L’attestato di prestazione energetica, conosciuto anche come APE, viene introdotto con il decreto 63/2013 (che lo identificava come A.C.E). L’attestato di prestazione energetica è il documento che identifica le caratteristiche energetiche di un immobile (appartamento, villa, negozio o altro non importa) al fine di definirne – all’interno di una scala “numerata” da A fino a G – le prestazioni energetiche.
Quando si acquista un immobile è obbligatorio per il venditore fornire l’attestato di prestazione energetica. Più si avvicina all’inizio della scala la lettera che definisce il tuo attestato di prestazione energetica più sale il valore dell’immobile in vendita perché è considerato un edificio ad alto risparmio energetico.
Che cos’è l’attestato di prestazione energetica APE e a cosa serve
L’attestato di prestazione energetica serve, in definitiva, a determinare le prestazioni energetiche di un immobile (per quelli esclusi, c’è un paragrafo dedicato ai casi che non prevedono la produzione dell’APE). All’immobile esaminato viene dato un punteggio a seconda del quale si potrà stimare efficienza energetica e capacità dell’immobile di sfruttare tale efficienza. Un po’ lo stesso principio che viene applicato agli elettrodomestici, classificati in base ad una scala, da A4 a G.
Chi acquista o fitta l’immobile in questione ha la possibilità di organizzare le proprie spese domestiche nell’arco dell’anno e magari trovare le migliori tariffe luce e gas per le sue esigenze. Più è alta la classe energetica dell’edificio, maggiore è la dispersione di energia ed il risparmio annuale sui consumi.
L’attestato di prestazione energetica diventa prezioso per entrambe le parti, all’atto della compravendita perché se da un lato può aumentare il prezzo della casa per l’acquirente, ne aumenta o fa diminuire il suo valore per il venditore.
Quando va fatto l’attestato di prestazione energetica?
L’attestato di prestazione energetica va compilato quando è richiesto dalla normativa vigente. In particolare, questo documento risponde alle richieste del D.M. 26/06/2015 (applicazione delle linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici):
- l’attestato va realizzato dal 1 luglio 2009 in caso di compravendita e dalla stessa data 2010 in caso di contratto di locazione dell’immobile;
- negli annunci immobiliari, da gennaio 2012, va inserito l’indice di prestazione energetica con il relativo valore in kwh/mq annuo.
L’indice di prestazione energetica rappresenta l’energia totale consumata dall’immobile valutato per metro quadro di superficie annuale. Questo parametro indica quanta energia viene impiegata perché l’unità immobiliare (appartamento, edificio o negozio) sia climatizzato tutto l’anno in modo sano e “comodo” per chi lo frequenta. Insomma, questo valore decreta quanto consuma un immobile per stare freschi d’estate e caldi in inverno, semplice no?
Nel 2013 viene approvata, inoltre, la legge 90 che prevede l’obbligatorietà della redazione dell’attestato di prestazione energetica per ogni immobile. Sai già come procedere per richiedere l’attestato di prestazione energetica, nel caso tu non ne sia in possesso?
I casi in cui l’attestato di prestazione energetica è obbligatorio
Ci sono diversi casi in cui c’è necessità di redigere l’attestato di prestazione energetica. Capiamo quali sono con una lista chiara per tutti, anche i non-addetti ai lavori:
- in caso di compravendita di un immobile dal primo momento il venditore deve fornire l’attestato e mostrarlo a chi compra. Nell’atto di vendita della casa deve essere specificata la fornitura di tale documento e che il compratore ne è entrato in possesso (la legge dichiara l’obbligatorietà della cosa con la legge 192/05). Se non si fornisce l’attestato le multe vanno dai 3000 ai 18000 euro per il proprietario.
- in caso di donazione a titolo gratuito di un immobile non è obbligatorio fornire il documento di prestazione energetica (anche se è consigliabile farlo).
