La TV, una delle grandi gioie di noi italiani. Basti ricordare il mitico Carosello, non un semplice programma, ma un amico che dava la buonanotte ai bambini. Un passatempo che per molti è ormai qualcosa di più, perfetto per condividere i propri momenti di libertà e passare momenti di relax e allegria tra film, giochi a premi, reality. Una “storia d’amore” che sembra non conoscere crisi. Ma ne siamo così sicuri?
A rovinare tutto arriva infatti lui, il temibile e odiatissimo canone TV. Una tassa da sempre mal digerita dai più, contestata e continuamente esposta a critiche feroci. Passano gli anni, ma il dissenso resta. La recente scelta del governo di far pagare il canone Rai nella bolletta della luce ha saputo ridare voce alla discussione sulla validità  di questa imposta.
Il canone televisivo: di cosa si tratta
Il canone televisivo non è altro che un tributo nato per finanziare la radiodiffusione pubblica, dando modo alle TV di creare e trasmettere programmi con poca o nessuna pubblicità . Nel corso dei decenni ha subito numerose modifiche, così da adattarsi ai cambiamenti dei sistemi televisivi e alla nuove esigenze degli stessi.
La perdita del monopolio da parte della TVÂ pubblica, ad esempio, lo ha trasformato in Italia in imposta sulla detenzione di “apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive”. Sempre in Italia il canone si divide in:
- Ordinario: tributo unico (indipendente quindi dal numero) per gli apparecchi televisivi detenuti dal cittadino, o da membri del nucleo familiare, nella propria casa o in abitazioni secondarie;
- Speciale: destinato a chi detiene apparecchi in esercizi commerciali o al di fuori dell’ambito familiare.
Il canone TVÂ in Europa
Un “grattacapo”, quello del canone, che non coinvolge solo il Bel paese. In Europa sono numerosi gli stati con una propria versione dell’imposta, più o meno integrata da finanziamenti governativi e pubblicità (in molti Paesi la televisione pubblica non utilizza spot). Diversità sensibili, sia nella forma che nella sostanza, che trovano le maggiori differenze nella natura economica della tassa. Ecco un breve recap sulla situazione dei principali stati europei:
-  Albania 5,81 €
-  Austria variabile in ogni del Land
-  Belgio 172,39 €
-  Bosnia ed Erzegovina 36,00 €
-  Croazia 137,00 €
-  Rep. Ceca 65,94 €
-  Danimarca 303,35 €
-  Francia 133,00 €
-  Germania 215,76 €
-  Grecia 51,60 €
-  Irlanda 160,00 €
-  Italia 113,50 €
-  Macedonia 25,99 €
-  Malta 34,40 €
-  Montenegro 42,00 €
-  Norvegia 315,57 €
-  Polonia 52,57 €
-  Portogallo 33,72 €
-  Romania 11,27 €
-  Slovacchia 42,00 €
-  Slovenia 132,00 €
-  Serbia 56,50 €
-  Svezia 232,47 €
-  Svizzera 360,65 €
-  Regno Unito 185,11 €
Si evidenzia subito che, oltre a non essere l’unica a far pagare, l’Italia ha uno dei canoni meno consistenti. E questo considerando sia gli attuali 100 euro, sia i previsti 90 definiti dalla legge di stabilità . L’Italia, con tali cifre è al di sotto della media europea (127,6 euro).
Tra i più cospicui ci sono infatti i 364 euro della Norvegia, i 360 euro della Svizzera ed i 303 euro della Danimarca, nettamente superiori alla quota italiana. Nota a parte per la Finlandia: da qualche anno la tassa sul possesso del televisore è diventata tassa sulla trasmissione del servizio pubblico, stabilita su base reddituale (nella lista segnaliamo il tetto massimo raggiungibile).
Tra i meno costosi per rata, ma tra i primi per evasione. Nel solo 2014 in Italia si è registrato un non certo positivo 30,53%. Prima di noi solo la Polonia con il 65%.
Il canone TVÂ in Europa: i paesi che l’hanno abolito
Non mancano però esempi di stati che, per la gioia dei cittadini, hanno detto addio al canone. Una scelta certamente popolare che va a dare risposta ad una delle critiche più sentite e diffuse in Europa, nessun paese escluso. Non sono molti, va detto, ma rappresentano comunque una pattuglia nutrita:
- Â Paesi Bassi
- Â Ungheria
- Â Bulgaria
- Â Spagna
- Â Belgio fiammingo
- Â Lussemburgo
- Â Lituania
- Â Lettonia
- Â Estonia
- Â Bielorussia
- Â Ucraina
- Â Moldavia
- Â Russia
- Â Turchia
Una scelta, l’abolizione, sempre più richiesta, soprattutto con la crescente importanza acquisita dalle TV private e dalle trasmissioni via internet. Sono molte le persone che in questo contesto sentono la tassa come una vera e propria imposizione. Il dubbio, soprattutto in Italia, resta infatti il solito: dato che la Rai incassa soldi sia dalla pubblicità  che dal canone, perché chi la televisione non la vede dovrebbe pagare?
