Decreto fiscale: sanzioni fino a 50 mila euro per errori da un euro
Il decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio 2017, è entrato in vigore lo scorso 24 ottobre. Per diventare legge definitiva però deve passare al vaglio di Camera (dove ha già ottenuto l’ok) e Senato.
Decreto fiscale: allarme lanciato dall’associazione commercialisti
Il coordinamento delle associazioni dei commercialisti ha lanciato l’allarme: nelle pieghe del decreto, c’è una norma che inasprisce le sanzioni relative alle nuove comunicazioni dati IVA trimestrali: a fronte di piccolissimi errori, anche di un solo euro, le sanzioni partirebbero da 5.000 euro fino ad arrivare addirittura a 50.000 euro.
Decreto fiscale:Â una petizione per fermare le maxi sanzioni
Le polemiche si sono fatte aspre e su change.org è comparsa anche una petizione: Fermiamo subito la norma che per un errore di 1 euro prevede multe da 5.000 a 50.000 euro. Sulla pagina dedicata alla petizione si legge:
“Per lunedì 14 novembre bisognava fermare e lo abbiamo fatto l’ennesima brutalità nei confronti di piccole aziende, artigiani, commercianti, popolo della partita iva da parte di questo governo che da un lato promette un “fisco amico” con rottamazione delle cartelle esattoriali e chiusura di Equitalia, il cui regime vessatorio era diventato insopportabile, e dall’altro, come scoperto nei dettagli della norma che quasi sicuramente si avvarrà dell’ennesima fiducia per essere approvata, ancora una volta”nemico” per gli assurdi inasprimenti sanzionatori sui possibili errori delle dichiarazioni dei redditi. Per effetto di una norma del decreto fiscale un errore, anche di 1 euro, nelle comunicazioni trimestrali Iva può comportare una sanzione amministrativa spropositata che va da 5.000 a 50.000 euro! Circa 6 milioni di aziende e famiglie rischiano di fallire per effetto di questa norma. Un sistema sanzionatorio che di fatto istituisce una nuova tassa occulta su tutte le categorie produttive del nostro Paese. Intanto il governo pensa già di ricorrere all’ennesima fiducia sul testo del decreto fiscale.”
Al momento in cui si scrive le firme sono arrivate quasi a quota 22.000.
Decreto fiscale: approvazione alla Camera e sanzioni ridotte
Commercialisti e sottoscrittori della petizione sopra citata hanno più volte sottolineato la contraddizione tra un Fisco più conciliante che consente la rottamazione cartelle Equitalia e la norma in discussione che ha effettivamente un carattere vessatorio, visto che andrebbe a colpire anche piccoli errori di compilazione.
Il legislatore però non è stato sordo agli appelli degli addetti ai lavori e dei semplici cittadini e, prima di approvare il decreto alla Camera, ha inserito un emendamento che riduce le sanzioni ad un minimo di 500 euro ed un massimo di 2 mila euro. Importi decisamente più coerenti con le politiche portate avanti negli ultimi anni nel segno della conciliazione tra Fisco e contribuenti.
Ugo
Quello che lascia comunque allibiti noi profani è che vi siano comunque sanzioni MINIME di € 500 (CINQUECENTO). Significa quindi che a fronte di un minor versamento dell’IVA anche di 1 solo euro verrebbe applicato quello che comunque sembrerebbe essere un importo spropositato? Ma non sarebbe giusto e normale applicare una semplice restituzione con interesse legale più more ed ev. rimborso del costo di “accertamento”?
Marco V. Tripoli
Troppo intelligente e poco remunerativo! Delle attività rimaste… Chi può va in pensione, cede… nel vero senso della parola, vende a cinesi, francesi , tedeschi, egiziani, marocchini turchi etc. Provate a contare i cartelli vendesi, affittasi capannoni, negozi… Questa è la verità , non un misero 0,3%
urlato da “giornalai” senza dignità .
Giuseppe
E’ una legge inqua
Mercurio Ezio
Non vuole essere una risposta ma un rafforzamento della suesposta pubblicazione.
Mi chiedo e non riesco a darmi risposta , se coloro che ipotizzano pensano progettano e scrivono le norme sanzionatorie ,sono o fanno i marziani, se questi signori abitano in un altro pianeta e non conoscono le difficoltà del Contribuente Onesto sino a prova contraria.
Sanzionare il Vessato Cittadino che con la sua Partita Iva in ogni caso rischia di proprio ogni Santo giorno e per giunta prenderlo in giro con queste folli ed allucinanti pensate di 500 Euro per un errore di un euro , allora vuol dire che siamo alla frutta.
Basterebbe aggiungere al successivo Versamento trimestrale la giusta somma con annessa differenza dovuta compresi di interessi maturati per il periodo trascorso ed in ogni caso si riuscirebbe a introitare senza affogare nessuno.
Se si continua su questa strada saremo tutti degli evasori potenziali e quindi dei ladri nei confronti dello stato, compresi pure quelli che scrivono queste forse di persecuzioni di massa.
Mi domando perchè se un qualsiasi ente od ufficio sbaglia per una incapacità di competenza dei dipendenti, non debba pagare i danni , anzi se devi fare ricorso , prima paghi unTerzo del richiesto e poi puoi ricorrere.
Per me questo si chiama PIZZO e vessazione.
Gino
Mi chiedo, ma chi le pensa queste belle leggi vessatorie degne del piu’ turpe degli strozzini?