Se la macchina risulta indispensabile per andare a lavorare, allora Equitalia non può procedere al fermo amministrativo. È quanto ha stabilito la Commissione Tributaria di Milano a seguito del ricorso di un debitore che ha dimostrato quanto la sua vettura, usata per andare e tornare dal posto di lavoro, fosse uno strumento indispensabile per continuare a svolgere la propria professione.
Un piccolo passo per il giudice, ma un’enorme falcata per chi si trova a destreggiarsi tra cartelle di Equitalia e il bisogno di stabilire che l’automobile è un bene strumentale all’esercizio della propria professione, anche se non si è agente di commercio o lavoratore autonomo. Strumentale e indispensabile se si tratta dell’unico vettura a disposizione e se si conferma che per arrivare e tornare da lavoro non esistono mezzi pubblici idonei, per frequenza e orari.
Fermo amministrativo: come sono cambiati i provvedimenti
Ma la disciplina delle diatribe di cui la quattro ruote è protagonista, negli ultimi anni, ha subito notevoli scossoni pro debitore, complici i tempi di vacche magre e il bisogno di poter garantire a ogni cittadino la possibilità di mantenere il proprio posto di lavoro, la propria garanzia di sostentamento, messa in discussione da un fermo amministrativo troppo restrittivo. Un tempo infatti era la sorpresa delle ganasce, ancorate alla macchina, gialle e testimoni di un provvedimento del quale il proprietario, normalmente, non aveva idea.
Poi si arrivò al luglio del 2013 quando, con il Decreto del Fare, quando venne appianata la differenza tra auto considerata come bene indispensabile e bene strumentale all’attività del debitore. Insomma si decise che sia tu rappresentante di bigodini, che usi l’auto per visitare le parrucchiere della tua zona, piuttosto che un pizzaiolo che deve percorrere 15 chilometri per arrivare in pizzeria e non ha altri mezzi per farlo, riceverai lo stesso trattamento da parte di Equitalia. Con lo stesso Decreto Legge cambiarono anche le procedure di notifica del provvedimento: il debitore ha diritto a ricevere una comunicazione preventiva 30 giorni prima del fermo amministrativo dell’auto. In passato Equitalia era semplicemente tenuta a inviare un preavviso di fermo 20 giorni prima dell’atto che sarebbe proceduto, in automatica, portando con sé le famose ganasce.
Equitalia più umana?
Da una parte un’esattoria più umanizzata e in linea con le difficoltà oggettive degli italiani, dall’altra la consapevolezza che l’Italia resta il Paese leader indiscusso per possesso di automobili pro capite: nel 2012 si calcolavano 621 vetture, mal contate, ogni 1000 abitanti. Un dato che non rispecchia soltanto l’innata passione per i motori del Bel Paese ma, anzi, l’affezione a un modello lontano dalle evoluzioni nelle altre nazioni dove da decenni si studiano strategie per incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi, come le piste ciclabili, il potenziamento dei mezzi pubblici e l’accessibilità al car sharing. Tre nuovi partner anche professionali del lavoratore italiano per il quale l’amore per la propria auto travalica la logica e, ogni tanto, anche il senso del risparmio.
Conclusione
Sia che l’automobile sia il bene strumentale utilizzato per lavorare, come capita per i rappresentanti, o che sia l’unico strumento attraverso il quale si raggiunge il posto di lavoro, Equitalia non può eseguire un fermo amministrativo.
alessandro
Ho trovato l` articolo molto interessante.doppio like!Alessandro.
Amoruso Francesco
E io che faccio mercatini del riuso per vivere?? L’auto mi è stata regalata per lavorare.sono disoccupato e Ora se mi fermano la macchina?? Grazie e scusa
mario
non o parole la mia macchina e autocarro la uso sia per lavoro e sia per portare a mia figlia invalida mi e stato fatto un fermo di euro 127 euro non mi e arrivata nessuna comunicazione
chipotrebbe aiutarmi?
Fabio
Quando una viene messo un fermo amministrativo a una autovettura a un malato di alzaimer che serve per visite mediche giornaliere
L’equitalia lo può fare?