Quando parliamo di congedo papà  ci troviamo di fronte al corrispondente della maternità obbligatoria per le mamme. Sono, in sostanza, giorni di astensione dal lavoro in occasione dell’arrivo di un figlio. Ma come funziona esattamente? E come fare domanda?
Congedo papà per nascita figlio: cos’è e chi ne ha diritto
Il congedo papà è l’astensione dal lavoro che riguarda i padri in caso di nascita, adozione o affidamento di un figlio. Al momento il congedo papà consiste in:
- 2 giorni di astensione da fruire entro il quinto mese dall’evento (parto, adozione, affidamento) se detto evento è avvenuto entro il 31 dicembre 2017;
- 4 giorni di astensione da fruire entro il quinto mese dall’evento (parto, adozione, affidamento) se detto evento avviene nel corso del 2018.
Hanno diritto al congedo esclusivamente i padri lavoratori dipendenti, mentre nulla è previsto per i lavoratori autonomi.
Inoltre i padri dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono attendere che il Ministro per la pubblica amministrazione approvi una norma che armonizzi la disciplina dell’astensione obbligatoria dei papà con le norme relative al pubblico impiego.
Congedo papà : come fare domanda
La comunicazione al datore di lavoro va fatta almeno 15 giorni prima e, nel caso si decida di astenersi dal lavoro per il giorno della nascita, si prenderà in considerazione la data presunta del parto per il conteggio dei giorni.
Se il pagamento viene effettuato con lo stipendio, occorrerà fare domanda scritta al proprio datore di lavoro. Nel caso in cui il pagamento avvenga tramite l’INPS, la domanda può essere trasmessa in tre modi:
- online sul sito dell’INPS;
- al telefono chiamando il numero gratuito 803156 da rete fissa oppure il numero a pagamento (secondo la tariffa del proprio gestore telefonico) 06164164 da rete mobile;
- tramite CAF o patronati, che provvederanno ad evadere la pratica in via telematica.
Come funziona il congedo papà e le sanzioni
Come detto si tratta della possibilità di astenersi dal lavoro per due o quattro giorni, a seconda della data in cui c’è stato l’ingresso del figlio in famiglia. I giorni concessi possono essere utilizzati entro il quindo mese dall’evento stesso e si percepisce il 100% della retribuzione giornaliera.
In sostanza i padri possono restare a casa durante la maternità obbligatoria delle madri o anche in un momento successivo (dal momento che la maternità obbligatoria può terminare al massimo entro il quarto mese dall’evento).
Congedo papà facoltativo
È prevista inoltre una ulteriore giornata di astensione, il congedo facoltativo, ed è fruibile soltanto se l’evento avviene tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018. In questo caso la giornata può essere richiesta entro i cinque mesi, ma la mamma deve rinunciare ad una giornata del proprio congedo obbligatorio.
I papà possono poi condividere con le mamme il cosiddetto congedo parentale, un periodo di astensione fruibile dalla fine della maternità obbligatoria fino ai 12 anni del bambini. Il periodo massimo di astensione è pari a 10 mesi con un massimo di 6 mesi per ciascun genitore (in sostanza se il papà prende il congedo per 6 mesi, la mamma potrà utilizzarne al massimo 4, o viceversa).
Sanzioni da mancata fruizione del congedo papÃ
Se i papà non fruiscono del congedo obbligatorio, a differenza di quanto avviene per le mamme, la legge non prevede alcuna sanzione né per il genitore né per il suo datore di lavoro.
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