Cambio euro sterlina: cosa succede alla moneta inglese?
Con il referendum del 23 giugno, gli inglesi hanno deciso per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e le conseguenze non si sono fatte attendere. Con il Brexit infatti, la sterlina continua a precipitare da giorni.
Un forte crollo si è verificato venerdì scorso, quando la sterlina ha raggiunto i minimi storici che non si vedevano da 31 anni. Il cambio euro sterlina è arrivato a 81 pence mentre, il cambio dollaro sterlina, è precipitato a 1,3222 $, cosa che non accadeva dal 1985.
Cambio euro sterlina, cosa cambia se escono altri stati?
Il maggior problema per i mercati adesso è un’eventuale disgregazione dell’Unione Europea e, in particolare, dell’euro. La decisione presa dal referendum potrebbe dar spunto a nuove future uscite sul modello Brexit. I Paesi scandinavi, Svezia, Danimarca o l’Olanda potrebbero essere i primi di una lunga serie nelle peggiori delle ipotesi. Tutto questo porterebbe a una devastazione totale del mercato.
Ad oggi, il valore di una sterlina è pari allo 0,81 per euro mentre il dollaro, secondo lo scenario Forex, continuerà a rafforzarsi. Si parla infatti di un valore della sterlina pari a 0,73 per dollaro, con una variazione più veloce di quella del cambio euro sterlina. Ciò porterà a un valore d’acquisto del dollaro maggiore rispetto a quello dell’euro, tanto che il cambio euro dollaro è immobile a 1,10.
Cambio euro sterlina: la situazione in Italia
Dopo il Brexit e i crollo della sterlina ai minimi storici, con una perdita dell’1,5% sulla moneta americana e quella della comunità europea, i maggiori investitori puntano ai titoli di Stato. Dunque, è indispensabile cambiare atteggiamento e le politiche economiche in modo da poter evitare un profondo blocco dei mercati.
Tutto questo illustra un attuale scenario europeo dove risulterebbe poco allettante investire, con tassi di interesse che precipitano (anche in America) e un valore sempre più basso dei titoli di Stato. Basterebbero degli investimenti e delle strategie coordinate e in costante dialogo con le banche, tramite piani di recupero specifici.
Uno dei gruppi che sta avvertendo maggiormente i colpi del Brexit in Italia è lo Yoox Net-A-Porter Group, registrando un -10% a Piazza Affari. Troviamo anche le compagnie aeree britanniche, in particolare Easyjet, che perde sui mercati il 20% delle azioni.
Siamo davanti ad un situazione ancora poco chiara che vedrà , nel breve termine, importanti risvolti socio-economici.
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