Internet diventa sempre più accessibile:
Per le famiglie italiane e aumenta il popolo dei “navigatori” made in Italy. Gli italiani che si sono connessi alla rete nel mese di febbraio, almeno una volta, tramite computer sono stati 28,6 milioni con una crescita del 3,3% in un anno. Il 52% della popolazioni, dai due anni in su, si è connessa alla rete e più di 14,6 milioni di utenti gli ha dedicato 87 minuti al giorno.
Mentre i più giovani (11-17 anni) per accedere alla rete scelgono device moderni, comodi e da portare in tasca, la fascia più matura accede alla rete da pc. Utenti che spingono un mercato in ascesa, ma che non mostra forti segnali di miglioramento.
Lungo lo stivale il tasso di penetrazione della banda larga, ovvero il numero di connessioni Internet ad alta velocità per 100 abitanti, è al di sotto della media europea e i prezzi di un abbonamento ADSL non sono accessibili come quelli delle nazioni vicine. La velocità promessa da provider poi non è quasi mai garantita, con zone completamente scoperte.
Internet a consumo è un concetto passato, sia a livello di costi che di utilizzo, quindi l’attivazione di un piano flat sembra obbligatorio. Le offerte da parte dei provider non mancano, anzi sono così tanta che 6sicuro ha deciso di lanciare un servizio di Non sempre però i limiti sono del provider. Se alcuni giorni della scorsa settimana la vostra connessione internet è andata come una lumaca la colpa potrebbe essere di un imponente attacco informatico. Cyberbunker, gruppo olandese di web host famoso per aver ospitato in passato server di Pirate Bay, avrebbe strutturato un massiccio attacco informati all’ azienda anti-spam Spamhaus. Una rappresaglia dai numeri impressionanti, osannato dalla BBC come “il più grande attacco informatico di sempre”, finito su tutte le testate giornalistiche mondiali. Tanto rumore per niente. I catastrofici effetti globali previsti dall’articolo del New York Times, che aveva lanciato la notizia, non si sono verificati. L’Europa, maggiormente coinvolta dall’attacco, non ha registrato “perdite” multimediali e il MIX di Milano, dove transita più del 40% del traffico nazionale, non ha registrato nessuna anomalia. La maggior parte dei servizi mailing e cloud non hanno subito nessuna forma di rallentamento o malfunzionamento. Che si trattasse semplicemente di marketing?
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