L’abbiamo ribadito spesso su queste pagine, l’abolizione di Equitalia non è un addio alle cartelle esattoriali. Semplicemente le pratiche di riscossione verranno gestite in un’altro modo. Oggi sappiamo che verrà istituita Equientrate.
Equientrate: ultime notizie
Il Presidente Mattarella ha firmato il decreto legge fiscale, che accompagna la Legge di Bilancio 2017. Il decreto fiscale definisce finalmente tempi e modi dello scioglimento di Equitalia, che non sarà più operativa a partire dal 1° luglio 2017. Il nome del nuovo ente di riscossione però non sarà Equientrate, ma Agenzia Riscossione.
Equientrate: cos’è?
L’addio ad Equitalia è stato annunciato da tempo dal premier Renzi. “Equitalia non arriverà alla fine del 2016″, aveva detto il Presidente del Consiglio.
E infatti l’abolizione dell’ente di riscossione sembra cosa ormai certa. E le cartelle? La riscossione dovrà comunque andare avanti e la funzione verrà incorporata all’interno dell’Agenzia delle Entrate, con una nuova “creatura”: Equientrate. Non più due enti distinti dunque, ma una ramificazione delle Entrate.
I dettagli dell’operazione verranno resi noti in sede di redazione della Legge di Stabilità 2017, ma già sorgono molti dubbi sul periodo di transizione, di interregno.
Equientrate: cosa cambia per i contribuenti?
Una delle ipotesi allo studio, che trapelano dai corridoi della politica, è quella dell’abolizione dell’aggio di riscossione. Quell’importo aggiuntivo a carico del contribuente che va oggi a coprire il costo di riscossione. Ma se Equientrate diventa totalmente interna ad Equitalia, questo costo può essere abbattuto (addirittura del 30%).
Questa innovazione comporterebbe un alleggerimento delle cartelle esattoriali che comprenderebbero esclusivamente l’importo mai versato, la relativa sanzione e gli interessi.
Altra ipotesi, per ovviare ai possibili ritardi nella transizione, è quella di dividere le competenze di Equitalia tra Agenzia delle Entrate e Ministero dell’Economia, ma è tutta da verificare nell’esecuzione.
Equientrate ed Equitalia: la transizione
Le prime incertezze circa il passaggio di testimone fra Equitalia ed Equientrate, sorgono in merito alle prescrizioni. Ci si domanda se una transizione lunga e complessa non potrebbe contribuire alla dilatazione dei tempi di riscossione facendo giungere a prescrizione molti più debiti di quanto non sia oggi fisiologico.
Se si tratta si un’ipotesi negativa per la collettività , la stessa potrebbe creare un momento di euforia fra i contribuenti in debito con Fisco, enti previdenziali o enti locali (si pensi alle multe o al bollo auto).
Un’altra questione davvero complessa è quella del personale dipendente di Equitalia. Si tratta di 8 mila persone che andranno in qualche modo ricollocate. Qui si apre una discussione complessa tra Governo e sindacati, poiché parliamo del passaggio da un contratto privato (bancario), a chiamata diretta, ad un contratto di lavoro nella Pubblica Amministrazione che richiederebbe il superamento di un concorso.
Claudio
Chiamala Equicomecavolovuoi ma sempre una fregatura è…
Ben
oggetto: Equitalia, contratto dipendenti da privato a pubblico.
Non sono d’accordo in quanto essendo un contratto privato quello dei dipendenti di equitalia, non può e non deve in alcun modo trasformarsi in uno della pubblica amministrazione.
Tutti coloro che attualmente hanno un contratto con la P.A. per potervi accedere hanno dovuto partecipare ad un concorso pubblico e quindi confrontarsi con decine di migliaia di concorrenti prima di ottenere il posto.
Il concorso deve dare l’opportunità a tutti gli italiani senza un occupazione e a quelli che non ne hanno più una, quindi anche ai dipendenti di equitalia che nell’immediato futuro perderanno il posto.
Da quanto ho dedotto dall’articolo, come al solito, per interessi personali di qualche politico e di partito si ha l’intenzione di continuare a voler raggirare le leggi, dimostrando che la legge non è uguale per tutti….. se questo dovesse essere vero, non posso dire altro che….. COMPLIMENTIiiiiii !!!!!
Ugo
Ridicola gara tra governo centrale e governi regionali a riaccattivarsi i cittadini delusi da precedenti stangate. Anche dei Governatori regionali si son fatti vanto d’aver licenziato la cattiva Equitalia ma come giustamente premette lei quanto è da riscuotere (a torto o ragione aggiungo io) sarà riscosso. Ad es. il governatore di Lombardia faceva meglio a non mettere i suoi cittadini nella condizione di riceverle queste cartelle. Ad esempio accollandosi la Regione la reintrodotta tassa sui veicoli ultraventenni a cui aveva promesso di opporsi. O almeno avvisando gli interessati (cui alla chetichella aveva lasciato mandare una prima richiesta di pagamento) di un provvedimento dell’ultima ora per sottrarsi al tributo. Insomma c’è da star certi che al momento giusto a chi deve pagare non importerà un fico il nome dell’Agenzia di riscossione ma solo quello di chi IN SOSTANZA non ha fatto nulla di concreto per impedire che si arrivasse all’atto riscossorio, smentendo persino l’operato di emanazioni del partito da cui trae forza, come l’automobile Club Padano che invano aveva cercato di ricondurre al buonsenso la Giunta regionale.
Vyacheslav
Perché quando io un anno non fatto 730 Equi Italia ritirato 2.500 evro? ??????????
Non lo fatto, perché non sapevo quando disoccupato bisogno fare ugualmente!
Antonio
Solo il nome è già fastidioso,perché di equo non c’è niente,pagano sempre i più deboli.E poi vorrei sapere : in Sicilia continuerà ad esistere l Serit fastidiosissimo ente privato di riscossione ?grazie
Giorgio
Come al solito , ci complicano la vita cercando di farci capire il meno possibile prima si chiamava equitalia oggi si chiama equientrate , ma la sostanza rimane la stessa , saremo sempre noi cittadini ad essere spremuti , non mi illudo non diminuira’ niente . Anzi……
Antonino Casciano
Le persone che non appartengono allo Stato non hanno alcun potere nel gestire il denaro pubblico,quindi secondo me finanziere giurisdizionale si dovrebbe ritornare a dare il 50 per cento più uno a tutti gli uffici pubblici anche ai Comuni.
Saluti
Antonio
Cambia il nome ma la sostanza e la stessa……… , il contribuente è un criminale !