?
Michela Calculli
Ciao Joshua,
sotto i 5.000 euro non è necessario aprire la partita IVA e si può considerare la tua attività come prestazione occasionale.
Federica
Ciao! Sono un neolaureato in medicina! C’è chi mi dice che per fare guardie mediche e sostituzioni non bisogna aprire la partita iva se il reddito restansotto i 5000 €, chi invece dice di aprirla… puoi aiutarmi? Grazie
Michela Calculli
Ciao Federica,
il limite dei 5.000 euro sussiste solo nel caso di prestazioni occasionali, trovi un approfondimento qui https://infonotizianews.it/lavoro/prestazione-occasionale-superiore-5000-euro
Giuseppe
Ottimo sito e blog! Merce rara nel web italiano. Complimenti a Luana Galanti per l’articolo!!
Volevo porle questo breve quesito. Sono giovane e disoccupato, volevo mettermi in proprio in Italia. La mia idea di business per ora è di mettere a reddito un immobile che possiedo.
L’idea è di partire come lavoratore autonomo (libero professionista), aprire una partita IVA con regime forfettario, e prevedo di fatturare circa Eur 10,000. Ma quante tasse dovrò pagare?
Faccio un ipotesi (se non ho interpretato male il suo articolo), dovrei pagare le seguenti tasse:
– Tassa IRPEF 15% sul fatturato. Eur 1500
– Tassa ICI sull’immobile circa Eur 500
– Controbuti INPS 25.72% circa Eur. 2572
Totale Eur 4.572, pari al 46% di tasse. Ho dimenticato qualcosa?
Michela Calculli
Ciao Giuseppe,
più o meno dovrai considerare un netto pari al 60% dell’incasso, quindi ci siamo.
leuci
dipendente con partita iva; se il reddito con partita iva è inferiore a quello del lavoro da dipendente, si può continuare ad avere la partita iva? grazie per la risposta
Michela Calculli
Ciao Lauci,
la partita IVA in regime ordinario può essere mantenuta sempre.
Mustapha Lamdaoir
Ciao Michela ho 40 anni voglio aprire una partita iva posso fare quella minima del 5% altrimenti quale mi consigli grazie aspetto la tua risposta a breve
Michela Calculli
Ciao Mustapha,
puoi aprire la nuova partita IVA con tassazione del 5%.
Enrico
Salve, ad oggi percepisco un reddito dipendente di circa 28,000€ anno / lordo per passione faccio siti web ed e-commerce, questa passione cresce e le aziende per cui lavoro mi chiedono fattura. Questo lavoro extra mi dovrebbe portare circa 10,000€ anno.
Mi conviene aprire partita iva ? oppure i 10.000 mi vengono rimangiati in tasse ?
Quale importo complessivo pagherei considerando un reddito dipendente da 28.000 + 10 da partita iva ?
Grazie 1000.
Michela Calculli
Ciao Enrico,
per 10mila euro annui dovresti aprire la partita IVA. Purtroppo non ho tutti gli elementi per determinare l’importo dell tasse che andresti a pagare. Nell’articolo però trovi tante informazioni utili per le tue valutazioni.
Federica
Salve, il mio commercialista sostiene che l’obbligo di aprire p. Iva si ha al superamento dei 5000 euro lordi PER COMMITTENTE e non totali per tutti i committenti. È davvero così?
Michela Calculli
Ciao Federica,
purtroppo non è così, i 5.000 vanno considerati nel complesso, trovi qui un nostro approfondimento https://infonotizianews.it/lavoro/prestazione-occasionale-superiore-5000-euro
morrisrizzolo
Buongiorno,
avrei bisogno di un consiglio. Dovrei aprire la p.iva con regime forfettario, in gestione separata inps, come freelance (3d artist) e, dopo aver letto alcuni articoli in rete, compreso il Suo, in merito a come aprire e quanto costa una p.iva, ho deciso di parlarne con la mia commercialista. Da quello che mi è stato detto, è vero che l’apertura della p.iva, tramite invio telematico all’ufficio delle entrate, non costa nulla, però mi ha chiesto € 150,00 per l’iscrizione al Registro delle imprese. anche come freelance, dicendomi, in poche parole che passa tutto da lì (gestione p.iva, gestione inps ecc..). Ma non era gratis? E poi il freelance non dovrebbe essere esente dall’iscrizione dal Registro Imprese?
