Gli scaglioni IRPEF rappresentano un metodo particolare di calcolo dell’imposta sui redditi delle persone fisiche. Nel calcolo non si applica un’aliquota IRPEF unica, perché si tratta di un’imposta progressiva per scaglioni. Vediamo nel dettaglio che cosa significa e come si determina quanto si deve pagare.
Scaglioni IRPEF: cosa sono?
L’IRPEF è l’imposta sui redditi delle persone fisiche. Questa imposta è detta progressiva per scaglioni. Questo comporta che al reddito prodotto non venga applicata una singola aliquota, ma tante aliquote diverse per diversi livelli di reddito.
In sostanza se ad esempio ho un reddito pari a 100, per i primi 20 pagherò applicando una determinata aliquota, per i successivi pagherò applicando un’aliquota più alta e via via fino all’aliquota massima. Aliquota massima che non verrà mai applicata all’intero importo del reddito prodotto, ma soltanto alla differenza tra totale e importo massimo dello scaglione precedente.
Per fare ulteriore chiarezza, vediamo come sono strutturati ad oggi scaglioni ed aliquote e poi procederemo con un esempio di calcolo.
Scaglioni IRPEF 2017
Di seguito scaglioni e aliquote relativi ai redditi 2017Â (quelli che andremo ad applicare alla dichiarazione dei redditi presentata il prossimo anno):
- reddito compreso tra 0 e 15.000 euro, aliquota al 23%, con un’IRPEF massima su questo scaglione pari a 3.450 euro;
- reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro, aliquota al 27%, con un’IRPEF massima su questo scaglione pari a 3.510 euro;
- reddito compreso tra 28.001 e 55.000 euro, aliquota al 38%, con un’IRPEF massima su questo scaglione pari a 10.260 euro;
- reddito compreso tra 55.001 e 75.000 euro, aliquota al 41% con un’IRPEF massima su questo scaglione pari a 8.200 euro;
- reddito superiore ai 75.000 euro, aliquota al 43%, in questo caso non abbiamo un’IRPEF massima (tutto dipenderà dall’importo del reddito).
Analizzando ad esempio il secondo scaglione, è evidente che non andremo a calcolare il 27% di 28.000 euro, ma applicheremo l’aliquota alla sola differenza tra 28.000 e 15.001 (ottenendo 3.510 euro che è il 27% di 12.999 euro)
Calcolo IRPEF: un esempio concreto
Veniamo adesso a un esempio concreto. Consideriamo innanzitutto un reddito di 60.000 euro ed andiamo a calcolare l’IRPEF, ipotizzando che non ci siano deduzioni o detrazioni da applicare:
- pagheremo un’imposta di 3.450 per i primi 15.000 euro di reddito;
- 3.510 euro per i successivi 13.000 euro;
- 10.260 euro per i successivi 27.000 euro;
- 2.050 euro per gli ultimi 5.000 euro.
Quindi avremo un’imposta totale di 19.270 euro, pari a circa il 32% del reddito.
Prendiamo adesso in esame un reddito di 100.000 euro e calcoliamo l’IRPEF:
- pagheremo 3.450 per i primi 15.000 euro di reddito;
- 3.510 euro per i successivi 13.000 euro;
- 10.260 euro per i successivi 27.000 euro;
- 8.200 euro per i successivi 20.000 euro;
- 10.750 euro per gli ultimi 25.000 euro dello scaglione IRPEF più alto.
Avremo qui un totale IRPEF da pagare pari a 36.170 euro, pari a circa il 36%. Questo a dimostrazione che un’imposta progressiva per scaglioni non è proporzionale e dunque a redditi maggiori, corrispondono tasse più elevate.
A questo punto è opportuno però ricordare che gli scaglioni e le aliquote, da quando è stata istituita l’IRPEF, non sono stati sempre uguali. Di anno in anno si propongono delle revisioni a questi importi, dunque non è escluso che in futuro questi possano variare.
Detrazioni e deduzioni IRPEF
I calcoli sopra esposti sono per forza di cosa una semplificazione. Nel nostro ordinamento infatti esiste un sistema di detrazioni e deduzioni che abbattono rispettivamente l’imposta da pagare o il reddito imponibile.
Le detrazioni sono infatti degli importi da sottrarre all’imposta calcolata in via definitiva in virtù ad esempio della propria situazione lavorativa o famigliare, basti pensare alle detrazioni per lavoro dipendente o alle detrazioni per figli a carico.
Le deduzioni invece incidono sul reddito imponibile, quindi prima del calcolo delle imposte. Un classico esempio è rappresentato dalle donazioni alle Onlus.
Per poter calcolare l’IRPEF, dunque, bisogna partire dal reddito complessivo del contribuente, calcolato sommando il reddito da lavoro dipendente, autonomo o d’impresa, i redditi fondiari, di capitali e i redditi diversi.
A questo punto, applicando le deduzioni, si arriva al reddito imponibile. Tenendo conto dell’aliquota IRPEF corrispondente ai diversi scaglioni di reddito visti in precedenza, si arriva al calcolo dell’imposta lorda. Per sapere quanto bisogna effettivamente versare, si devono applicare le detrazioni e considerare gli eventuali crediti d’imposta.
Perciò, soltanto considerando scaglioni, aliquote, deduzioni e detrazioni, otterremo infine l’importo esatto dell’IRPEF da versare.
Aliquote IRPEF 2018: nessuna riduzione
Già negli anni passati si è parlato di una revisione al ribasso delle aliquote IRPEF e una riduzione del numero di scaglioni. Tra le ipotesi di cui si è discusso c’è quella che prevede una no tax area per i redditi fino a 8.000 euro e il passaggio da cinque a tre scaglioni IRPEF, con aliquote riviste.
Per il momento comunque non è stata introdotta nessuna riduzione di scaglioni e aliquote IRPEF, perciò gli scaglioni IRPEF illustrati nei paragrafi precedenti saranno ancora validi per tutto il 2018.
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