Lettere dal Fisco: cosa sono?
I destinatari delle 220mila lettere sono le persone fisiche senza partita IVA, parliamo principalmente dunque di dipendenti e pensionati. Non si tratterà di avvisi di accertamento, ma di segnalazioni di anomalie riscontrate in dichiarazione sui seguenti dati relativi al 2014 e dichiarati nel 2015:
- redditi da lavoro dipendente o assimilati;
- assegni periodici corrisposti dal coniuge o ex coniuge;
- redditi da fabbricati;
- redditi di capitale da partecipazione qualificata in società di capitali;
- redditi di partecipazione in società di persone, imprese familiari incluse, o Srl in “trasparenza” (quando cioè la tassazione avviene in capo ai soci e non alla Srl).
Lettere dal Fisco: come rispondere?
L’obbiettivo dell’Agenzia delle Entrate è quello di indurre i contribuenti a regolarizzare spontaneamente la propria posizione con il Fisco. Le anomalie indicate nelle lettere, vengono riscontrate grazie ai controlli incrociati sulle banche dati a disposizione dell’erario, come quelle relative ai conti correnti. Come si risponde alle lettere del Fisco dunque?
Le vie possono essere due:
- adeguarsi alle pretese dell’Agenzia delle Entrate riconoscendo che ci sono stati errori o emissioni;
- non riconoscere le anomalie, fornendo ulteriori chiarimenti al Fisco, ovviamente corredando il tutto con la documentazione necessaria (per far questo la lettera conterrà tutte le indicazioni utili a prendere gli appuntamenti con l’Agenzia).
Molto importante questo secondo punto, poiché la nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate per il recupero del gettito, soprattutto per quanto riguarda i piccoli contribuenti, è orientata ad un approccio più soft, con una richiesta di chiarimenti, che non è già un avviso di accertamento, e delle opportunità in più per mettersi in regola.
E tu cosa ne pensi? È la strada giusta oppure no?
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