Ringrazio in anticipo e Vi auguro una buona giornata ed un buon lavoro. Grazie.
Morris.
Michela Calculli
Ciao Morris,
se ti iscrivi alla gestione separata come libero professionista non necessiti di iscrizione alla Camera di Commercio. Ma potrebbe essere un obbligo per il tuo particolare codice attività. io mi affiderei comunque al parere del commercialista.
alessandro
Buongiorno,
vorrei sapere se per una P.IVA a regime agevolato startup, da aprire quest’anno, è possibile vendere all’estero.
grazie,
Alessandro
Michela Calculli
Ciao Alessandro,
certo che puoi operare con l’estero.
Luca
Al momento lavoro come consulente in Belgio e ho l’equivalente belga della partita iva per ditta. Sto esplorando se e’ possibile ritrasferirmi in Italia ma vorrei vedere se i costi sono equivalenti o se vale la pena restare in Belgio.
La mia situazione e’ la seguente:
Lavoro come consulente per la creazione di un sistema per la gestione del revenue management forecast e reporting per hotel industry.
io fatturo a una ditta con sede in USA (quindi esente iva per art. 44 european directive) 10000 euro per mese in quanto ho un contratto per 24 mesi con rinnovo basato sul successo del progetto.
Al momento con le normative del Belgio io sono dipendente della mia p.iva e mi do uno stipendio lordo di 47983 Euro che risultano in netti 28800. il resto sono considerati company benefit che sono tassati al 20.4% fino a 100000Eur e 29.58% se sopra. La cifra netta dopo tutte le tasse e contributi e’ di 79890Euro. E’ possibile avere un trattamento fiscale similare in italia? Sullo stipendio le tasse in Belgio sono piu alte che in Italia ma il mio dubbio e’ per il profitto della ditte.
Grazie
Michela Calculli
Ciao Luca,
quella che chiedi è una valutazione complessa che andrebbe fatta con una consulenza di un buon commercialista perché per giungere ad una tassazione similare a quella Belga penso dovresti optare per una forma societaria più che individuale.
leonardo
salve, sono dipendente e come spese deducibili quest’anno ho acquistato i clima mettendo in detrazione il 50% in 10 anni.
ora stanco della situazione lavorativa sto valutando l’idea di aprire partita iva e diventare artigiano, in tal caso il rimborso viene perso o posso separare la mia situazione fiscale individuale da quella professionale?
Michela Calculli
Ciao Leonardo,
se apri la partita IVA in regime agevolato, perdi tutte le detrazioni.
ACHILLE
Ciao michela devo lavorare sotto padrone come cartomante e mi a chiesto di aprire una partita Iva e mi ha detto che non pago tasse a fine anno e vero?
E non supero i 3000€ all’anno..?
Michela Calculli
Ciao Achille,
fino a 4.800 euro sei in no tax area quindi non paghi le tasse.
patrizia
ciao ho una partita iva da diversi anni ferma ho pero’ chiusa la camera di commercio la domenda è posso operare di nuovo riaprendo la camera di commercio o vado incontro a sanzioni oppure è meglio chiuderla e riaprirne una nuova
Michela Calculli
Ciao Patrizia,
io chiuderei la vecchia e ne aprirei una nuova.
Sergio Vicky
Non ci capisco un tubo dei tubi si salvi chi può!
Domanda…apro la partita Iva come lavoratore autonomo e guadagno 2000 euro al mese cosa pago di tasse,Iva e inps ?…AIUTO
Michela Calculli
Ciao Simone,
nell’articolo trovi tutte le risposte alle tue domande. Considera comunque che andrai a versare allo stato tra tutto almeno il 30/40% del guadagno.
