Il Fisco ha già accesso ai conti correnti dei contribuenti e sta avviando la sperimentazione di uno strumento che rilevi le incongruenze su quanto si detiene in banca e il reddito dichiarato. Si tratta del Risparmiometro, che va a controllare i nostri risparmi. Scopriamo cos’è e come funziona.
Risparmiometro: cos’è e come funziona
Si tratta di un algoritmo che, sfruttando la possibilità già operativa per il Fisco di accedere ai conti correnti, va a rilevare le incongruenze tra i redditi dichiarati e i depositi bancari. In sostanza una nuova arma per la caccia ai cosiddetti “nullatenenti”.
L’idea alla base di questo strumento è quella di individuare il denaro percepito in nero e mai versato in banca, sulla base del volume dei risparmi annui del contribuente. Chi guadagna in nero, infatti, utilizza i contanti incassati per le proprie spese quotidiane attingendo di rado ai depositi bancari, tipicamente alimentati dalle attività in regola con il Fisco.
Che cosa controlla il risparmiometro?
Il risparmiometro analizza:
- conto corrente;
- conti deposito titoli e/o obbligazioni;
- conti a deposito a risparmio libero vincolato;
- rapporti fiduciari;
- gestioni collettive del risparmio;
- gestioni patrimoniali;
- certificati di deposito e buoni fruttiferi;
- conti terzi individuali e globali;
- carte di credito;
- prodotti finanziari emessi dalle assicurazioni;
- acquisti e vendita di oro e metalli preziosi.
In sostanza tutti i rapporti finanziari riconducibili ai contribuenti tramite codice fiscale presente in anagrafe tributaria. Anagrafe tributaria che può già accedere a tutte queste informazioni.
È già in vigore?
Il nuovo strumento che ha vissuto una fase di test nel 2018, porta a controlli selettivi sui contribuenti persone fisiche a partire dall’agosto 2019.
Risparmiometro: il Fisco guarderà nei conti correnti Click To TweetRisparmiometro: come difendersi
I nuovi controlli non ancora operativi e definitivi ma, come detto, possono riferirsi alle dichiarazioni degli anni passati, dunque è importante organizzare fin da subito le cosiddette “pezze d’appoggio”, la documentazione cioè che prova che nulla di illecito è stato fatto.
Basti pensare ad un contribuente che oltre allo stipendio regolarmente accreditato in banca, riceve dei contributi economici in contanti da amici e parenti per il proprio sostentamento. Se la giacenza del conto resta ferma, potrebbe scattare l’allarme e potrebbe rendersi necessario dimostrare in che modo si riesce a far fronte alle proprie spese.
Per questo motivo si consiglia di:
- utilizzare meno possibile il denaro contante;
- giustificare tutti i passaggi di denaro, inclusi aiuti o regali di amici e parenti;
- essere precisi e dettagliati con le causali di bonifici e versamenti.
Le polemiche
Come per tutti gli strumenti di controllo del Fisco con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale, i risvolti in termini di invasione della vita privata dei cittadini fanno apparire queste operazioni come vessatorie.
L’idea che ogni nostro guadagno, risparmio o acquisto venga scandagliato da un software prima e dai funzionari del Fisco poi, può essere disturbante. Soprattutto nei casi in cui le anomalie tra risparmi e redditi derivano da gravi problemi personali e famigliari risolti con l’aiuto delle persone care.
E tu, sei favorevole o contrario all’adozione di questo nuovo strumento?
orazio
Tra non molto metteranno un software in ogni bagno così sapranno se abbiamo mangiato o no. Questo è comunismo allo stato puro
Enzo
Assolutamente d’accordo, un piccolo prezzo per scoprire parte degli illeciti e disonesti di questo paese. Io non ho nulla da temere, sono un semplice dipendente e credo di essere più onesto di quelli che sicuramente non saranno d’accordo con l’introduzione di questi controlli.
salvo
Chi pensa di essere più onesto degli altri è solo un presuntuoso
Gigi
Purtroppo tu che sei dipendente, non hai mai avuto a che fare con il fisco e con l’agenzia delle entrate e parli senza conoscere a fondo la materia. Chiedilo a chi ti dà uno stipendio se è felice di farsi controllare anche le mutande e se un giorno si stancherà e chiuderà i battenti (con i soldi gli auguro) tu, non lamentarti e non accusarlo. Avrà fatto più che bene! Questa è una dittatura ma a chi è troppo ottuso per non capirlo, gli auguro il meglio…
Giuseppe Frusteri Chiacchiera
Non sono d’accordo
Gaetano lombardo
D’accordisssimo !
La ricchezza deve essere tanta ,
ma essere frutto del proprio onesto lavoro !
marco
interessante, come sono spesso gli interventi di 6sicuro,uno dei portali a mio parere piu’ utili per far riflettere sui reali problemi quotidiani…
stefano sinibaldi
Il linea di massima, ma solo in linea di massima, chi non evade non ha nulla da temere. Il problema è un altro: pensiamo davvero di stanare evasori o riciclatori con questo metodo? Tutt’alpiu possiamo stanare lo sprovveduto. I grandi evasori o i ÄŸrandi riciclatori di denaro sporco pensate veramente di stanarli così. Ma per favore? Cominciamo una politica seria, ad esempio fammi scaricare dal 730 qualsiasi cosa e vedi che il nero emerge.