- quando si affitta una casa, nel contratto di locazione, bisogna specificare che si sono ricevute tutte le informazioni necessarie sulla prestazione energetica dell’immobile. Non è necessario allegare al contratto l’attestato ma va comunque redatto perché in fase di contrattazione andrebbe mostrato all’affittuario per poi consegnarlo per la registrazione del contratto. Se non si fa? Le multe sono salate: da 1000 a 4000 euro per il padrone di casa.
- Quando si redige un annuncio immobiliare per la vendita o l’affitto di una casa o di un negozio è obbligatoria la presenza della prestazione energetica dell’edificio. La sanzione per l’autore dell’annuncio può arrivare a 3000 euro, non sono di certo spicci quindi è sempre meglio fare attenzione ad avere tutta la documentazione in regola.
- Le nuove costruzioni devono obbligatoriamente essere corredate di attestato di prestazione energetica. In questo modo è possibile controllare la rispondenza dell’immobile alla normativa vigente. Chi compra la casa, inoltre, viene tutelato sul suo effettivo consumo energetico e dorme sogni tranquilli senza bollette salate! Il documento che attesta la classe energetica dell’immobile deve essere aggiornato (o meglio, riscritto) in caso di interventi su più del 25% dell’intera struttura e/o costruzioni e demolizioni. Deve essere anche allegato anche un attestato di Qualificazione Energetica nel caso di ristrutturazioni importanti, per verificare il collaudo effettuato al termine dei lavori edili.
- Quando si tratta di edifici pubblici, attenzione! Quando questa tipologia di immobile è aperta al pubblico ed ha una superficie maggiore di 250 metri quadrati è obbligatorio l’attestato di prestazione energetica. Il documento (o una sua fotocopia autenticata, magari) deve essere apposta all’ingresso, dove tutti possano vederlo e consultarlo liberamente. Anche in caso di sostituzione o rinnovo degli impianti di climatizzazione bisogna aggiornare l’attestato di prestazione energetica.
Casi di esclusione dell’attestato di prestazione energetica
Quali sono i casi in cui non bisogna produrre l’attestato di prestazione energetica? Fondamentalmente, tale documento non è necessario se ci sono altri certificati a supporto ma vediamo nello specifico i casi in cui non è necessario l’APE.
Se l’immobile di cui parliamo è già dotato dell’ACE (attestato di Certificazione Energetica) come funziona? Se il documento è valido – ovvero se è stato rilasciato prima di giugno 2013 – vengono effettuati dei controlli del caso e non è necessario redigere l’attestato di prestazione energetica. Altrimenti, si deve procedere con la produzione del documento.
Ci sono anche casi in cui la produzione dell’attestato di prestazione energetica non è necessario. Un breve elenco delle situazioni escluse dall’APE:
- immobili industriali ed artigianali riscaldati per necessità di produzione
- quando un edificio rurale non ha un proprio sistema di riscaldamento
- edifici con superficie minore di 50 metri quadrati (box, cantine, taverne,ecc) o luoghi di culto.
Insomma, se un edificio è segnalato nell’articolo 3 del Decreto Legislativo 192/2005, il proprietario non è tenuto a produrre l’APE.
Chi redige l’’attestato di prestazione energetica
Ok, abbiamo chiaro il fatto che debba essere redatto un APE ma chi redige l’attestato di prestazione energetica? Il documento viene fornito da tecnici qualificati ed indipendenti che sono operanti nel settore immobiliare (architetti, geometri oppure ingegneri). Chi redige l’attestato di prestazione energetica viene chiamato certificazione energetico. Tale figura viene regolamentata dalle singole regioni con leggi specifiche e deve essere abilitato alla progettazione di immobili e di impianti.
L’incaricato della ditta che fornisce l’attestato di prestazione energetica effettua un sopralluogo obbligatorio dell’immobile da controllare. Se l’ispezione dovesse risultare in regola verrà compilato un modello conforme alla normativa vigente che metterà nero su bianco la situazione dell’immobile.
