Il grande esodo vacanziero del mese di agosto è una delle realtà che fa parte della vita di ogni italiano da sempre. E quando diciamo “di ogni italiano” e “da sempre” non si tratta di un semplice modo di dire.
L’origine del termine Ferragosto
L’origine del termine Ferragosto e del relativo periodo di ferie risale all’imperatore Ottaviano, che nel 27 avanti Cristo venne proclamato “Augusto” dal Senato, ovvero venerabile e sacro. In epoca romana, il tempo era scandito dal lavoro della terra e dalle sue esigenze. Per i contadini, il mese di agosto rappresentava un momento di pausa durante la coltivazione del grano: l’autunno era il periodo della semina mentre luglio era il mese, faticoso, della mietitura.
L’imperatore Ottaviano Augusto stabilì quindi, nel 18 avanti Cristo, che il mese di agosto fosse interamente dedicato al riposo, sia perché arrivava al termine della faticosa mietitura e prima della nuova semina, e sia perché agosto era un mese ricco di festività che celebravano i raccolti (gli Augustali).
Ottaviano, inoltre, fissò il 1 agosto come giorno di inizio del mese di riposo e il “riposo indetto da Augusto”, appunto “feriae Augusti” è arrivato a noi come Ferragosto. In seguito, la Chiesa Cattolica spostò la festività al 15 agosto, per far coincidere la festa laica con il giorno dedicato all’Assunzione di Maria.
Gita fuori portGita fuori porta a Ferragosto: l’origine della tradizione
fuori porta tipica del giorno di Ferragosto ha origine nel ventennio fascista, quando nel mese di agosto il regime organizzava gite a prezzi fortemente scontati attraverso le associazioni dopolavoristiche. Grazie a questa iniziativa anche le classi meno abbienti potevano permettersi di fare dei brevi viaggi (di uno o di tre giorni) che hanno consentito a molte persone di vedere per la prima volta il mare, la montagna e le città d’arte.
Le ferie ad agosto dalLe ferie ad agosto dal dopoguerra ad oggi
odo vacanziero di Ferragosto (e quindi di tutto, o quasi, l’intero mese di agosto) è giunta pressoché immutata ai giorni nostri, nonostante la maggior parte dei lavoratori moderni non svolga più attività legate all’agricoltura.
Le ferie ad agosto dal dopoguerra ad oggi
odo vacanziero di Ferragosto (e quindi di tutto, o quasi, l’intero mese di agosto) è giunta pressoché immutata ai giorni nostri, nonostante la maggior parte dei lavoratori moderni non svolga più attività legate all’agricoltura.Ricordiamo, inoltre, che fino ai primi anni del 1900 era usanza da parte dei datori di lavoro delle fabbriche e delle imprese in generale, dare ai lavoratori una “mancia” (in denaro o in beni commestibili) in modo che che potessero godere appieno di quelle giornate festive (si diceva “dare il Ferragosto”). Per evitare che i padroni di lavoro dimenticassero di versare quanto promesso, a fine luglio nei cantieri edili i lavoratori issavano un grande ramo d’albero sulla parte più alta del fabbricato in costruzione, con appese delle borse (una sorta di albero della cuccagna), che serviva a rammentare scherzosamente all’impresario che era arrivato il momento di elargire quella che poi è diventata la “quattordicesima”.
Ferie ad agosto: perché non è ̶Ferie ad agosto: perché non è “colpa” della FIAT
perché andiamo tutti ferie ad agosto?” si sono sempre sentite rispondere più o meno allo stesso modo: perché le scuole sono chiuse, quindi non ci sono alternative (a ben pensarci, sono chiuse anche a luglio e anche nella seconda metà di giugno), ma soprattutto perché, secondo le dicerie, la FIAT aveva deciso di chiudere la catena di montaggio ad agosto, costringendo così non solo gli operai ad andare in ferie, ma anche tutto l’indotto, coinvolgendo in questo piano ferie agostano mezza Italia.
Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, le cose non stanno così: la tradizione delle ferie ad agosto nasce in epoca romana, viene ampliata e “sovvenzionata” in epoca fascista e a questa tradizione si sono adattate le grandi industrie italiane che sono sono nate a cavallo tra il 1800 e il 1900, e che hanno impiegato migliaia di lavoratori sia direttamente (negli anni ’50 i dipendenti FIAT erano 158.000, arrivati a 221.000 nel 2000) sia tramite l’indotto.
E con questa nuova consapevolezza, non mi rimane che augurarti buone vacanze.
Infatti non è cosi l indotto centra poco è un accordo internazionale tedeschi olandesi ecc. Prima tra metà luglio e agosto francia italia agosto poi paesi ex Europa a settembre.
Sono accordi europei.
Plaudo alla interessante dissertazione sulle origini storiche.
Purtroppo in tempi moderni, quando i lavoratori si resero conto che l’essersi adeguata l’industria alla tradizione comportava per loro forti svantaggi economici (a differenza delle associazioni dopolavoristiche del ventennio gli operatori turistici di oggi praticano i prezzi più alti proprio in questo mese) e che in fin dei conti Agosto climaticamente non è sempre il mese più duro dell’estate, era tardi per ottenere una turnazione a grandi scaglioni. Anche perchè i titolari delle grandi industrie (non solo la FIAT) dell’artigianato e delle aziendel commerciale dell’indotto, soprattutto se insediati in grandi strutture, trovano decisamente comodo poter eseguire, con fornitori esterni o poche squadre, le opere di manutenzione, adeguamento, pulizie generali a capannoni vuoti. Pertanto l’obbligatorietà di consumare la maggior fetta delle proprie ferie quantomeno nelle due settimane centrali resterà temo un nostro minus rispetto all’europa più avanzataOltretutto psicolgicamente il chiudere nel mese che si pretende essere il più caldo passa per un riguardo alle maestranze, ed esime molti dall’investire in accorgimenti tecnici se non in veri impianti climatici per mitigare l’invivibilità di tanti nuovi capannoni. E pazienza se a Giugno o Luglio, coi giorni più lunghi, il caldo e l’afa possono raggiungere punte di invivibilità . Sì perchè, per quanto sembri strano, i grandi edifici industriali dei primi del 900, quelli con struttura e/o tamponamenti in mattoni pieni, capriate d’acciaio, tetti in lamiera coi tetti alti e finestrature laterali apribili ad ottenere l’effetto camino, risultavano studiati meglio e più areati di molti moderni capannoni prefabbricati, tanto lindi e luminosi, i cui lucernari spesso non si possono aprire o si aprono in modo parziale ed entrano fasci di luce solare che peggiorano la situazione, E pensare che spesso basterebbe aggiuingere gli appositi camini di sfiato…Per anni come impiegato vidi la differenza di condizioni estive di lavoro tra gli uffici e i magazzini/produzione di una grande azienda metalmeccanica del Nord (e anche d’inverno col dir. tecnico che voleva far bella figura coi titolari si risparmiava sul riscaldamento, acceso solo al Ponte dei Morti). Avendo delega all’immagine aziendale portai la questione all’allora ancora giovane presidente, ad evitare cattive nomee dell’azienda all’esterno, considerate le lamentele nei reparti. Mi rispose che avrebbe voluto prendere per le orecchie quelli che si lagnavano e portarli a vedere come si sta in fonderia. Mi venne il dubbio che in una fonderia costui non ci fosse mai entrato, sennò avrebbe visto che, salvo il momento della colata, la situazione complessiva non er peggiore, stante gli accorgimenti di cui sopra.
È quando bisognerebbe andare in ferie? In fabbrica non lavorano tutti come impiegati nell’aria condizionata, in officina mancano persino i ventilatori, provate a scaricare un forno al mese di agosto che arriva a 900°
Come al solito: chi dirige, e vuol risparmiare, porta sempre come esempio il peggio – se poi ci sta il peggio – dimenticando che migliorare le condizioni di lavoro non deve essere un imperativo relativo, bensì assoluto. La corsa al profitto plus od oltre, e ad ogni costo, è il vero imperativo assoluto. Moltissimi sono uniformati così. Ahimè!