Riforma Madia: chi non timbra è licenziato
Con gli ultimi decreti attuativi in arrivo per il 23 febbraio in Consiglio dei Ministri, la Riforma Mdia della Pubblica Amministrazione taglia il traguardo. A questo punto i cosiddetti furbetti del cartellino sono licenziabili: in caso di abusi accertati, che consistono nella “strisciata” del cartellino pur non essendo sul posto di lavoro, possono essere sospesi dal lavoro entro 48 ore e licenziati nel giro di 30 giorni.
Coinvolti anche i dirigenti, che rischiano a loro volta il licenziamento nel caso in cui non abbiano preso provvedimenti disciplinari pur essendo a conoscenza dei furbetti presenti nel proprio organico.
Già soltanto l’annuncio di questa stretta ha dato i suoi frutti. Nel 2015, anno in cui ha avuto inizio l’iter della riforma, secondo il ministero sono stati licenziati 280 dipendenti della PA, circa il 25% in più rispetto al 2014. Più di un terzo dei licenziamenti, 108 per la precisione, ha riguardato gli assenteisti.
Riforma Madia: misure per la conciliazione vita-lavoro
La riforma però non è soltanto lotta ai dipendenti infedeli. Si cerca infatti di modificare la cultura del lavoro nella PA passando dalle ore lavorate ai risultati raggiunti, in un’ottica di miglioramento delle performance e della conciliazione vita-lavoro. Il ministero della Pubblica Amministrazione, in collaborazione con il dipartimento delle Pari Opportunità, ha predisposto una serie di direttive orientate al miglioramento della conciliazione vita-lavoro. In particolare:
- smartworking, e quindi la possibilità di lavorare in ufficio e da casa utilizzando la combinazione ideale per la gestione famigliare e dei risultati lavorativi (uscendo da una logica di numero di ore di effettiva presenza sul lavoro, a favore di quella basata sugli obbiettivi);
- semplificazione del part-time, che oggi rappresenta soltanto il 5,6% dei contratti di lavoro nella PA;
- spinta per accordi e convenzioni tra PA ed asili nido.
Per quanto riguarda lo smartworking, l’iniziativa sarà sottoposta ad un monitoraggio ministeriale per verificarne i risultati.
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