Simone
Vorrei aprire un attività commerciale riguardante l’informatica, vendita di componenti e assistenza sui malfunzionamenti.
I pagamenti da affrontare oltre i “4000€” annuali, quali sono le tasse che devo affrontare nel corso dei mesi ?
Michela Calculli
Ciao Simone,
nell’articolo trovi tutte le risposte alle tue domande.
Fede Petrachi
Buongiorno,
io e la mia collega vorremo avviare un’attività di wedding planer.
Il mio dubbio è: essendo già dipendenti per un’impresa, che tipo di regime dobbiamo considerare? non abbiamo superato la soglia di 30.000,00 possiamo quindi usufruire del regime forfettario? ci sono delle agevolazioni? dobbiamo per forza avere entrambe una partita iva o basta solo una e l’altra potrebbe essere considerata socia anzicchè dipendente?
Attendo vostre delucidazioni
ringrazio in anticipo per la risposta
Buona giornata
Federica
Michela Calculli
Ciao Fede,
puoi aprire la partita IVA in regime agevolato, per un’eventuale società il mio consiglio è quello di avvalersi della consulenza di un buon commercialista.
giampaolo
Salve,
sto discutendo un’opportunita’ di lavoro con un’azienda estera che non ha nessuna sede legale in Italia, per cui non puo’ assumermi come dipendente ma solo concordare una retribuzione annua facendosi poi fatturare lo “stipendio” con cadenza mensile (il che implica che io apra una partita IVA per gestire questo rapporto di lavoro).
Per valutare la cosa avrei bisogno di fare un confronto tra il regime di lavoratore dipendente (quello mio attuale) e quello a partita IVA a parita’ di entrata lorda annua, cioe’ stimare come cambia l’entrata netta pasando dall’uno all’altro a parita’ di comenso. La retribuzione si dovrebbe attestare intorno ai 70000 euro.
Sono consapevole che una valutazione accurata richiede un’analisi di dettaglio, ma esiste una regola di massima per fare una stima approssimativa dell’entrata netta, o quanto meno capire quale risulta piu’ vantaggiosa economicamente (a partita’ di importo)?
Grazie in anticipo, saluti
Michela Calculli
Ciao Giampaolo,
io considererei a reddito al massimo il 50% del fatturato, ma per una valutazione puntuale ti consiglio di predisporre un business plan magari con l’aiuto di un buon commercialista.
Laura
Buona sera, la contatto in merito a un quesito ch e purtroppo ancora ora non riesco a risolvere.ù
Allora vorrei poter divenire un’espositrice di eventi tipo fiere (sia al chiuso che all’aperto) ma vorrei sapere che ci vuole oltre alla partita iva e quali sono i costi da subire.
Chiarisco che non voglio fare l’amubulante nei mercati rionali, ma solo fiere e magari qualche mercatino di natale per esempio.
Spero che qualcuno mi possa aiutare a chiarire il tutto.
Nel frattempo ringrazio.
Michela Calculli
Ciao Laura,
nell’articolo che stiamo commentando ci sono molte risposte alle tue domande, il mio consiglio è quello comunque di non procedere con il fai da te ma di rivolgerti ad un commercialista oppure ad un patronato.
tommaso
buonasera, io devo aprire una ditta artigiana nell’edilizia ma nn supererò i 6000 euro di fatturato annuo. come mi conviene aprire?
Michela Calculli
Ciao Tommaso,
nell’articolo che stiamo commentando ci sono molte risposte alla tua domanda, il mio consiglio è quello comunque di non procedere con il fai da te ma di rivolgerti ad un commercialista oppure ad un patronato.
ignazio
Professione :assistente sociale.Se apro la partita iva con regime forfettario a Giugno devo pagare oltre alle tasse anche l’anticipo per l’anno successivo?
Michela Calculli
Ciao Ignazio,
ogni anno a giugno e novembre occorre versare l’acconto delle imposte per l’anno in corso, mentre il saldo verrà determinato a giugno dell’anno successivo. Questo vale anche per il regime forfettario.
