Un “buco” economico di circa 430 milioni di euro potrebbe risucchiare i risparmi dei cittadini italiani. I “furbetti del gas” hanno realizzato una frode ai danni della Snam, ma anche delle piccole e medie imprese in regola che quotidianamente devono garantire il “mercato del bilanciamento”, una sorta di “borsa del gas”.
La Snam Rete Gas è la società leader in Italia per il trasporto e dispacciamento di gas naturale, che da dicembre 2011 gestisce una Borsa neutrale a cui possono accedere tutti i venditori e i trader.
Un sistema che sarebbe servito a regolamentare un intero mercato, ma subito andato in “crash” poco dopo la nascita. Tolte il vincolo sulle garanzie da presentare all’atto dell’acquisto del gas, molte grandi aziende e grossisti hanno comprato e rivenduto grandi quantitativi di energia senza mai pagarla alla Snam. Sigle societarie di natura difficilmente verificabile, si va da quelle costituite da azionisti lussemburghesi “non reperibili” e holding company già sotto inchiesta, che non hanno mai messo in regola le proprie fatture.
Qualcosa di strano colpirà le nostre future bollette gas?
Già ad agosto Snam aveva quantificato una perdita di 300 milioni, ma si è trattata di una cifra sottostimata. A oggi lo scoperto è di 403 milioni, di cui ben 30 frutto di false fideiussioni che fanno passare il problema da competenza amministrativa a penale. L’Autorità per l’energia, che aveva avviato un’indagine già dalle prime segnalazioni di scoperti che non si avvia ancora alla conclusione, ammonisce Snam che dovrà fare di tutto per arginare il fenomeno per richiedere un eventuale rimborso.
Infine l’Autorità garantisce che i consumatori finali non saranno chiamati a risarcire queste perdite, ma come siano andate le cose con la “Robin-tax” è noto a tutti. Mancano le garanzie da parte dell’Autorità per l’energia, a oggi c’è solo Il timore che il prezzo al metro cubo di gas venga “ritoccato” per risanare le casse della Snam.
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