William
In Olanda il canone è incluso nelle imposte!
Matteo Pogliani
Ciao William, l’Olanda risulta uno dei paesi ad aver abolito tale tassa
giacomo
Sono 42 anni che pago il canone RAI,prima c’era solo lei e con poca pubblicitÃ
ora ci sono decine di tv private e devo dire che come pubblicità tra Rai E tv Private siamo li’ solo che le private non hanno il canone. Va bè pazienza siamo i soliti limoni da spremere. Volevo porre una domanda: ci sono i miei suoceri, ultra novantenni, che vivono da cinque anni in casa mia e l’abitazione che avevano in Abruzzo è stata abbandonata e ora la residenza l’hanno da me. Abbiamo fatto, a suo tempo, la disdetta con tanto di A.R. alla RAI e fotocopia della C-ID. Però la luce continuiamo a pagarla anche perché tre volte all’anno andiamo giù per la manutenzione.
Potrete dirci, per cortesia, come dobbiamo comportarci? Grati aspettiamo un consiglio.
Elvis
Ciao Giacomo, teoricamente i tuoi suoceri non dovrebbero pagare il canone anche se abitassero da soli in quanto oltre i 75 anni si è esenti.
Tornando alla tua situazione, il canone in bolletta è una voce a sè, quindi puoi tranquillamente pagare la bolletta escludendo il relativo costo dell’imposta (ad esempio compilando un bollettino bianco col nuovo importo)… un consiglio è quello di andare comunque dal tuo fornitore elettrico a fare comunicazione che ne sei esente; ti consiglio comunque di passare dall’Agenzia delle Entrate a chiedere come comportarsi nei loro confronti.
Io non ho la tv, dopo essermi informato ho fatto comunicazione sia al gestore che mandato una raccomandata AR all Agenzia delle Entrate, un passo forse troppo aventato perchè suggeriscono di attendere la prima bolletta con l’imposta che sarà a Giugno.
Comunque, sempre teoricamente, tu non dovresti avere problemi perchè l’imposta vale solo sulla prima casa, quindi se l’utenza della seconda casa è a nome tuo non devi pagare (pagando già dove abiti) e nel caso l’utenza sia intestata ai tuoi suoceri, essendo ultranovantenni, non sono tenuti apagare il canone.
Nella seconda casa si è tenuti a pagare il canone solo se adibita a residenza, anche di famigliari stretti, i quali dovranno provvedere all’imposta.
La legge in merito però è sempre in continua evoluzione, quindi consiglio di restare sempre informati… i dati da me in possesso risalgono a dicembre 2015
Un saluto Elvis
Losso Salvatore
Sono un cittadino italiano residente in Polonia e ho un appartamento in Italia con allacciamento elettrico senza la televisione. E’ assurdo che ogni anno l’utente debba presentare l’autocertificazione di non possesso della televisione. Tutto ciò va a favore delle poste che l’utente deve inviare la raccomandata all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, il canone è una tassa e la definizione giuridica di tassa è il prezzo che il cittadino paga allo Stato o ad altro Ente pubblico come corrispettivo di un servizio di cui gode.
Quindi, se il cittadino è residente all’estero, è evidente che egli non gode del servizio e come tale, questa ingiustificata tassa (Canone) giuridicamente è illegittima.
Toptone
E’ perfettamente legittima, invece, come spiegato in decine di sentenze, sia di Cassazione che di Consulta. E’ una TASSA DI POSSESSO, esattamente come quella sull’automobile. Chi non vuole pagarla, si disfi del televisore e si guardi la TV sul PC o sul telefonino connessi a internet, SENZA usare antenna e tuner.
Nicoletta
Il Signor Losso ha detto di non possedere un televisore, dover ogni anno mandare una raccomandata per dire di non possederlo è ridicolo. Anche io vivo al’estero e nell’appartamento in Italia non ho pparecchi televisivi. Ho disdetto il
contratto della luce per non essere costretta a questa trafila. Neppure in Nuova Zelanda si paga il canone i canali
nazionali trasmettono pubblicità ogni 15 minuti ed è abbastanza per mantenerla. Magari non sprecano i soldi dei contribuenti come si fa in Italia.
Radu
Ciao, Matteo. Un aggiornamento dalla Romania. Anche qui, dal primo gennaio, e’ stata abolita la tassa “radio-tv”, come si chiamava qui. Come parantezi, l’IVA e’ scesa – sempre dal primo gennaio – al 19% (dal 20 %), in Italia vedo che tutto gira alla rovescia 🙂
Carmela Sirolla
Mai madre 88 enne e invalida deve pagare il canone? Quando le arriva la bolletta cosa si può fare x nn pagare? Poverina quest’anno gliel’ha pagata mio fratello.. Grazie