Fabio
Ciao, sono un libero professionista nel campo dell’architettura . con regime dei minimi. nel 2017 non ho percepito redditi.
Devo ugualmente presentare unico 2018
Michela Calculli
Ciao Fabio,
i titolari di partita IVA sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi anche nei casi in cui il reddito prodotto nell’anno di riferimento sia pari a zero.
Manuel
Buongiorno Michela,
mi potresti chiarire qualche dubbio?
Se apro Partita Iva come allenatore professionista a 32 anni dovrei aver diritto al regime forfettario, giusto?
Quello che non mi è chiaro sono l’Inps e l’Irpef, se semplificando supponessimo che io fatturi 1000 euro ogni mese, quali sarebbero i contributi che dovrei versare durante l’anno?
Grazie in anticipo per il chiarimento.
Michela Calculli
Ciao Manuel,
le aliquote contributive aggiornate sono tutte indicate nell’articolo che stiamo commentando.
Leo Matilde Elena
Buongiorno Silvia, intendo aprire una attività relativa al settore artigianale. Si tratta di arredo appartamenti utilizzando Tessuti, Gomma Piuma per poltrone, sedie, tende, cuscini, e varie altre cose. Vivo sola con una figlia minorenne che frequenta la 5/a elementare e sono residente nel Sud a Ruffano in provincia di Lecce. E’ Bene aprire partita IVA? cosa comporterà a livello Fiscale? Cosa mi comporta a livello di tassazione, INPS, INAIL e altro? Grazie. Leo Matilde.
Michela Calculli
Ciao Matilde,
la tua sarà un’attività artigiana (ai fini INPS) con regime forfettario per startup. Trovi tutte le indicazioni nell’articolo che stiamo commentando.
Valeria
Buongiorno Federica,
mio figlio è un lavoratore dipendente full time. Nel marzo 2018 ha aperto la partita iva per un lavoro come personal train e iscritto alla gestione separata Inps.
Vorrei sapere se è possibile richiedere l’esenzione del versamento dei contributi nella gestione separata dato che già versa i contributi come lavoratore dipendente full time.
Grazie.
Michela Calculli
Ciao Valeria,
nel caso di lavoro dipendente e iscrizione alla gestione separata come liberi professionisti, i contributi vanno versati anche a questa seconda gestione ma nella misura del 24% anziché del 25,72%.
Andrea
buona sera
sono possessore di partita iva a regime forfettario.
mi posso intestare un negozio?
quindi , contratto affitto, bollette varie ecc..
grazie!!!
Michela Calculli
Ciao Andrea,
puoi avere l’attività in negozio, l’nico limite è quello legato al fatturato che non deve superare la soglia determinata per legge, che nel 2019 dovrebbe essere pari a 65 mila euro.
Alessio
Ciao Michela grazie mille per le ottime spiegazioni !
Una sola curiosità, occupandomi di realizzare Video per aziende e promozione visuale su siti web ma anche spot per la tv, devo usare il codice Ateco “Altre attività di riprese fotografiche” (74.20.19), oppure quello per “Attività di produzione cinematografica, video e programmi televisivi”( 59.11) ?
Oppure entrambi ?
E se compongo le musiche per i miei clienti che poi sono montate nei video, devo aggiungere anche quello ” Edizioni di registrazioni sonore” (59.20.1) ?
In sostanza devo mettere tre codici ATECO o ne basta uno ?
Grazie in anticipo di una tua risposta !
Michela Calculli
Ciao Alessio,
purtroppo per le nuove professioni del digitale quello dei codici ATECO è un tema spinoso. Io userei un unico codice prediligendo quello con la più ampia copertura rispetto alle attività che svolgi.
Davide Fabbroni
Buonasera,
sono artigiano, mi occupo di web marketing e utilizzo parte dell’abitazione come ufficio.
