L’emergenza sanitaria ha messo in crisi tutti i lavoratori, compreso i benzinai, che minacciano di chiudere gli impianti di rifornimento carburanti a partire da mercoledì notte, iniziando da quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali per poi proseguire lungo la viabilità ordinaria.
Le motivazioni dello sciopero sono contenuti una nota dei gestori degli impianti aderenti a Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio): “In un Paese che, malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione, cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone. 100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell′85%) a rischio della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada” e poi proseguono “Noi non siamo certo eroi, né angeli custodi ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri. Siamo persone con famiglie da proteggere, cittadini tra gli altri che sanno di dover assolvere ad una responsabilità di cui non si vogliono spogliare, ma a cui non può essere scaricato addosso l’intero carico che altri soggetti, con ben altri mezzi, disponibilità economiche e rendite, si ostinano ad ignorare. Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere”
Garante ai benzinai: revocare lo sciopero
La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha invitato, tramite una nota, tutte le organizzazioni sindacali a non effettuare fino al 30 marzo 2020 scioperi che coinvolgano i servizi pubblici essenziali, dal momento che essi non farebbero altro che aggravare la condizione dei cittadini in questo periodo di emergenza sanitaria. Questo concetto è stato ribadito anche ai sindacati dei benzinai, invitandoli a revocare lo sciopero previsto a partire dal 25 marzo.
Alt dal Governo
Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi è intervenuto in merito anche Giuseppe Conte affermando che l’Italia in questo momento non si può permettere nessun tipo di sciopero e ribadendo che sarà assicurato il servizio di rifornimento carburanti in tutto il Paese. Il premier ha annunciato l’arrivo di un provvedimento del ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, sugli orari dei distributori di carburante. I gestori potranno concordare con i concessionari autostradali periodi di apertura alternata, in funzione della dinamica del traffico. Dovranno essere assicurati, in ogni caso, i rifornimenti in modalità self-service.
Rita Lalli
Posso capire le difficoltà economiche derivanti da questa situazione meno quelle di sicurezza perchè non vedo difficoltà a mantenere una distanza anche maggiore di quella richiesta. Ho fatto benzina e la distanza fra me e il benzinaio era almeno 3 metri anche al momento del pagamento. Trovo che lo sciopero in tale situazione sia veramente SCANDALOSO. Pensiamo solo alle auto del 118, dei pompieri, della protezione civile, dei medici, infermieri, OSS e farmacisti…tutta gente che deve lavorare obbligatoriamente!!!!!!
Cosetta Morelli
Beh non penso che gli si possa dire niente hanno ragione anche loro
Gennaro Falanga
Cari Benzinai sono con voi e con voi tutte quelle persone che di buon senso vi portano rispetto perche’ siete una categoria bistrattata da sempre e questo e’il momento per la riscossa.