Che l’evasione fiscale sia uno dei principali problemi del progredire del nostro Paese è risaputo: ce lo sentiamo dire tutti i giorni, in tutte le salse, su ogni mezzo di comunicazione esistente. Lo “squadrone” scelto da Monti per la sua fase governativa ripete costantemente, quasi fosse un mantra, che si sta applicando la cosiddetta “tolleranza zero”, e sono recenti i famosi blitz mostrati da giornali e tv, avvenuti soprattutto in località turistiche “benestanti” quali Cortina e la Versilia.
Stando al passaparola che circonda ognuno di noi, sembra che ci sia un numero paritario di evasori e di indignati stanchi di pagare le tasse anche per chi, invece, fa di tutto per non pagarle. In soccorso di questi ultimi però, arriva uno strumento utile a “smascherare” il furbetto di quartiere che non rilascia lo scontrino o la fattura: è una app e si chiama evasori.info, scaricabile su Android, Iphone e Windows 8.
Esiste anche la versione web (banalmente: www.evasori.info) ed entrambe le piattaforme consentono di segnalare anonimamente e servendosi di un nickname un’attività che non ci ha rilasciato lo scontrino, la ricevuta fiscale o la fattura, o che per rilasciarcele ci siamo visti aumentare l’importo da pagare; ma anche soggetti che affittano immobili a nero, o chi offre lavoro senza regolare contratto. L’app è stata premiata allo SMAU 2012 anche per la possibilità di monitorare statisticamente i luoghi e le categorie con più “latitanti del fisco”, e alcune denunce riportano cifre tutt’altro che modeste.
Altre caratteristiche importanti sono la possibilità di mettersi direttamente in contatto con la Guardia di Finanza (in tal caso, però, l’anonimato non viene più mantenuto), visualizzare le segnalazioni altrui seguendo i profili Facebook e Twitter dell’iniziativa, e ricevere onorificenze man mano che aumenta il numero delle proprie segnalazioni. In realtà, l’anonimato è previsto anche per l’attività segnalata, nel senso che è possibile indicare la zona geografica e la categoria del soggetto/esercente/datore di lavoro che evade, ma non la specifica persona giuridica, e questo per scoraggiare chi intende utilizzare il servizio con fini diffamatori.
Ma evasori.info non è l’unica app italiana di questo tipo: risale infatti ai primi mesi del 2012 la nascita di tassa.li, in questo caso disponibile per Android e iOS, molto simile nelle funzionalità a quella molisana di cui abbiamo parlato poco sopra. Ma nonostante il boom di downloads iniziale, dopo pochi mesi l’app ha cominciato a ricevere recensioni negative e segnalazioni di bug vari, problemi che non sembrano essere stati ancora risolti.
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