Fin dall’apertura nel 2007 ho usufruito della possibilità di detrarre alcuni costi al 50% (elettricità, riscaldamento) come correttamente indicato nel tuo ottimo riepilogo:
“Nel caso in cui si decida di lavorare da casa e si indichi il proprio indirizzo all’apertura della partita IVA, si potrà dedurre, scaricare, il 50% delle spese legate all’abitazione come affitto, riscaldamento, elettricità ecc.”
Il mio quesito è: potrò ancora detrarre queste spese nel 2019 quando entrerà in vigore la fatturazione elettronica trattandosi di utenze e spese intestate a me come privato ?
Se sì, come ?
Grazie
Michela Calculli
Ciao Davide,
temo di no sicuramente ai fini IVA. Il consiglio è quello di comunicare a tutti i fornitori la tua partita IVA e di far intestare la fattura alla ditta.
pietro
Buongiorno,
attualmente sono dipendente presso un’azienda.
Dovessi licenziarmi per passare a partita iva in regime forfettario, potrei fatturare alla ditta per la quale lavoro ora?
Se si entro che limiti?
Ringrazio anticipatamente
Michela Calculli
Ciao Pietro,
potresti farlo rispettando i limiti di fatturato previsti per legge, che nel 2019 dovrebbero salire a 65 mila euro. Ma attenzione alla normativa sulle false partite IVA, su quei dipendenti cioè costretti ad aprire partita IVA ma che di fatto operano in qualità di lavoratori subordinati.
Francesca
Salve,
vorrei sapere se è possibile aprire la partita IVA direttamente dal sito dell’INPS con il pin dispositivo, o se bisogna farlo dal sito dell’Agenzia delle Entrate e quindi richiedere un secondo pin.
Grazie
Michela Calculli
Ciao Francesca,
la partita IVA si apre tramite Agenzia delle Entrate, dunque hai bisogno delle relative credenziali.
Donatella Rossi
Buongiorno,
Ho aperto partita iva in regime forfettario a maggio 2018: dovrò pagare INPS dell’intero anno? L’attività ha avuto inizio solo a luglio in seguito alle autorizzazioni regionali per la produzione di alimenti per cani (ateco 10.92). Il commercialista non ha ancora provveduto all’iscrizione alla camera di commercio sostenendo che avrò una sanzione di una 30ina di €!!
Teresa
Mia madre avendo 65 anni può aprire un’impresa autonoma?Io per motivi di salute devo chiudere la mia impresa di pulizia e mia mamma vorrebbe aprire lei con il regime forfettario
Michela Calculli
Ciao Teresa,
non vi sono limiti di età dunque può aprire la partita IVA.
Nicola
Gentilissima GRAZIE per il post. Non ho capito una cosa, puoi aiutarmi?
Il calcolo contributi commercianti avviene in misura fissa: fino a circa 15700 euro.
1) Ma questi 15700 euro sono il risultato di un fatturato più alto a cui è stato applicato il coefficiente di redditività giusto?
2) se un anno dovessi fatturare meno del minimale, l’anno seguente si può fare un conguaglio dei contributi versati in più?
Grazie molte
Vanna toppi
Aprendo partita iva essendo in pensione. Ho delle decurtazioni per quanto riguarda inps? Grazie
Carlo
Salve . La mia posizione è la seguente: sono quasi tre anni che risulto responsabile della mediazione per conto di un agenzia immobiliare dove lavoro, avendo il patentino di agente in affari e mediazioni immobiliari. Se volessi chiudere questo rapporto e aprire una partita iva, potrei accedere al regime dei minimi? specifico che ho 43 anni. Grazie
David Rossano
Salve le scrivo per chiarire un quesito, ho letto in molti articoli e normative che la dichiarazione/modello di inizio attività è stata sostituita dalla scia , e vorrei sapere se è ancora giusto parlare di DIA oppure è ormai superata e quindi per apreire una partita iva o un impresa è necessario ormai avvvalersi della scia.
Anna
Salve vorrei sapere cortesemente per aprire partita iva nell’ambito pulizie condomini uffici ecc quando bisognerà incassare?