Tasse sulla benzina: Italia la più cara d’Europa
L’Italia è in cima alla classifica dei Paesi europei nei quali si spende di più per la benzina e la colpa è tutta delle tasse che fanno lievitare il prezzo al distributore. A confermare quella che è una sensazione diffusa tra i consumatori italiani è l’Oil Bulletin di marzo elaborato dall’Unione Europea.
Il confronto tra il prezzo della benzina italiano e quello di altri Paesi è impietoso: non solo siamo quelli che pagano di più in Europa, ma paghiamo tre volte tanto quello che paga un americano. Nella classifica europea siamo seguiti a poca distanza dall’Olanda, mentre al terzo posto si piazza la Grecia.
Va leggermente meglio se si considerano i prezzi del diesel: l’Italia si posiziona al terzo posto tra i Paesi con i prezzi più alti, dietro al Regno Unito e alla Svezia. In percentuale, le tasse incidono per il 63% sul prezzo del diesel pagato dal consumatore finale.
Per ogni pieno si paga circa il 66% in tasse sulla benzina e solo il 34% è il prezzo vero e proprio del carburante. Negli Stati Uniti accade l’esatto contrario: l’imposizione fiscale sul prezzo della benzina è limitata al 20%.
Arriverà anche la carbon tax?
Attualmente gli automobilisti italiani, tra IVA e accise, pagano un euro di tasse per ogni litro di benzina. Le accise sui carburanti sono state introdotte nel corso degli anni per fronteggiare situazioni di emergenza o per finanziare interventi militari. Quelle attualmente in vigore sono 17 e nel complesso ammontano a più di 40 centesimi di euro per litro di benzina. A questa cifra va poi sommata l’IVA al 22%.
Ma non è tutto: all’orizzonte potrebbe esserci una nuova tassa. Per rispettare gli impegni presi in fatto di tutela ambientale in occasione della conferenza di Parigi, si parla di introdurre la carbon tax. Si tratta di una tassa sui carburanti che dovrebbe compensare le emissioni di anidride carbonica facendo pagare un prezzo di circa 10-20 euro per ogni tonnellata di gas serra emessi in atmosfera.
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