Che cos’è la pensione per malattia?
A seguito di una patologia possono derivare sia handicap che invalidità , si tratta di due situazioni diverse, benché possano certamente convivere in capo allo stesso soggetto. L’invalidità rappresenta una riduzione della capacità lavorativa, mentre l’handicap indica la condizione di svantaggio fisico che deriva necessariamente a causa di una menomazione o da una disabilità , che limita o impedisce lo svolgimento del ruolo sociale di una persona.
Una malattia, in se e per sé, non rappresenta un titolo idoneo per consentire l’anticipazione della pensione, è necessario individuare se vi è una invalidità o un handicap e quale trattamento previdenziale scegliere.
La cosiddetta pensione per malattia è un’indennità previdenziale che viene corrisposta dallo Stato nei confronti di un cittadino italiano che sia portatore di una particolare disabilità o invalidità che sia derivata dal lavoro che si è svolto. Esistono vari tipi di pensione per invalidità , e pensione anticipata.
Cosa è la pensione di vecchiaia anticipata?
La pensione di vecchiaia anticipata è stata introdotta dalla Legge Amato e prevede che per gli invalidi, con un tasso accertato e superiore all’80%, abbiano la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia. Nella pratica si consente a questi soggetti di beneficiare di un trattamento anticipato in ragione di un abbassamento dei requisiti d’età .
Fino al 31 dicembre 2015, l’età per l’accesso alla pensione anticipata era di 55 anni e 3 mesi per le donne, e 60 anni e 3 mesi per gli uomini. Quest’anno i dati sono stati modificati, di conseguenza a far data dal gennaio 2016 i requisiti sono: 55 anni e 7 mesi per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini.
Nell’ipotesi in cui il lavoratore con handicap stesse già percependo l’assegno d’invalidità ordinaria, questo sarà trasformato automaticamente dall’INPS in pensione di vecchiaia anticipata. Gli invalidi accertati con un tasso di oltre il 74%, i sordomuti, ed i soggetti assimilabili, hanno diritto all’accredito di 2 mesi di contributi figurativi aggiuntivi ogni anno, per un massimo di 5 anni, a partire dalla data in cui viene riconosciuta l’invalidità . In questo modo si anticipa di circa 5 anni l’accesso alla pensione.
Che cos’è la pensione di inabilità ordinaria e per gli invalidi civili?
I soggetti con un’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa hanno diritto ad una pensione d’inabilità ordinaria, a decorrere da quando la commissione medica accerti questo stato. È inoltre necessario possedere almeno cinque anni di anzianità contributiva, di cui tre versati nel quinquennio precedente alla data della domanda di pensione.
C’è poi la pensione di inabilità per gli invalidi civili, un trattamento assistenziale che spetta ai soggetti di età tra i 18 e i 65 anni, impossibilitati al 100% a svolgere qualsiasi tipo di mestiere e che abbiano un reddito inferiore a 15.154,24 Euro (per il 2015). Si distingue dall’assegno di inabilità ordinaria perché quello per gli invalidi civili è dovuto indipendentemente dal versamento di contributi.
La pensione di invalidità ordinaria, inoltre, non va confusa con la pensione d’inabilità , poiché quest’ultimo rappresenta solo un trattamento dedicato ai lavoratori che abbiano riportato una riduzione della capacità lavorativa di oltre un terzo, con almeno cinque anni di anzianità contributiva, di cui tre versati nel quinquennio precedente alla data della domanda di pensione (unico motivo per cui spesso viene confusa con la pensione di invalidità ordinaria).
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