Oltre all’APE viene rilasciata, all’atto dell’analisi energetica dell’immobile, anche una Targa Energetica. Questa serve a sintetizzare le caratteristiche energetiche dell’immobile. Da conservare insieme al documento e al libretto della caldaia (qualora fosse presente) e consegnato ai proprietari della costruzione.
Validità, tempi e costi dell’APE
Quanto vale l’attestato di prestazione energetica? Secondo le normative vigenti la durata dell’APE è decennale (10 anni). In ogni caso, la documentazione va rinnovata in caso di lavori importanti – vengono considerati quelli che superano il 25% della costruzione, – e alla scadenza dell’attestato. Abbastanza semplice da ricordare.
I costi ed i tempi di realizzazione del certificato di prestazione energetica variano rispetto al professionista consultato. L’APE infatti non ha una tariffazione minima condivisa da regioni, enti o ordini vari ma può variare, grossomodo, tra i 100 ed i 200 euro a seconda del tecnico o ditta a cui ci si rivolge, alla città e alle caratteristiche dell’edificio da controllare. Determinare il prezzo dell’APE non è semplicissimo.
Come per tutti i servizi immateriali, è logico richiedere più preventivi e confrontarli tra di loro facendo attenzione a prezzi troppo alti o troppo bassi per evitare le truffe o una consulenza poco seria. Normale amministrazione, insomma!
Sanzione per mancanza APE: quali sono?
Come dicevamo prima, l’APE è un documento obbligatorio da allegare al contratto di vendita o di locazione di un immobile. Se questo certificato dovesse mancare all’interno della documentazione da consegnare, cosa succede? Ci sono sanzioni se manca l’APE? Sì, e si incorre in sanzioni amministrative anche gravi.
Quando stai per vendere la tua casa o stai per acquistare un immobile, fai attenzione al fatto che:
- all’interno dell’annuncio immobiliare sia riportato il parametro energetico dell’abitazione, la multa va dai 500,00 ai 3.000,00 euro;
- una nuova costruzione o edificio sottoposto a lavori importanti (25%) che non hanno l’APE incorrono in sanzioni molto alte, dai 3.000,00 ai 18.000,00 euro;
- le sanzioni amministrative puniscono i professionisti che rilasciano un attestato considerato “non a norma di legge” per requisiti di calcolo, criteri o metodologie errate con multe che vanno dai 700,00 ai 4.200,00 euro;
- il direttore dei lavori di ammodernamento di un edificio o il costruttore di un nuovo immobile è obbligato per legge a presentare in comune l’APE altrimenti può subire una multa il cui importo varia dai 1.000,00 ai 6.000,00 euro.
Falsificare l’APE è un reato!
L’attestato di prestazione energetica è un documento con valore legale. Chi si prende la responsabilità di redigerlo dietro compenso deve essere un professionista e se falsifica l’APE sta chiaramente commettendo un reato. Senza se e senza ma! Falsificare l’APE è un reato: questo documento può influire sul valore della proprietà, risulta quindi “ghiotto” per chi truffa di mestiere. Modificare un certificato in tal senso o dichiarare il falso è un reato civile e penale.
In ambito civile, falsificare l’APE comporta un inadempimento contrattuale quindi – in caso di vendita o locazione dell’immobile devono essere restituiti i soldi e saldare un eventuale danno.
In ambito penale, invece, si tratta proprio di truffa e come tale viene trattata. Per trattarsi di una truffa, ovviamente, il venditore deve essere a conoscenza della falsificazione dell’atto. Il reato, quindi, non si limita a punire il tecnico ma anche il venditore dell’immobile incriminato. La soluzione è affidarsi a professionisti competenti ed affidabili.
Ti abbiamo detto davvero tutto quello che sapevamo sull’attestato di prestazione energetica. Se qualcosa ci è sfuggito, sei un tecnico esperto del settore e vuoi suggerire una precisazione, scrivici pure! Hai domande, dubbi o altro: benissimo, i commenti servono a chiedere ai nostri blogger!
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